VARIE, 29 aprile 2010
DIVORZIO BERLUSCONI PER GIORGIO DA ROBERTA
Cara salma «Parla di me come se fossi una cara salma, una defunta alla quale s’è voluto un gran bene e che però ora, da lassù, veglia serena sui suoi cari» (Veronica Berlusconi a proposito del marito Silvio, nell’estate del 2007).
Divorzio 1 Continua la guerra tra Silvio Berlusconi e sua moglie Veronica, che nel novembre 2009, per i presunti tradimenti di lui, ha chiesto la separazione per colpa (quindi non consensuale). Mesi di trattative tra gli avvocati, di offerte e rilanci, di tentativi di sbrogliare la matassa attraverso i figli non hanno prodotto, per ora, alcun risultato. I due si sono incontrati in Prefettura a Milano il 30 gennaio scorso (udienza di cinque ore, comprensive dei venti minuti dedicati al faccia a faccia tra i due coniugi, finita il giorno dopo sulla prima pagina del Corriere della sera) ma le posizioni sarebbero rimaste distanti: gli avvocati di Veronica avrebbero rinnovato la richiesta di un mensile di tre milioni e mezzo (42 milioni di euro all’anno), unica somma capace, secondo loro, di far mantenere alla signora Miriam Bartolini lo stesso tenore di quando era Veronica Berlusconi. Gli avvocati del premier avrebbero rilanciato l’offerta di un assegno di due o trecentomila euro al mese, sostenuta da un memoriale in cui vengono ricostruiti gli ingenti «atti di liberalità» compiuti da Berlusconi a favore della consorte nel corso dei vent’anni di matrimonio.
Divorzio 2 All’epoca della separazione dalla prima moglie, nel 1985, Silvio Berlusconi aveva liquidato Carla Dall’Oglio con 6 appartamenti e 2 negozi a Milano, 3 miliardi (di lire) in obbligazioni Enel, un miliardo per comprarsi una nuova casa e i soldi necessari per un appartamento a Londra.
Duemila euro l’ora Detraendo le tasse, la cifra chiesta da Veronica Lario diminuisce da 42 a 21 milioni di euro, cioè un milione e mezzo di euro in tasca ogni mese, cioè 2.000 euro l’ora.
Slittamenti Dopo il 30 gennaio, le udienze per il divorzio dei Berlusconi sono slittate due volte. La prima a marzo, quando il capo del governo, accogliendo l’invito del leader Muammar Gheddafi, è volato in Libia: un viaggio improvviso, quello di domenica 28, deciso all’ultimo momento e che ha comportato la cancellazione dell’udienza di sabato 27 davanti al giudice Gloria Servetti. Allora Berlusconi comunicò a non più di tre giorni dall’appuntamento la sua impossibilità a partecipare e anche nella seconda udienza, quella di aprile, slittata «per impegni del premier», il lasso di tempo è stato di poco superiore. I maligni insinuano che non si tratti di casualità, ma di strategia.
Accordi Se moglie e marito non troveranno un accordo, verrà nominato un giudice istruttore che formulerà una proposta da sottoporre poi all’approvazione del tribunale: saranno tre giudici, a quel punto, a stabilire a quali condizioni economiche verrà scritta la parola fine alla love story tra Silvio e Veronica.
Patrimonio 1 Nell’ultima classifica degli uomini più ricchi del mondo stilata da Forbes, Silvio Berlusconi è calato dal 70esimo al 74esimo posto. La discesa è stata solo di posizione: i suoi miliardi (in dollari) sono passati da 6,5 a 9.
Patrimonio 2 I destini finanziari di Silvio Berlusconi e Veronica Lario sono separati già da tempo. Fino a qualche anno fa i due controllavano assieme un’immobiliare, la Minerva finanziaria, ceduta per 15 milioni circa a un magnate russo. Da allora Veronica si è messa in proprio. E ha aperto la Finanziaria il Poggio, un’azienda controllata al 100%, con cui ha iniziato la sua avventura autonoma nel mondo del mattone. Oggi è proprietaria in Italia di un intero stabile nel centro di Milano in via Pontaccio affittato alla Gucci (valore di bilancio circa 11 milioni), di Palazzo Borromini a Segrate dove sono ospitati gli uffici del colosso farmaceutico Schering (6,5 milioni), di un appartamentino a Bologna (110mila euro) e di case a Porto Rotondo, in Sardegna, per 614 mila euro. All’estero invece ha fatto acquisti a Londra, dove ha rilevato per circa 3 milioni una casa nella zona di Kensington e a New York, dove la Finanziaria il Poggio è titolare di un edificio a Manhattan, in pieno centro. In tutto un patrimonio superiore ai 20 milioni, già messo a reddito.
