ALBERTO CUSTODERO, la Repubblica 28/4/2010, 28 aprile 2010
GRANDE FRATELLO, BOOM E I MILANESI ORA SONO "SPIATI" CON I SISTEMI DEL MOSSAD
Milano, la metropoli con il più alto numero di occhi elettronici allestiti dal comune per la pubblica sicurezza (1.100 telecamere per un milione e 300 mila cittadini, quasi una ogni mille persone), è la prima a dotarsi delle modernissime webcam intelligenti israeliane con un software capace di avvisare la sala radio della presenza di un pacco abbandonato nella metropolitana. Di un writer che sta imbrattando un muro. O di uno sconosciuto che si aggira in piena notte in un parco. Il Grande Fratello in Italia è in crescita esponenziale: un milione e 300 mila nel 2007 gli impianti di videosorveglianza (oltre le telecamere agli incroci, quelle nei negozi, a circuito chiuso, negli ospedali). Un milione e mezzo oggi per un fatturato che si aggira intorno ai 1.700 milioni l´anno. In alcune zone delle grandi città, c´è una videocamera ogni cento metri che ci segue mentre camminiamo. Altre ci scrutano quando entriamo in un centro commerciale. Altre ancora ci spiano la targa mentre guidiamo, come avviene ad esempio nel centro di Napoli, per verificare che la nostra vettura non sia rubata.
un trend in continua crescita, centomila videocamere installate ogni 12 mesi, un mercato in continua espansione che non risente della crisi. Se ne installano dappertutto. Antirapina all´interno dei taxi puntate sul cliente, antitaccheggio nei magazzini. Le usano i ristoranti per tenere d´occhio la clientela nei dehor. Le discoteche per controllare l´ingresso nei locali di malintenzionati. E ce ne sono perfino nei cimiteri, contro le profanazioni di tombe.
Ma ora arrivano quelle di ultima generazione, le webcam antiterrorismo usate dal Mossad che, rispetto alle tradizionali, hanno almeno tre vantaggi: possono essere spostate, una volta concluso l´uso in un luogo. Trasmettono i dati non via cavo (sistema costosissimo) ma sulle onde radio wireless. E, soprattutto, si avvalgono di un programma che le rende "intelligenti".
«Proprio in questi giorni - annuncia il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato - stiamo testando nelle stazioni della metropolitana il software anti-pacchi bomba in grado di dare l´allarme in caso di valigia o zainetto abbandonato». Investimento - comprensivo anche della manutenzione di quelle già installate - di 8 milioni di euro.
A Napoli le cose non vanno così bene come a Milano. Nel 2007 l´allora viceministro dell´Interno Marco Minniti annunciò che il capoluogo campano sarebbe stato il più videosorvegliato d´Italia. Tre anni dopo, quei progetti non sono ancora del tutto conclusi. «Molte telecamere - spiega Lucia Rea, dirigente delle Politiche per la sicurezza della Provincia di Napoli - sono state effettivamente installate, ma quando vengono consegnate ai comuni, a differenza di quelle date in uso alle forze di polizia, funzionano male per mancanza di soldi, di personale e di competenze specifiche. Difficoltà tecniche e burocratiche rallentano la realizzazione degli impianti nei comuni del Vesuviano». Per quanto riguarda le cittadine, il primato della più videosorvegliata va a Chiavari, dove si arriva, con 237 occhi elettronici per 23 mila abitanti, addirittura a una media di una telecamera ogni cento persone.