Maria Teresa Cometto, Il Riformista 29/4/2010, 29 aprile 2010
«FABULOUS FAB» TOURRE FUORICLASSE DEI DERIVATI ODIATO DA MAIN STREET
New York. Il suo sorrisetto da primo della classe ha fatto inviperire i senatori americani della commissione che lunedì ha iniziato le udienze sulle cause della crisi finanziaria 2007-2008.
Capello corto con frangetta, fossette alle guance, inglese perfetto ma con sensibile accento francese, Fabrice Tourre ha avuto solo un piccolo cedimento quando il presidente della commissione d’inchiesta, Carl Levin, gli ha chiesto come si era sentito quando sono state divulgate le ormai famose email in cui si autodefiniva «Fabulous Fab».
«Mi dispiace averle scritte - ha detto, balbettando un po’ - Gettano una luce negativa su di me e su Goldman Sachs». A parte questo, il 31enne trader francese accusato dalla Sec (Securities and Exchange Commission, l’autorità di controllo Usa del mercato finanziario) di aver truffato i clienti, ha negato «categoricamente» di essersi comportato in modo truffaldino e ha giurato: «Mi difenderò in tribunale contro questa tesi falsa». E ancora: «Sono rattristato e mortificato per quello che è successo nel mercato, ma credo che la mia condotta sia stata corretta».
I suoi occhioni sbarrati durante l’udienza esprimevano l’incredulità del ragazzo-prodigio fino a ieri premiato per la bravura nel disegnare prodotti complessi e ultraredditizi per Goldman Sachs, e oggi unico dipendente della (ex) prestigiosa banca d’affari sul banco degli imputati per un affare diventato l’epitome della logica con cui funziona Wall Street, abissalmente lontana dalla quella dell’uomo comune di Main Street.
L’affare risale al 2007 e riguarda un Cdo sintetico (Collateralized debt obligation): un pacchetto di derivati costruiti su Mbs (Mortgage-backed security), mutui subprime. Sul Cdo sono stati usati i Cds (Credit-default swap), delle specie di polizze assicurative contro il rischio di default. E non è un caso che il protagonista sia un giovane francese.
Il mercato dei Cdo era nato e cresciuto soprattutto in Europa, dove è scoppiato il primo scandalo legato a questi prodotti all’inizio del 2006. Ingredienti del boom erano le banche d’affari avide di nuove fonti di profitto e una generazione di giovanissimi geni della matematica applicata alla finanza, capaci di inventare prodotti che soddisfacevano sia le banche sia gli investitori a caccia di rendimenti più alti del normale reddito fisso.
Nel gennaio 2006 la divisione di investment banking del gruppo tedesco Deutsche bank, basata a Londra, aveva scoperto che il suo trader Anshul Rustagi, 26enne di origine indiana, aveva inventato oltre 40 milioni di euro di profitti in due mesi di operazioni sui Cdo. Così l’aveva sospeso e qualche esperto aveva dato l’allarme sulla pericolosità di quegli strumenti, i cui prezzi sono basati su complesse formule matematiche dove i trader hanno una discreta libertà nel decidere quali ipotesi inserire come variabili, tanto che è difficile per i loro supervisori e per i clienti controllare se i calcoli sono corretti e se ”il prezzo è giusto”. Ma il campanello non l’ha ascoltato nessuno, finché il mercato continuava a crescere.
Il ”Fabulous Fab” era perfetto per quel business, come tanti giovani indiani e cinesi bravi coi numeri, ambiziosi ed eccitati dall’adrenalina delle scommesse finanziarie e dalla prospettiva di diventare ricchi in fretta. Cresciuto nei sobborghi della capitale francese, Tourre si è laureato all’cole centrale de Paris, una grande scuola di ingegneria famosa per fornire esperti in matematica finanziaria alle banche d’affari.
Nel 2001 ha preso un master all’università californiana Stanford in Ricerche operative, disciplina che usa la matematica e i modelli informatici per prendere decisioni, ed è stato subito assunto da Goldman Sachs a New York, dove ha fatto carriera nel dipartimento dei derivati finanziari. qui che inventa prodotti sempre più sofisticati e redditizi per la banca e per il proprio bonus. Lavora come un matto, cioè come tutti gli under-30 di Wall Street: «Sono bloccato in ufficio alle 10 di sera, ma sono sette anni che funziono con questo orario del c…, quindi chissenefrega. Ho deciso di lavorare ancora due anni e poi mi ritiro», scrive in una delle email del 2007 divulgate dall’inchiesta.
Ma riesce anche a flirtare con due ragazze allo stesso tempo: Marine Serres, una sua collega di Londra e Fatiha Boukhtouche, una ricercatrice di neuroscienza alla Columbia University di New York. A quest’ultima scrive: «Un intervento femminile soffice e sensuale è necessario per la sopravvivenza di Fab». Sopravvivenza di cui però Fab è convinto, come scrive in un’altra email: «L’intero edificio (dei derivati finanziari, ndr.) può crollare da un momento all’altro. Unico potenziale sopravvissuto, il Favoloso Fab, in mezzo a tutte queste transazioni complesse ed esotiche che abbiamo creato senza necessariamente capire tutte le implicazioni di queste mostruosità». Descritte in un’altra email come «prodotti di pura masturbazione intellettuale, il tipo di cosa che inventi dicendoti: bene, creiamo qualcosa senza scopo, assolutamente concettuale e altamente teoretica e che nessuno sa quanto vale».
Si sente intelligentissimo e onnipotente, Fab, certo più intelligente dei clienti che comprano i suoi prodotti senza capirli. E non capisce perché oggi debba pagare solo lui.