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 2010  aprile 29 Giovedì calendario

ELISA, CRISTINA E LE ALTRE LE CINQUE RAGAZZE E L’OMBRA DI RESTIVO

Basta il nome: Danilo Restivo. E il giallo, con annessa storia horror, è assicurato. Giovani donne uccise, seviziate, mutilate: Elisa, Oki, Heather. Giovani donne svanite nel nulla: Cristina, Erika.
Indagini che si riaprono. Sospetti che si rinnovano. Coincidenze che hanno dell’incredibile. Se fosse un giornalista, direbbero che è sempre sulla notizia: dove c’è lui, Restivo, prima o poi ci scappa il morto o qualcuno svanisce nel nulla.
Danilo fu l’ultimo a vedere nel settembre ”93 Elisa Claps a Potenza, prima che scomparisse nella chiesa di Santissima Trinità dalla quale le sue ossa sono riemerse nel marzo scorso (è l’unico indagato). Danilo era il dirimpettaio, il vicino di casa, di Heather Barnett, la sarta trovata massacrata nel novembre 2004 nella vasca da bagno della sua villetta a Bournemouth, 200 chilometri da Londra (è l’unico sospettato). Di Danilo è il computer nel quale la polizia britannica ha trovato la foto di Erika Ansermin, 27 anni, valdostana, scomparsa il giorno di Pasqua del 2003 dalle parti di Courmayeur e il cui caso è stato riaperto in questi giorni dalla Procura di Aosta su richiesta della famiglia (per il momento non ci sono provvedimenti). E vicina di casa di Danilo era pure Jong Shin, detta Oki, studentessa sudcoreana di lingue uccisa a coltellate nel giugno del 2002: per il delitto fu condannato all’ergastolo (dopo un processo piuttosto tormentato e contestato) tal Omar Benguit, ma ora il suo legale ha chiesto la revisione del procedimento, convinto che vi sia un collegamento tra la morte di Oki e gli omicidi Claps e Barnett.
Coincidenze. Ma a volte anche giochi beffardi del caso. Come la scomparsa a Cesena nel settembre ”92 di Cristina Golinucci, ragioniera di 21 anni: una vicenda che pare la fotocopia del caso Claps e di cui ora la madre ha ottenuto la riapertura (il convento sarà passato nei prossimi giorni al setaccio con un georadar alla ricerca del corpo della ragazza).
Cristina venne vista per l’ultima volta davanti al convento dei cappuccini, dove era attesa dal suo confessore. Da allora, di lei non si sa più nulla. I sospetti caddero subito su un nordafricano (poi condannato per un altro stupro), ma non si trovarono elementi. Nel 2000 si venne a sapere che un albanese, Eris Gega, che frequentava Restivo a Potenza ai tempi della scomparsa di Elisa Claps, viveva in una frazione poco distante da Cesena. Inquirenti in allarme.
Le più disparate congetture si rincorsero sull’asse Potenza-Cesena. «Restivo? Anche in questa storia?». Alla fine si scoprì che le date non tornavano: Danilo aveva vissuto a Rimini nel ”95, tre anni dopo la scomparsa della Golinucci. Qualcosa, però, gli inquirenti portarono a casa.
Scoprirono che in quelle poche settimane vissute sull’Adriatico alcune ragazze avevano accusato Danilo di molestie. Molestie molto particolari, a sfondo feticistico: tagliava di nascosto ciuffi di capigliatura femminile, preferibilmente in autobus approfittando della calca. Solo una stranezza, anche se indubbiamente inquietante? Forse per altri, non alla luce della storia di Restivo. Si dà infatti il caso (ennesima coincidenza) che in almeno due dei delitti di cui l’uomo è sospettato (quelli delle giovani inglesi Barnett e Oki) siano state ritrovate tra le mani dei cadaveri ciocche di capelli: la firma dell’assassino. «Fantasie, tutte fantasie – ha commentato, piuttosto seccato, Mario Marinelli, avvocato di Restivo ”: adesso si è scatenata la corsa ad appioppare al mio assistito l’etichetta di serial killer, ma lui è estraneo a tutto: è tranquillo». Di sicuro è libero. Da anni.
E con una fedina penale che, a dispetto delle inchieste e delle coincidenze, è unicamente segnata da una condanna a 2 e 8 mesi per false dichiarazioni al pm. A 36 anni, Restivo si gode con la moglie Fiamma la sua villetta a Bournemouth, più preoccupato a tenere a distanza microfoni e telecamere che dalle possibili iniziative di qualche Procura: a quelle, ormai, ha fatto il callo.
Francesco Alberti