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 2010  aprile 28 Mercoledì calendario

”GIANFRANCO SE NE DOVEVA ANDARE” (*

per vedere domande e risposte aprire il frammento) - La storia è stata evocata più volte,
in questi giorni, dopo il
faccia a faccia feroce di via della
Conciliazione. Ma se c’è una che
può raccontare cosa accadde veramente
quando Giorgio Almirante
nel 1976 fu ”t ra d i t o ” da gli
scissionisti di Democrazia Nazionale,
quella è lei. Donna Assunta
Almirante ricorda tutto, e
ha assistito ”sconcer tata” allo
spettacolo della divisione dentro
il Pdl: con una punta di disagio,
se non di disgusto. Così lo
dice senza giri di parole: ”Un leader
come Gianfranco Fini non si
può far dire ”Va t t e n e – da nessuno,
se non altro perché è il presidente
della Camera. Non può
nemmeno duellare sotto il palco
con il dito puntato contro il capo
del suo partito. E allora sa cosa
dovrebbe dire? ”Me ne vado da
solo’”. Insomma, mentre tutti si
spendono per portare messaggi
di riappacificazione, nell’ora in
cui i pontieri sono al lavoro, ancora
una volta Donna Assunta va
controcorrente: ”Pa r l i a m o c i
chiaro. Il Pdl non andava fatto”.
Quindi lei pensa che la responsabilità
di quel che accade
sia di Fini?
Qui non è la singola persona. Un
intero gruppo dirigente ha deciso
di abbandonare la casa del padre.
E non ha ottenuto di costruirne
una nuova, ma si trova
ospite in casa d’altri. Purtroppo
l’avevo detto.
Non è questo che lei voleva
per la destra...
Mi dica lei, chi ci ha guadagnato!.
Fini ha voluto questo passaggio.
Per carità. Ha sbagliato. Ma ancora
di più quelli che lo consigliavano,
lo riverivano e oggi lo
scar icano.
Lei con chi sta?
Io non sto con nessuno dai tempi
di Fiuggi. Però non rinuncio a
fare la coscienza critica. E non
s c o rd o .
Che cosa non scorda?
Dei tempi recenti? L’inter vento
di Menia: unico fra tutti nell’ul -
timo congresso di An disse a Fini:
resterai un generale senza
esercito! Così è stato.
Ce l’ha con i colonnelli...
Ancora con questi colonnelli? Io
li ho sempre considerati soldati
di fanteria. Non ho visto molti
comportamenti nobili.
Anche suo marito fu abbandonato
dai colonnelli
dell’epoca, ai tempi di Democrazia
Nazionale...
Ma non scherziamo! Se ne andarono
in 25 parlamentari, convinti
di fare sfracelli, alle elezioni
Giorgio, dopo aver battuto l’Ita -
lia palmo a palmo portò a casa 30
eletti!.
Ci furono asprezze anche allora?
Se ci furono? Giorgio gli disse:
’Voi andate a fare la ruota di scorta
della Dc’. Non era solo uno
slogan azzeccato, era proprio
vero. Per di più forarono, eh,
eh...
Molti dicono: gli ex di An sono
grati a Berlusconi perché li ha
’s d og a n a t i ”...
Ma che sdoganati e sdoganati! Il
Msi prese il 30% a Roma con la
Fiamma, Fini il 47%, la Mussolini
a Napoli il 43%... E’ una parola
detta a sproposito.
In che senso?
Lo sdoganamento è la rottura
delle assi nelle botti. Quando il
fattore mi dice che ce n’è una
’sdoganata’ c’è una rogna, mica
una gioia...
Ma lei questo conflitto tra
Berlusconi e Fini come lo vede?
E’ inutile girarci intorno: sono
due identità di-ver-se! Ma quanto
ci vuole a capirlo?.
Quindi non possono stare insieme?
Ha visto quel furbone di Bossi?
Lui la sua casetta della Lega se l’è
tenuta. Fa l’alleato, ma non ha bisogno
di ospitalità da nessuno.
Dicono che al nord la destra
ha votato Lega...
Guardi, io i missini li conosco bene:
avranno tanti difetti, ma si
sentono italiani!.
La preoccupa il secessionismo?
Adesso sento dire che Garibaldi
è un mascalzone, che Mameli
era un ladro... ma chi sono i pazzi,
che vogliono due Italie e due
Sicilie?.
Lei non ci crede?
Senta, il Nord io lo conosco bene:
è molto progredito ma non è
civile. Il Sud è il contrario. Buonsenso
impone che l’Italia resti
unita.
Dopo il duello Fini-Berlusconi
si è detto: anche nel Msi si
faceva a sediate...
No.
Come ”No’?
Sì, è vero, c’erano correnti,
c’erano scontri - anche duri - ma
nessuno si è mai permesso di insultare
Giorgio.
Lui perdonava chi se ne andava?
Ah no, quello no! Ricordo il povero
Roberti, uno degli scissionisti.
Diceva di essersi pentito...
Che fece?
’Mio marito era sul letto di morte,
mi disse: ”Posso inginocchiarmi
di fronte a lui?’.
E lei rispose sì?
Ma scherza? Gli dissi: ”Già ci sono
poche speranze, se poi ti vede
gli viene un infarto’.
Quando ha visto l’ultima volta
Berlusconi?
A un pranzo per la Polverini. E’
stato cortese e squisito, come
s e m p re .
E Fini?
Anche lui l’ho visto da poco. Affettuoso,
Spiritoso.
Ma qui il problema non è una
scelta tra simpatie personali.
Quale, allora?
Che nel Pdl litigano, chiacchierano,
e non hanno fatto nulla,
nulla! Non governano.
Ad esempio?
Il Ponte sullo stretto. Ancora ne
parlano? Ma lo facciano! E rimettano
a posto la Salerno-Reggio
Calabr ia!.
Cos’ha Berlusconi che Fini
non ha?
Il primo si tira dietro la gente.
Gianfranco invece è un freddo.
Una soluzione c’è?
Un leader non può essere mortificato
in quella maniera. Fossi
al suo posto me ne sarei andato
da me.