Battute «A Veronica rimane l’Umbria, il Regno delle Due Sicilie e un terzo continente a scelta. Inoltre a lei va la custodia del trofeo della Mitropa Cup, dei Telegatti e dell’opera omnia di Apicella. Sandro Bondi verrà affidato a Veronica con la possibilità di visita da parte di Silvio ogni due weekend...» (Fiorello).
La metà di niente Il primo strappo pubblico della coppia risale al 31 gennaio 2007, quando Silvio Berlusconi, avendo fatto lo spiritoso con parecchie ragazze durante la cerimonia dei Telegatti, si ritrovò stampata sulla prima pagina di Repubblica una lettera della moglie al direttore di quel giornale (Ezio Mauro) che cominciava così: «Egregio Direttore, con difficoltà vinco la riservatezza che ha contraddistinto il mio modo di essere nel corso dei 27 anni trascorsi accanto ad un uomo pubblico, imprenditore prima e politico illustre poi, qual è mio marito. Ho ritenuto che il mio ruolo dovesse essere circoscritto prevalentemente alla dimensione privata, con lo scopo di portare serenità ed equilibrio nella mia famiglia. Ho affrontato gli inevitabili contrasti e i momenti più dolorosi che un lungo rapporto coniugale comporta con rispetto e discrezione. Ora scrivo per esprimere la mia reazione alle affermazioni svolte da mio marito nel corso della cena di gala che ha seguito la consegna dei Telegatti, dove, rivolgendosi ad alcune delle signore presenti, si è lasciato andare a considerazioni per me inaccettabili: – ... se non fossi già sposato la sposerei subito” ”con te andrei ovunque”. Sono affermazioni che interpreto come lesive della mia dignità, affermazioni che per l’età, il ruolo politico e sociale, il contesto familiare (due figli da un primo matrimonio e tre figli dal secondo) della persona da cui provengono, non possono essere ridotte a scherzose esternazioni. A mio marito ed all’uomo pubblico chiedo quindi pubbliche scuse, non avendone ricevute privatamente, e con l’occasione chiedo anche se, come il personaggio di Catherine Dunne, debba considerarmi ”La metà di niente”[...]».
Scuse Berlusconi, consultati gli avvocati e commissionato un sondaggio, diffuse nello stesso pomeriggio del 31 gennaio una lettera di scuse alla moglie di tono caramelloso. Poi diede incarico di affrontare l’affaire al suo avvocato, Nicola Ghedini: con la moglie non voleva parlare, alla fine di un litigio che era scoppiato tra i due la domenica precedente aveva detto ai suoi tre figli di secondo letto: «Spiegate a vostra madre che non può tirare troppo la corda». I due si fecero poi fotografare mano nella mano alla fine di luglio 2008 (servizio del settimanale mondadoriano Chi).
Noemi Dopo la notizia sulla presenza del premier alla festa dei 18 anni di Noemi Letizia, a Casoria, il 28 aprile 2009 Veronica scrive all’Ansa: «La cosa ha sorpreso molto anche me, perché non è mai venuto a nessun diciottesimo dei suoi figli». Altra esternazione della Lario all’Ansa, a proposito delle showgirl indicate come candidate alle Europee: «Ciarpame senza pudore».
Complotto «E’ una vicenda personale che mi addolora, che rientra nella dimensione privata e di cui mi pare doveroso non parlare. Quella ragazza è la figlia di un mio vecchio amico. Punto e basta. Sono stato fotografato alla festa insieme agli invitati, ai camerieri, ai cuochi. Per quanto riguarda le candidature delle ”veline” al Pdl nulla di più falso: alcune ragazze sono state escluse dalle liste pur essendo bravissime e con ottimi studi. Sono notizie false e infamanti, è tutto un complotto della sinistra e Veronica ci è cascata. La signora si dovrà scusare pubblicamente» (Silvio Berlusconi dopo la lettera della moglie all’Ansa).
Richiesta di divorzio Il 3 maggio 2009 Veronica Lario rende pubblica la sua richiesta di divorzio.
Tessere Quando Veronica annunciò di volersi separare da Silvio Berlusconi la ”Lega italiana del Divorzio Breve” le offrì la tessera onoraria, nell’auspicio che si impegnasse nella battaglia per accorciare i tempi del divorzio.
Minorenni 1 «Non posso stare con un uomo che frequenta minorenni» (Veronica Lario a un’amica).
