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 2010  aprile 29 Giovedì calendario

Razzista e offensivo nei confronti degli africani. Una nuova bufera si è scatenata contro Tintin, il celebre fumetto belga ideato dal disegnatore Hergé nel 1929

Razzista e offensivo nei confronti degli africani. Una nuova bufera si è scatenata contro Tintin, il celebre fumetto belga ideato dal disegnatore Hergé nel 1929. Mbutu Dieudonné, un cittadino congolese che vive da anni in Belgio, ha presentato al Tribunale penale di Bruxelles una denuncia contro il fumetto belga accusando il secondo episodio della serie, uscito in bianco e nero a puntate tra il giugno 1930 e il giugno 1931 (la versione a colori è del 1946) e intitolato Tintin in Congo, di razzismo e chiedendo l’immediato ritirato delle copie da tutte le librerie del Belgio. BATTAGLIA - Le prime denunce di Dieudonné contro il fumetto sono state presentate alcuni anni fa e lo scorso febbraio il congolese ha addirittura scritto una lettera al re belga Alberto II per segnalare i passaggi più sconcertanti del libro. Dopo aver constatato la lentezza della giustizia belga e il silenzio del sovrano, il cittadino congolese ha deciso di rivolgersi al tribunale penale che nei prossimi giorni dovrà pronunciarsi obbligatoriamente sulla vicenda. Una prima udienza del processo per direttissima si è tenuta mercoledì 28 aprile, ma la Corte ha deciso di rinviare al prossimo 5 maggio la decisione definitiva. ACCUSE - L’accusa di Dieudonné contro la Moulinsart SA, la società che detiene i diritti sull’intera opera di Hergé è chiara. Alcuni passaggi del libro - afferma il congolese - sono davvero offensivi nei confronti della popolazione africana: «L’aiutante di colore di Tintin è presentato come una persona stupida e senza alcuna qualità. Ciò induce i lettori a pensare che i neri siano persone poco evolute». Un altro passo incriminato è quello in cui si vede una donna di colore genuflettersi davanti al giovane reporter belga, il protagonista del fumetto, e poi esclamare: «L’uomo bianco è davvero grande. Il padrone bianco è una persona con poteri superiori». RAZZISMO - Non è la prima volta che il fumetto di Hergé è accusato di razzismo. Tre anni fa la Commissione per l’eguaglianza razziale in Inghilterra rilevò che Tintin in Congo era intriso di «pregiudizi razziali» e obbligò la catena di librerie Borders, che distribuisce il fumetto nel Regno Unito, a spostare il controverso fumetto dalle sezioni per l’infanzia nell’area dedicata agli adulti. Attendendo fiduciosi il responso del tribunale, gli avvocati di Dieudonné hanno dichiarato che sarebbero soddisfatti se sulla copertina del volume fosse stampato una striscia ben visibile che preannuncia al lettore i temi «forti» e i pregiudizi razziali presenti nel fumetto. Se la loro richiesta non fosse accolta, gli avvocati del congolese hanno dichiarato che sono pronti a rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo.