MASSIMO NOVELLI, la Repubblica 28/4/2010, 28 aprile 2010
LO SCANDALO GRINZANE DIVENTA ROMANZO
già partita la caccia all´autore de Il professore che si credeva Dio, il primo libro, un romanzo-verità, dedicato all´ascesa e alla caduta rovinosa di Giuliano Soria e del Premio Grinzane Cavour. Il libro, ovvero «una vicenda di letteratura, soldi, sesso, potere e corruzione», è firmato da un anonimo, lo pubblica l´Araba Fenice e uscirà tra poche settimane. Chi lo ha scritto, in ogni caso, dimostra di conoscere a fondo vita, opere e maneggi dell´ex ras del premificio piemontese, nei confronti del quale la Procura della Repubblica di Torino ha chiesto nei giorni scorsi il rinvio a giudizio per vari reati tra cui il peculato, l´appropriazione indebita e i maltrattamentii. Basata sulle cronache degli ultimi mesi, ma anche su aneddoti e particolari mai emersi nei resoconti giornalistici, la storia di don Giuliano da Costigliole d´Asti soltanto in apparenza corre sul filo della fiction. I nomi dei protagonisti e delle comparse, è vero, sono stati cambiati. Così Soria diventa il professor Cordova, suo fratello Angelo è ribattezzato Giovanni e il premio si chiama "Giovani e Lettura". Le stesse modifiche, tuttavia, evocano in modo inequivocabile, con i riferimenti all´amata Spagna e al mondo delle scuole, quelle che erano le caratteristiche salienti del Grinzane e del suo ex padre padrone.
difficile ipotizzare l´identikit dell´anonimo che ha voluto raccontare, piuttosto bene e con sapienza nello scandaglio psicologico dei personaggi, lo scandalo scoppiato nel febbraio dell´anno scorso. Forse uno dei tanti che in buona fede, all´inizio con orgoglio, ebbe rapporti di lavoro e di collaborazione con il Professore che volle farsi Dio. Erano i tempi in cui Soria, come documenta il romanzo, usciva dagli angusti confini della provincia. E che, grazie ai crescenti e ingenti finanziamenti pubblici concessi senza controllo alcuno, si apprestava a conquistare il mondo, vantandosi di sapere anticipare, invitandoli prima ai suoi "eventi", persino i premi Nobel della letteratura. Il Soria, insomma, che confondeva sempre di più pubblico e privato nell´uso dei fondi, arrivando nella realtà, e nel libro, a esclamare come un Luigi XIV: «Il Premio sono io!».
Nella finzione (si fa per dire...) romanzesca, l´ex patron del Grinzane Cavour finisce abbastanza male, e suscita anche un po´ di umana pietà. Nella vita quotidiana, richiesta di rinvio a giudizio a parte, sembra invece che si stia riprendendo, ricominciando a vedere i vecchi amici, intellettuali e magari qualche esponente politico, a quelle cene, ora più contenute, che lo avevano reso famoso.