Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  aprile 29 Giovedì calendario

CALTAGIRONE SCONTENTO DI ACEA APRE IL FRONTE FRANCESE - (

f.d.r.) La ricetta è semplice: «Rigore, efficienza, taglio dei costi». Tre regole che secondo Francesco Gaetano Caltagirone, Acea deve adottare subito. Se a dirlo è il secondo azionista della multiutility romana, forse non si tratta solo di un suggerimento. Chissà se anche l’invito a lasciare «la politica fuori dell’azienda» va letta con la stessa chiave. Certo, in questo caso sembrerebbe un po’ curioso vista la cordialità dei rapporti tra Caltagirone e Gianni Alemanno, che oltre ad essere primo cittadino della Capitale è anche il primo azionista di Acea. Non a caso il sindaco ha tenuto a chiarire subito che il patron del gruppo capitolino si riferiva «a quanto ereditato dal passato, che era francamente inquietante».
Di certo c’è che dopo essere salito al 10,2% in Acea scalzando Gas de France dalla seconda posizione tra i grandi soci, Caltagirone si prepara a dettare la linea. Anche al Comune, che ora dovrà parlare delle strategie con i suoi uomini (oggi ne entreranno due nel nuovo consiglio di Acea), e non con Gdf, di cui Caltagirone si è detto «assolutamente scontento» per quanto riguarda l’andamento della joint-venture per la vendita di elettricità. Insomma, dopo aver chiuso positivamente il confronto sulle Generali riuscendo a riequilibrare con la vicepresidenza il peso dei francesi Trieste, adesso Caltagirone è pronto ad aprire un nuovo fronte sull’asse Roma-Parigi.