Cecilia Zecchinelli, Corriere della Sera 28/04/2010, 28 aprile 2010
IL VELO ISLAMICO, LA MULTA E IL MARITO POLIGAMO CHE SCUOTE LA FRANCIA - E
pensare che tutto è partito da una banale contravvenzione di 22 euro. Una donna dal viso velato al volante di un’auto a Nantes a inizio aprile, la polizia che la ferma e lamulta per guida «poco sicura» causa velo, le proteste di lei («io ci vedo benissimo»). Una storia da cronaca locale anche per i giornali della République dove pure, da mesi, infuria il dibattito sulla «legge anti burqa» voluta da Sarkozy e di prossima (molto probabile) attuazione, avversata da gran parte della gauche e non solo. Ma le accuse della velata-multata – nome fittizio «Anne», 31 anni, francese convertita all’Islam, per il suo avvocato «una vera intellettuale metropolitana» – hanno assunto nei giorni toni sempre più accesi e mediatici, con tanto di conferenze stampa e interviste. Accanto a lei, prima con apparente riserbo poi con deciso vigore, è sceso in campo il «marito». Virgolette d’obbligo poiché Monsieur Liès Hebbadj è diventato il vero protagonista dell’attuale bagarre proprio per il suo legame con Anne.
Ovvero: l’algerino 35enne, cittadino francese grazie a un matrimonio nel 1999, non solo sarebbe noto (e sospetto) per la sua militanza nell’organizzazione islamica fondamentalista Tabligh, per i suoi viaggi all’estero (Pakistan e Londra), per voler edificare in città «una grande moschea», per i suoi prosperi business (un servizio taxi, una libreria, una macelleria islamica). Ma per essere poligamo. Tre mogli (tra cui Anne), tutte francesi, tutte convertite e velate integralmente. In più una dozzina di figli, non si capisce quanti di loro riconosciuti dal padre. Una « Happy Family » che vive a Rezé-les-Nantes in tre edifici contigui circondati da un muro, in dichiarata armonia anche se poco amata (pare) dai vicini. Ma la poligamia, ovviamente, in Francia è proibita. E se non viene dichiarata, come l’accorto Hebbadj ha scelto di fare, resta il problema dei sussidi per i figli: le «mogli» infatti percepiscono dallo Stato quanto spetta a ogni «genitore single», anche se in questo caso un padre in grado di mantenerli esiste.
L’ulteriore puntata della saga si è così trasformata in una battaglia politico-giuridica ai più alti livelli nazionali. Il ministro degli Interni Brice Hortefeux ha scritto a quello dell’Immigrazione, l’ex socialista Eric Besson, chiedendogli di indagare su «presunte frodi allo Stato da parte del presunto poligamo» nell’ipotesi di «deprivarlo della nazionalità». E la lettera, finita sui media mentre il tribunale di Nantes avviava un’inchiesta, ha scatenato lo sdegno della sinistra, delle comunità e degli intellettuali musulmani (Tariq Ramadan in testa), e la perplessità dei giuristi. « un enorme, complicato pasticcio, perché Hebbadj ufficialmente non è poligamo e se anche viene provato che non mantiene i figli questo non basta certo per togliergli la nazionalità», sostiene Linda Weil-Curiel, nota avvocato e femminista, da anni in prima linea nella difesa delle donne musulmane e, ci tiene a dire, «assolutamente laica e repubblicana». Che aggiunge: «La destra non ha strumenti giuridici per questa battaglia, la sinistra stupidamente vi vede un attacco a tutti imusulmani, i musulmani francesi che al 99% rispettano le leggi dovrebbero prendere forti distanze da chiunque anche tra loro le infranga». Unica conseguenza positiva dell’affaire, conclude, sarebbe «una seria indagine sulle non poche famiglie poligame, per lo più africane, che abbiamo in Francia e il varo di una normativa per tutelarne i bambini rispettando nel contempo la legge. Ma non sono ottimista».
Intanto Monsieur Hebbadj, con la sua barba e le vesti in stile devoto indo-pachistano (regione da cui ha origine il movimento Tabligh), continua a farsi sentire. E a rilanciare la sfida. «Non mi risulta che avere amanti sia vietato in Francia, né che lo sia per l’Islam, forse lo sarà per i cristiani», ha detto sornione nell’ultima conferenza stampa. «E se si togliesse la nazionalità per questo motivo, ebbene sarei in compagnia di molti francesi». Poi, come se non bastasse, ha aggiunto che a questo punto potrebbe anche far causa alla République.
Cecilia Zecchinelli