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 2010  aprile 28 Mercoledì calendario

TELECAMERE, STRETTA DEL GARANTE

«Attenzione: pericolo videocamera collegata con la polizia». D’ora in poi un cartello di analogo contenuto dovrà apparire per salvaguardare la privacy dei passanti. Malviventi compresi.
Sollevano dubbi e critiche le nuove misure varate ieri dal garante della privacy, Francesco Pizzetti: paletti alla possibilità di utilizzare la videosorveglianza e di conservare le immagini catturate (non più di 24 ore salvo «speciali esigenze»). Un provvedimento che obbliga privati ed enti locali ad adeguarsi entro sei mesi-un anno. «Misure inaccettabili» protesta il pdl Gregorio Fontana, segretario generale della Camera, preoccupato per le conseguenze del provvedimento sulla sicurezza. E lo stesso sindaco di Milano, Letizia Moratti, fa sapere che tra «le esigenze di sicurezza e quelle di riservatezza» sceglierà le prime. Sono molti infatti i casi di cronaca risolti grazie alle videocamere: tra gli ultimi, il raid punitivo degli affiliati al clan nuvoletta nella sala giochi, ma anche stupri, rapine seriali, omicidi, aggressioni e gli schiaffi delle maestre ai bimbi dell’asilo di Pistoia. Le nuove regole renderanno più difficile individuare colpevoli e responsabilità. Cartelli, anche notturni, dovranno avvertire della presenza di videocamere. Nel caso in cui siano collegate alle forze di polizia per i privati è obbligatorio specificarlo con segnale ad hoc. Il Garante auspica che siano segnalate anche quelle installate per fini di sicurezza pubblica. Si potranno conservare per più di 24 ore, ma non più di una settimana, le immagini catturate per attività rischiose (come la sorveglianza delle banche).
Il Garante dovrà verificare in via preliminare i sistemi che collegano telecamere tra soggetti pubblici e privati, o che consentono la videosorveglianza «in remoto» da parte di società di vigilanza, o di internet providers, collegate ad un unico centro. Verifica preventiva d’obbligo anche per i sistemi di videosorveglianza «intelligenti» dotati di software che permettono l’associazione di immagini a dati biometrici (come il «riconoscimento facciale») o in grado di riprendere e registrare automaticamente comportamenti o eventi anomali e segnalarli.
Dovranno essere segnalati i sistemi di rilevamento delle infrazioni stradali che potranno riprendere solo la targa e non conducenti, passeggeri o pedoni. lecito l’utilizzo di telecamere per controllare discariche di sostanze pericolose ed «eco piazzole». Ma è vietato il controllo a distanza dei lavoratori, anche su veicoli e nei cantieri.
Negli ospedali è vietata la diffusione di immagini di malati mediante monitor in locali accessibili al pubblico. Nelle scuole è ammessa la videosorveglianza solo contro i vandali esclusivamente nelle aree interessate negli orari di chiusura. Lecita l’installazione su tram e alle fermate ma con angolo circoscritto e senza zoom.
Virginia Piccolillo