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 2010  aprile 28 Mercoledì calendario

FMI E UE, ECCO LA CURA SHOCK PER ATENE - ATENE

Fondo monetario, Europa e Bce si preparano ad alzare l´asticella per l´ok ai 45 miliardi di aiuti alla Grecia mentre l´Eurogruppo sarebbe pronto a convocare un vertice straordinario dell´eurozona per il 10 maggio - subito dopo le elezioni tedesche - per mettere a punto gli ultimi dettagli del maxi-prestito. Sul tavolo, a quel punto, ci sarà la lista finale dei paletti internazionali per il governo Papandreou. Una cura lacrime e sangue destinata con ogni probabilità a far decollare nel breve la disoccupazione e il malcontento sociale ad Atene.
La precondizione per il disco verde al paese, spiegano fonti vicine alla delegazione di Washington e Bruxelles in missione in questi giorni sotto il Partenone, è chiara: la Grecia dovrà presentare un piano di rientro credibile del rapporto deficit-Pil sotto la soglia del 3%, stabilendo un percorso dettagliato che non si fermi a fine 2010 ma preveda impegni rigidi fino al 2013 e oltre. Gli interventi necessari durissimi e a 360 gradi: una radicale riforma del mercato del lavoro, una revisione del sistema pensionistico nazionale e del fisco e il ridimensionamento del settore pubblico con un colpo di forbice secco su istruzione e sanità.
Fondo e Ue dovrebbero chiedere al governo di estendere anche al settore privato il taglio a 13esima e 14esima, i due stipendi pagati a Pasqua e Natale, l´addio ai contratti collettivi, l´introduzione dell´arbitrato sui licenziamenti e un´iniezione di flessibilità sul mercato del lavoro con l´abolizione dei limiti al part-time. In agenda anche licenziamenti più facili per le grandi aziende e provvedimenti per aprire le libere professioni, che qui sono una sorta di feudo ereditario.
La riforma delle pensioni, cui il governo ha già messo mano, dovrà essere accelerata tagliando sacche di privilegio, alzando l´età per il ritiro fino ai 67 anni e calcolando l´assegno finale su tutto il periodo contributivo e non solo sugli ultimi 10 anni.
Obiettivo un risparmio netto del 30%, necessario dopo che negli ultimi mesi le domande di prepensionamento, causa crisi, sono salite del 28%. Sul fronte fiscale le richieste riguarderebbero una riorganizzazione del sistema di raccolta, la costituzione di una task force anti-evasione e un nuovo aumento dell´Iva.
La scure cadrà anche sul settore pubblico: Fmi, Ue e Bce chiedono la cancellazione di 3mila agenzie statali inutili (Papandreou ha annunciato ieri il primo taglio di 75 enti). Che fine faranno i loro dipendenti? Il governo vorrebbe riciclarli in lavori necessari. Bruxelles e Washington chiedono invece di chiudere l´ombrello della protezione statale, bloccando la possibilità di trasferire i lavoratori da un ministero a un altro. La sanità, responsabile di 5 miliardi di deficit spuntati dal nulla nelle ultime settimane, andrà incontro a una radicale ristrutturazione: contabilità separata per ogni ospedale, disciplina di bilancio (finora non esistevano registri di entrate ed uscite) e trasparenza sulle forniture.
Un elenco di richieste pesantissimo, che viene aggiornato di ora in ora con il governo Papandreou che già da un mese sta lavorando con la Ue e il Fondo monetario e che in realtà ha già messo in cantiere, almeno in parte, alcune delle riforme più importanti sul tavolo. Nei primi tre mesi dell´anno, non a caso, la raccolta fiscale è salita del 7,9% mentre le spese dello stato (salite del 60% in quattro anni nell´era Karamanlis) sono scese del 3%.