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 2010  aprile 28 Mercoledì calendario

Il padre di Playboy salva la scritta «Hollywood» - Hollywood non perderà la scritta a caratteri cubitali sul Cahuenga Peak e il merito è di Hugh Hefner, editore di Playboy

Il padre di Playboy salva la scritta «Hollywood» - Hollywood non perderà la scritta a caratteri cubitali sul Cahuenga Peak e il merito è di Hugh Hefner, editore di Playboy. L’84enne regista dell’impero di carta fondato sulle «conigliette» ha infatti aperto il portafoglio e donato senza battere ciglio i 900 mila dollari che mancavano alla raccolta fondi promossa dal governatore Arnold Schwarzenegger per scongiurare lo sbarco dell’edilizia residenziale sulla collina più famosa di Los Angeles. Non è la prima volta che Hefner corre in soccorso della scritta simbolo del cinema: nel 1978 fu infatti lui a promuovere una raccolta per rimetterla in sesto, rimediando ai gravi danni alle lettere causati da intemperie e inquinamento. Quando Schwarzenegger ha bussato alla sua porta, facendo presente che l’obiettivo dei 12,5 milioni di dollari rischiava di essere mancato, Hefner non lo ha neanche fatto finire di parlare, firmandogli seduta stante l’assegno per l’ammontare necessario. Per poi tornare subito a una festa in piscina con un parterre di giovani candidate a entrare nella scuderia delle «Playmates». Il motivo? «Ci sono cose più importanti di altre, la scritta di Hollywood rappresenta il sogno di milioni di persone, è un simbolo, come la Torre Eiffel a Parigi, rappresenta il mondo del cinema, smantellarla per sostituirla con delle costruzioni sarebbe stato come erigere una casa di cemento nel bel mezzo del parco naturale di Yellowstone». Il salvataggio in extremis si è reso necessario perché la collina di Cahuenga con vista a 360° da Los Angeles alla San Fernando Valley - che una volta apparteneva al titano dell’aviazione Howard Hughes - nel 2002 era stata acquistata da un gruppo di investitori di Chicago che avevano deciso di costruirvi cinque mega-ville per venderle a un prezzo complessivo di 40 milioni di dollari. Per impedirlo è stata lanciata da un gruppo di cittadini di Los Angeles la campagna «Save the Peak» raccogliendo migliaia di microdonazioni attraverso i social network, assieme a 3 milioni di contributi da stelle del cinema come Steven Spielberg e Tom Hanks, e singoli versamenti di oltre 1 milione di dollari da Fondazione Tiffany e Aileen Getty. Schwarzenegger ha quindi coordinato donazioni pubbliche per un totale di 3,2 milioni di dollari ma alla fine il conto finale era inferiore alla cifra necessaria per riscattare il terreno ed è stato allora che «Mr Playboy» si è rivelato risolutore. Consentendo al governatore di tirare un sospiro di sollievo: «Sono orgoglioso di essere riuscito a creare un’alleanza pubblico-privati per proteggere questo storico simbolo che continua a dare il benvenuto a sognatori, artisti e anche costruttori edili».