Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  aprile 28 Mercoledì calendario

DOMANDE E RISPOSTE: COME DIFENDIAMO LA PRIVACY

Ieri il Garante della privacy ha introdotto nuove norme sull’uso delle telecamere. Di che cosa si tratta?
Esistevano già delle norme del 2004 che regolamentavano l’uso della videosorveglianza, ora il Garante ne ha fornite di nuove e più aggiornate perché il fenomeno è esploso e si è molto diversificato. Oggi ci sono circa un milione e mezzo di occhi puntati su di noi.
A quale principio si ispirano?
Quello della trasparenza: i cittadini che transitano nelle aree sorvegliate devono essere informati con cartelli della presenza delle telecamere, i cartelli devono essere resi visibili anche quando il sistema di videosorveglianza è attivo in orario notturno. Nel caso in cui i sistemi di videosorveglianza siano collegati alle forze di polizia è necessario apporre uno specifico cartello, sulla base del modello elaborato dal Garante.
Ma se le telecamere devono essere sempre segnalate non si rischia di vanificarne l’effetto?
Al contrario: poiché l’obiettivo è sempre la prevenzione del crimine, se uno sa di essere monitorato sarà scoraggiato dall’azione criminosa. Comunque le telecamere installate a fini di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica non devono essere segnalate (anche se il garante consiglia sempre i cartelli).
Se uno viene ripreso, finisce in un archivio di immagini?
No. Le immagini registrate possono essere conservate per un periodo limitato e fino a un massimo di 24 ore, fatte salve speciali esigenze di ulteriore conservazione legate a indagini della magistratura.
Cosa succede quando le telecamere sono collegate ad una rete in remoto?
Per i sistemi che collegano telecamere tra soggetti diversi, o che consentono la fornitura di servizi di videosorveglianza «in remoto» da parte di società specializzate (es. società di vigilanza, Internet providers) mediante collegamento telematico ad un unico centro, sono obbligatorie specifiche misure di sicurezza (es. contro accessi abusivi alle immagini). Per alcuni sistemi è comunque necessaria la verifica preliminare del Garante.
Questo vale anche
per i sistemi «intelligenti»?
A maggior ragione. I sistemi di videosorveglianza «intelligenti», dotati cioè di software che permettono l’associazione di immagini a dati biometrici (es. «riconoscimento facciale») o in grado di registrare automaticamente comportamenti o eventi anomali e segnalarli (es. «motion detection») è obbligatoria la verifica preliminare del Garante.
Queste regole riguardano anche gli autovelox?
Sì, certamente. Il garante specifica che sono obbligatori i cartelli che segnalino i sistemi elettronici di rilevamento delle infrazioni al codice della strada. Le telecamere devono riprendere solo la targa del veicolo (non quindi conducente, passeggeri, eventuali pedoni). Le fotografie o i video che attestano l’infrazione non devono essere inviati al domicilio dell’intestatario del veicolo.
Nelle scuole sarà ammessa la videosorveglianza?
Sì, ma solo per la tutela contro gli atti vandalici, con riprese delimitate alle sole aree interessate e solo negli orari di chiusura. No, ovviamente, alle immagini dei bambini.
Le telecamere nei luoghi
di lavoro sono un modo per controllare i lavoratori?
C’è questo rischio, ed è per questo che le telecamere vanno installate solo con un criterio di sicurezza e di monitoraggio delle procedure. E’ vietato, invece, il controllo a distanza dei lavoratori, sia all’interno degli edifici, sia in altri luoghi di prestazione del lavoro (es. cantieri, veicoli).
Come ci si comporta con le immagini degli ospedali?
C’è un divieto assoluto alla diffusione di immagini di persone malate mediante monitor quando questi sono collocati in locali accessibili al pubblico. E’ ammesso, nei casi indispensabili, il monitoraggio da parte del personale sanitario dei pazienti ricoverati in particolari reparti (es. rianimazione), ma l’accesso alle immagini deve essere consentito solo al personale autorizzato e ai familiari.
Un privato può monitorare i suoi beni?
Ovviamente sì, al fine di evitare aggressioni, furti, rapine, danneggiamenti, atti di vandalismo, ecc. si possono installare telecamere senza il consenso dei soggetti ripresi, ma sempre sulla base delle prescrizioni indicate dal Garante.
Dove si possono trovare informazioni sui vari casi?
Sul sito del garanteprivacy.it ci sono molte indicazioni concrete, oppure si può inviare una mail all’Urp (ufficio relazioni con il pubblico) all’indirizzo: urp@garanteprivacy.it.