Filippo Manfredini, Libero, 28/4/2010, 28 aprile 2010
Messina litiga con la Siae per i diritti d’autore di ”Fratelli d’Italia” - La storia è questa: il presidente del Consiglio comunale di Messina, tal Pippo Previti, invia una lettera scandalizzata addirittura al presidente della Repubblica
Messina litiga con la Siae per i diritti d’autore di ”Fratelli d’Italia” - La storia è questa: il presidente del Consiglio comunale di Messina, tal Pippo Previti, invia una lettera scandalizzata addirittura al presidente della Repubblica. Motivo: un ente no profit della città siciliana si sarebbe visto chiedere dalla Siae la bellezza di 1.094,40 euro per poter suonare in pubblico ”Fra - telli d’Italia”, cioè l’inno nazionale, sommanecessaria per liquidare i diritti d’autore. La notizia si diffonde rapidamente, e apriti cielo: una marea di commenti indignati su Internet, il rilancio della faccenda sui siti della associazioni pro-consumatori, e insomma, un gran caos. Ora, a parte la sorpresa nel vedere così tanti appassionati difensori dell’opera composta nel 1847 da Goffredo Mameli - dopoché, per la verità, è stata bistrattata un po’ da tutti - che sbraitano sullo ”scandalo”e’la mercificazione di qualcosa che è di tutti”(e magari, se così fosse, ci sarebbe anche qualche ragione) e soprattutto ”la Siae dovrebbero chiuderla subito”, vediamo di capirne. Sentendo direttamente la Siae, per esempio. Che precisa come di diritti d’autore, sull’inno nazionale, non ce ne siano. Parliamo con Gino Iannuzzi, direttore della sezione lirica, che ci spiega come la Società Italiana Autori ed Editori «nonhachiesto unsoldoperi diritti d’autore dell’inno nazionale, anche perché diritti d’autore non sono previsti». Quella cifra di oltre mille euro «era riferita principalmente a diritti legatiad altre musiche, queste sì tutelate dal diritto d’autore, suonate nello stesso concerto». E la storia dell’inno di Mameli? «Per quanto riguarda l’inno - prosegue Iannuzzi - esiste un diritto di noleggio di materiale musicale. In sostanza, l’esecutore paga per ricevere lo spartito originale, che in genere non si trova in commercio: in questo caso, lo spartito è di proprietà della casa editrice Sonzogno. Il noleggio costa intorno ai 100 euro. La Siae, però, funge solo da tramite, nel senso che l’editore le dà mandato di eventualmente incassare il pagamento. Ma se l’esecutore non intende pagare, la Siae non può intentare alcuna azione, non avendo i diritti d’intermediazione, come per esempio accade per i diritti d’autore. Tra l’altro - conclude il funzionario Siae - nel caso di Messina i soldi non sono stati nemmeno incassati».