Wall Street Journal, 28 aprile 2010, 28 aprile 2010
I palloni da calcio del Pakistan sono fatti tutti a Sialkot. Arrivano da qui 30 milioni di palloni all’anno, il 40% del totale del mercato mondiale e il 70% del mercato dei palloni cuciti a mano
I palloni da calcio del Pakistan sono fatti tutti a Sialkot. Arrivano da qui 30 milioni di palloni all’anno, il 40% del totale del mercato mondiale e il 70% del mercato dei palloni cuciti a mano. Una città che si è specializzata in questo campo nell’era del colonialismo britannico, e negli anni Settanta tutti i maggiori gruppi dello sport si sono spostati qui per sfruttare il basso costo del lavoro. Nike fa qui i palloni della Premier League. Li fa fare qui anche la danese Select, e soprattutto l’Adidas, che (come quasi sempre) ha vinto la licenza per i palloni dei mondiali. Jabulani, il pallone dei mondiali di Sudafrica, però sarà fatto in Cina, con macchinari che uniscono i pezzi con incollature termiche. A Sialkot faranno solo le repliche. Il prezzo di un pallone Jabulani originale, otto pezzi di cuoio incollati a calore, sul mercato finale è di 150 dollari. La replica fatta a mano in Pakistan (32 pezzi cuciti a Sialkot) costa 25 dollari. E un macchinario cinese può produrre anche 36 palloni al giorno. Uno dei 70mila di Sialkot che fa questo lavoro arriva a 6-7 palloni quotidiani. Adidas ha scelto l’incollatura termica dai mondiali 2006: rispetto ai palloni cuciti a mano quelli industriali le cuciture sono più uniformi.