Minorenni 2 «Mi ha detto che vado con le minorenni. Capite? Una cosa incredibile. Si dovrebbe vergognare. Lo ha fatto per mettermi i figli contro» (sfogo di Berlusconi con i fedelissimi).
Sbagli «Un matrimonio non può mica finire per un compleanno. Veronica ha sbagliato» (Noemi Letizia).
Amanti Daniela Santanchè, sulla prima pagina di Libero di domenica 31 maggio 2009, ha svelato che «Veronica ha un compagno»: «Non è Silvio che ha sfasciato la famiglia, ma è la moglie che da anni ha una storia con un altro uomo. Nessun gossip. Qui c’è di mezzo il futuro del Paese. Veronica Lario da molto tempo ha al fianco un suo compagno. Si chiama Alberto Orlandi, ha 37 anni, è a capo del servizio di sicurezza della villa di Macherio e con lui condivide progetti, interessi e vacanze. Berlusconi lo sa. Non solo, ma ha tentato di tutto per tenere ugualmente in piedi la famiglia… Con la moglie ha fatto un patto… Andiamo avanti, non sfasciamo tutto. Ha pensato ai figli, ai nipotini». Replica di Alberto Orlandi, sposato e padre di un bambino: «Tutte robe inventate. Queste voci servono solo a rovinarmi il nome, la carriera, la famiglia. Io sono un professionista serio». Se mai l’accusa della Santanchè risultasse fondata, Veronica si vedrebbe costretta a ridimensionare le sue pretese economiche nella causa di divorzio.
Figli 1 Molti ritengono che la richiesta di divorzio per colpa abbia molto poco a che fare con faccende sentimentali e molto invece col trattamento che Berlusconi stava riservando ai tre figli avuti da Veronica, nettamente svantaggiati rispetto ai due avuti da Carla Dall’Oglio. Piersilvio infatti comanda le televisioni e Marina la Mondadori, mentre Beatrice, Eleonora e Luigi non possono vantare più di qualche presenza ininfluente in qualche consiglio d’amministrazione.
Tesoretti Una prima fettina del tesoro di famiglia è stata già distribuita nel 2005 quando Berlusconi, per questioni di equità, ha aperto il capitale Fininvest ai tre figli di Veronica che sono andati ad affiancare nell’azionariato del Biscione Marina e Piersilvio con una quota del 7% a testa. Tutti così, un dividendo dopo l’altro, sono già riusciti a mettere da parte un piccolo tesoretto personale: Barbara e i fratelli hanno accumulato 315 milioni di disponibilità liquide. Marina ne ha in cassa un’ottantina. Piersilvio, più parsimonioso, ha sul conto in banca più o meno 200 milioni.
Spartizioni «I soldi, va detto, non sono tutto. Anche se sulla spartizione dell’impero berlusconiano Silvio - che vuol dividerlo a metà: il 50% a Marina e Piersilvio e il 50% agli altri - e Veronica - che spinge per distribuire il 20% a testa, regalando il controllo ai propri figli - hanno idee diverse e poco conciliabili. La vera bomba ad orologeria che spiega forse il nervosismo di questi mesi è però un’altra: i piccoli Berlusconi crescono. […] E più che denaro si preparano a chiedere un posto nelle aziende di famiglia. Su questo fronte la situazione è un po’ più complessa. Marina in Mondadori e Piersilvio in Mediaset - dopo essersi fatti le ossa sotto le ali di Maurizio Costa e Fedele Confalonieri - sono oggi in pratica i capi delle due società. Difficile insomma trovare un posto al sole per altri. Non solo. Nelle loro rare esternazioni pubbliche, i tre fratelli minori hanno dimostrato, in merito, di aver già le idee chiare. E non sempre si tratta di concetti in linea con lo status quo di Arcore. "Fosse stato per noi, avremmo venduto da tempo le tv di casa a Murdoch", hanno dichiarato nel 2004 Barbara (24 anni e autocandidata a un posto in Mondadori) ed Eleonora (22). Il ventenne Luigi, che pareva volersi occupare solo di Milan e fede ("ogni volta che lo cerco al telefono mi dicono di richiamare perché sta pregando", ha raccontato qualche anno fa il premier), ha iniziato a camminare con le sue gambe: studia alla Bocconi, gestisce i soldi delle sorelle, è entrato nel cda Mediolanum e - "per una questione di responsabilità", ha spiegato - ha già fatto sapere di voler lavorare nel gruppo» (Ettore Livini su Repubblica).
Giusto 1 Uno dei tormentoni che riguardano voi Berlusconi è la presunta lotta tra figli per il patrimonio. Che cosa c’è di vero? «A oggi non c’è nessuna lotta. E, se mio padre è uomo giusto ed equo, non ce ne saranno nemmeno in futuro» (Barbara Berlusconi a Giovanni Audiffredi su Vanity Fair).
