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 2010  aprile 28 Mercoledì calendario

LETTERE

Caro direttore, una bimba di dodici anni è morta a Busalla (Genova), probabilmente in­tossicata dal monossido di carbonio formatosi nella stanza a causa di un braciere di carbonella usato dalla ma­dre per riscaldare la casa. L’azienda fornitrice aveva tagliato il gas per le bollette non pagate. Uno dei ricordi di quando ero piccolo, oltre alla paura del buio, era il freddo. Alle volte tene­vo le mani incrociate dietro la nuca per scaldarmela e poi faticavo a to­glierle. La carbonella l’usavamo nella cucina economica. Un giorno un mio fratello appena più grande di me ri­schiò di fare la stessa fine della bimba di Busalla, forse a causa del cattivo funzionamento della canna fumaria. Mi è rimasto in mente l’episodio poi­ché Mario aveva in braccio una nostra sorellina ancora in fasce, e sentendo­si venir meno, fece in tempo, prima di cadere a terra svenuto, di deporre la piccola nella sua culla. Io corsi a chia­mare la mamma. Si era in tempo di guerra. Oggi la guerra non c’è, ma per tanti poveri è come se ci fosse.
Attilio Doni, Genova