Beatrice Borromeo, il Fatto Quotidiano 28/4/2010;, 28 aprile 2010
”ANCHE QUEST’INTERVISTA SAR ILLEGALE” (*
per vedere domande e risposte aprire il frammento, l’intervistato è Gian Antonio Stella) - ”Sta registrando?”. Si. ”Lo sa
che non potrà più farlo?
Con la nuova legge è illegale.
Quando Renzo ”Tro t a ” Bossi
ha smentito di aver mai detto
che non avrebbe tifato per la
nazionale ai mondiali di calcio,
Vanity Fair ha messo online
la prova che la frase era stata
detta. Domani, con la nuova
legge, non potrebbe più farlo”.
Neanche se l’inter vistato
acconsente alla registrazione?
Da quel che si capisce, assolutamente
no.
Come se lo spiega?
Evidentemente qualcuno è rimasto
scottato dalle registrazioni
fatte da Patrizia D’Adda -
rio.
Quindi è davvero un bavaglio
anti-D’Addario?
Sì. Il problema è che non si sono
resi conto di aver ideato
per reazione una cosa assolutamente
ridicola: vietano pure
le interviste giornalistiche.
’Voi del palazzo ci state paragonando
a degli stupratori”,
ha scritto Feltri. Condivido.
Cosa rischia un giornalista
a registrare una telefonata?
Sulla carta da sei mesi a quattro
anni. Non solo: con la nuova
legge alcune cose fatte da
me, Annozero, Striscia la Notizia,
Report e altri non saranno più
consentite.
Un esempio?
Prendiamo un’università che
promette una laurea in tre mesi.
Se chiamo, registro e incastro
le false promesse, compio
un atto illegale. Una censura
orrenda.
Dunque cos’è questa legge?
E’ un provvedimento in puro
stile sovietico, che scarica
ogni responsabilità sull’ulti -
mo anello della filiera cui si attribuisce
lo sputtanamento
organizzato degli intercettati,
siano o no indagati, imputati o
colpevoli. Ammetto che la frase
non è mia, ma la sposo in
toto.
Chi l’ha detta?
Vittorio Feltri, il direttore del
giornale di Berlusconi.
Stella è d’accordo con Feltri,
chissà se Feltri è ancora
d’accordo con Feltri.
E’ vero che allora Feltri scriveva
per L i b e ro , ma mi rifiuto di
immaginare che lavorando
oggi per il Giornale la pensi diversamente.
Proprio il Giornale ieri ha
pubblicato nuove intercettazioni.
Anche le prime su Antonio Fazio,
quelle del bacio in fronte
a Fiorani, le aveva pubblicate il
Giornale. Questo Paese ha due
pesi e due misure. Ricordo
quando furono mandate in
onda le intercettazioni fra Luca
Casarini e Francesco Caruso
che dicevano ”bisogna
sfondare la linea rossa”, durante
il G8 di Genova nel
2001.
Che reazioni ci furono?
Cito testualmente: ”La sinistra
ora sventola la bandiera
dei diritti di privacy. Nulla di
più falso. Si vuole insabbiare e
nascondere la verità”, Alessio
Butti, parlamentare del Pdl.
’Il materiale trasmesso relativo
alla comunicazione telefonica
tra Casarini e Caruso è int
e re s s a n t e ”, Fabrizio Cicchitto,
capogruppo Pdl alla Camera.
’Sentire le affermazioni
di Caruso e Casarini è come
fare un’inter vista”, Gasparri,
capogruppo Pdl al Senato.
Questo pensavano delle intercettazioni.
Ma di un altro gen
e re .
Come cambierà il suo lavoro
se la legge passerà?
Io non credo che passerà così
com’è. E’ troppo stupida. E’
fatta male. Mi rifiuto di credere
che dopo aver detto quelle
cose i Butti, i Cicchitto, i Gasparri
e soprattutto quelli come
Feltri la faranno passare.
Proprio in questi giorni ci
sono le requisitorie per la
clinica Santa Rita, anche se
migliorassero la legge molte
inchieste non potranno
più essere pubblicate.
E questo è inaccettabile. Penso
anche agli sciacalli che ridono
dopo il terremoto. Nei
paesi seri una legge come
questa verrebbe affondata da
una pernacchia corale da parte
dell’opinione pubblica.
Lei continuerà a pubblicare
lo stesso?
A quel punto diventa una questione
di principio insuperabile.
Non possiamo cedere a
una sopraffazione come questa
e spero che anche gli editori
se ne rendano conto. Su
alcune cose non si può trattare.
Che effetto avrà su tutti
quei giornalisti che non
hanno il suo nome e la sua
statura?
Rischia di essere devastante.
Già oggi ci sono tanti colleghi,
anche perbene, che hanno
difficoltà grosse a pubblicare
le notizie. Per loro un provvedimento
come questo sarebbe
una pietra tombale.