Giusto 2 «Sarò un padre giusto» (Berlusconi dopo aver incontrato ad Arcore, nel febbraio scorso, tutti i suoi figli tranne Luigi, che aveva un impegno universitario).
Fuori strada Veronica Berlusconi alle amiche che le fanno notare come i giornali battano spesso il tasto dei soldi: «Siete fuori strada, non c’entrano il patrimonio e le divisioni fra i figli. Se il problema fosse questo me ne starei tranquilla e non mi metterei in uno scontro frontale con l’uomo più ricco e potente d’Italia».
Conti «Veronica Berlusconi, divorziando, ha più da perdere che da guadagnare. Nell’ipotesi, del tutto teorica, data la vantata immortalità del marito, che Berlusconi manchi prima di lei, il Sole 24 ore ha calcolato che Veronica e i tre figli avrebbero un’aspettativa ereditaria del 55% degli 8 miliardi del tesoro Berlusconi, contro il 20% di Marina e Pier Silvio (il restante 25% rientra nella quota di cui il Cavaliere può disporre liberamente); nel caso in cui Veronica divorzi, l’aspettativa dei suoi tre figli sarebbe del 39%, contro il 26 dei fratelli e il 33 di quota disponibile» (Roberta Caso su Novella 2000).
Sondaggi Il 38% degli italiani parteggia per Berlusoconi, il 34% per Veronica Lario. Tra gli elettori del Pdl solo il 5% è con la moglie del Cavaliere (dal sondaggio Ipr Marketing realizzato per Repubblica.it nel maggio 2009).
avanzi
Nino Sunseri su Libero: «L’obbiettivo di Veronica è abbastanza semplice: ottenere il massimo possibile per i suoi tre ragazzi: Barbara, Eleonora e Luigino. Nessun vantaggio deve essere concesso a Piersilvio e Marina. Solo una spartizione ”equa” potrebbe spingere Veronica a trasformare la sua richiesta di divisione con addebito (equivalente alla vecchia separazione per colpa) in un saluto amichevole. Con molto rancore, magari, ma senza esondazione di odio. Da quanto si può capire la ricomposizione della lite giudiziaria tra Silvio e Veronica passa attraverso lo sdoppiamento del gruppo. Nascerebbero la Fininvest 1 e la Fininvest 2. Ottenuto questo traguardo le vite dei due ex coniugi prenderebbero percorsi lontani. Piersilvio e Marina più vicini a papà. Barbara, Luigino ed Eleonora stretti alla mamma. Ai due più grandi toccherebbe la Fininvest 1. Ai tre più piccoli la Fininvest 2. Tutto tranquillo se fosse anche chiaro il contenuto delle due scatole. Da quanto risulta il piano iniziale del Cavaliere era abbastanza semplice: dentro Fininvest 1 dovevano stare Mediaset, Mondadori e, magari, Medusa. Vale a dire il cuore industriale del gruppo affidato alle cure di Piersilvio e Marina. Nella Fininvest 2 le partecipazioni di natura più strettamente finanziaria: la quota di Mediolanum, il Teatro Manzoni, gli immobili e altre attività minori. Non escluso il Milan di cui Luigino è tifoso. Gli evidenti squilibri patrimoniali sarebbero stati sanati da un conguaglio in denaro. Su questo schema, a quanto risulta avvocati e commercialisti si sono confrontati per mesi. Sul tavolo diverse difficoltà, oltre a quelle di natura fiscale e legale. Gli ostacoli più importanti erano di principio: innanzitutto sulle quote di patrimonio da attribuire. Silvio voleva dividere per due: un blocco ai figli del primo letto e l’altro per i ragazzi più giovani. Solo che Piersilvio e Marina sono due. Barbara, Eleonora e Luigi invece tre. Quindi, argomenta Veronica, siccome tutti i figli sono eguali bisogna dividere per cinque. A ognuno una fetta equale».
Record I divorzi più costosi degli ultimi 25 anni secondo Forbes: al primo posto quello di Michael Jordan, che per liberarsi dell’ex impiegata di banca Juanita Vanoy ha dovuto sborsare 168 milioni di dollari. Al secondo posto quello di Neil Diamond, il musicista statunitense che dopo 15 anni di matrimonio ha liquidato la moglie Marcia Marcia Murphey con 150 milioni di dollari. Al terzo Steven Spielberg, 100 milioni di dollari sborsati nel 1989 quando divorziò dalla prima moglie Amy Irving.