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 2010  aprile 28 Mercoledì calendario

ATENE ALZA BANDIERA BIANCA:"CASSE VUOTE" E LA GENTE NON HA PI LA FORZA DI PROTESTARE

La Grecia alza bandiera bianca. Le casse dello Stato sono vuote. E se entro il 19 maggio non arriveranno gli aiuti della Ue e del Fondo monetario - ha ammesso candidamente il ministro delle finanze Giorgos Papaconstantinou - Atene non avrà i soldi per onorare i propri debiti.
«Siamo in un momento cruciale nella storia del paese - ha detto ieri il premier Giorgos Papandreou - e non possiamo chiudere la porta all´Fmi. Abbiamo bisogno di tempo e serenità per fare le riforme. E i soldi di Washington e Bruxelles ci permetteranno di battere la speculazione». Parole insufficienti a placare i mercati, che fiutano aria di ristrutturazione dei 300 miliardi di euro di debito ellenico, ma che - almeno per ora - sembrano essere riuscite a garantire al governo una fragile tregua sul fronte sociale interno. La manifestazione di ieri dei dipendenti del pubblico impiego, settore che rappresenta il 40% del Pil nazionale, è stata un mezzo flop per gli standard ellenici. Dietro lo striscione "Resistenza sociale per difendere salari e pensioni" c´erano poche migliaia di persone seguite a distanza da mille anarchici incappucciati e con maschere antigas, in piazza non per protestare contro l´austerity targata Fmi ma per chiedere la liberazione di Yannis Dimitraki, arrestato con altre cinque persone la scorsa settimana con l´accusa di terrorismo.
«Come mai siamo così in pochi? Semplice. La gente è stanca di protestare - sostiene Iannis Tzakis, dipendente ministeriale nelle prime file del corteo - . Papandreou? Tante belle parole, ma alla terza generazione della famiglia li conosciamo. Sono come gli altri. Qui i poliziotti vanno in pensione a 42 anni, il governo butta un milione di euro per far progettare ad amici e parenti il suo nuovo portale. A me invece hanno tagliato la busta paga dalla sera alla mattina da 1.300 a 960 euro. E protesto!».
La pillola è amarissima. E il peggio - con la Banca centrale che chiede di tagliare di un altro punto il deficit entro fine anno e il Fondo monetario che pretende nuove drastiche misure di contenimento della spesa - deve ancora arrivare. I numeri però, almeno per il momento, danno ancora ragione a Papandreou. Secondo un sondaggio della tv Mega, il 60% dei greci è contrario al «commissariamento» di Ue e Fmi, ma la popolarità del premier viaggia ancora sopra il 50%.
Il paese è comunque diviso in due: chi può (molti, a giudicare dalle Cayenne e dai Suv che girano per le strade di Atene) ha già messo al sicuro i quattrini. Dalle banche nazionali sono stati ritirati nei primi tre mesi dell´anno 10 miliardi di euro. «E a farlo non siamo stati certo noi guidatori della metro», scherza Nikos Koustopoulos, segretario generale del sindacato della Linea 1 che protesta con i colleghi davanti al Parlamento. Gli altri stanno invece con il fiato sospeso in attesa di capire quanti e quali sacrifici dovranno fare. «Tra 2003 e 2007 l´economia è cresciuta del 4% e ci chiedevano di tirare la cinghia - continua Koustopoulos - . Ora tutto va male e tocca di nuovo a noi. Basta! Abbiamo pagato 500 miliardi di tasse in 10 anni. Ora il governo deve andare a prendere i soldi da chi li ha nascosti e dagli speculatori» «Non è un reato rubare in banca, è un reato fondarla», scrive con lo spray nero un anarchico di poco più di vent´anni sotto le colonne neoclassiche dell´ingresso dell´università, mentre la luna piena sorge dietro il colle del Licabetto. I signori del credito sanno di essere nel mirino, e già dal primo pomeriggio, per precauzione, hanno calato le saracinesche delle loro agenzie lungo il viale Panepistimiou. «Vogliono chiudere centinaia di agenzie pubbliche, tagliare gli insegnati. A noi infermiere hanno già detto di metterci il cuore in pace: una su quattro dovrà trovarsi un altro lavoro», si lamenta mangiando pane e sesamo Elena Spinellis. «Dobbiamo combattere clientelismo e corruzione, prenderemo gli evasori, vi chiedo di remare tutti nella stessa direzione per il bene del paese», implora Papandreou in diretta tv. Ma la strada è in salita: il Pil, stima la Banca di Grecia, calerà anche quest´anno del 2%, la disoccupazione (quella giovanile è già al record europeo) è destinata a salire ancora oltre l´11,3% attuale. I dipendenti del settore privato sciopereranno il 5 maggio. E qualcuno, anche in piazza, propone di ribaltare il tavolo: «Non abbiamo i soldi per pagare i creditori? Non è un problema nostro, è un problema loro - butta lì Mateus, conducente di autobus - . Ridaremo loro solo quello che possiamo, senza ridurci a fare la fame». Lui forse non lo sa. Ma i mercati che chiedono il 14% di interesse per comprare titoli di Atene (e i governi Ue che stanno scavando la trincea attorno all´euro) temono proprio questo.