Gianni Rusconi, Il Sole-24 Ore 27/4/2010;, 27 aprile 2010
IL FLOPPY VA IN PENSIONE
Ancora un anno, anzi meno, e poi un altro pezzo di storia del personal computer andrà definitivamente in archivio. A marzo 2011, infatti, stando a quanto riportato dal Mainichi Daily, Sony scriverà la parola fine all’avventura dei floppy disk anche in Giappone, interrompendone definitivamente le vendite. Finisce quindi un’era iniziata nel lontano 1967 con i dischi da 8 pollici. Nel 1981 hanno visto la luce i dischetti da 3,5 pollici sviluppati dal gigante nipponico, prendendo il posto di quelli più grandi da 5 pollici e un quarto in auge sui personal computer Ibm e Olivetti del tempo. I mini dischetti ci misero poco a diventare il supporto di memoria portatile più utilizzato da milioni di utenti informatici in tutto il mondo. I loro vantaggi rispetto ai precedenti erano evidenti: maggiore compattezza grazie a una forma rettangolare di 90 per 94 millimetri, maggiore protezione del supporto magnetico di registrazione garantita dalla linguetta scorrevole di metallo su involucro rigido, maggiori capacità di memoria. I floppy da 3,5 pollici furono inizialmente proposti con uno spazio utile di archiviazione di 360 Kbyte in versione single-side ma subito videro il mercato i modelli da 720 Kbyte double-side a doppia densità, capaci di garantire la medesima capacità dei dischi da 5 pollici e un quarto. Successivamente, a metà degli anni ’80, furono introdotti i dischi Hd "high density", capaci di immagazzinare 1,44 Mbyte di dati, rispetto agli 1,2 dei supporti con vecchio formato.
Il là al successo dei floppy disk da 3,5 pollici, fiore all’occhiello di computer celebri come il Personal Systems/2 di Ibm, lo diede di fatto Apple, che scelse il formato di archiviazione di Sony per i suoi computer Macintosh, imponendolo di fatto come lo standard negli Stati Uniti. Il primo pc Ms Dos a usare questo formato fu la serie 150 di Hewlett Packard, nel 1983. Poi lo adottarono via via praticamente tutti i produttori di pc e nel 1989 aveva ormai superato nelle vendite il vecchio supporto da 5 pollici e un quarto.
Nel 1998,l’inizio della parabola discendente. Proprio Apple fu la prima ad abbandonare i floppy da 3,5 pollici con il lancio della famiglia iMac dotata di unità cd-rome negli anni successivi seguirono l’esempio praticamente tutti gli altri produttori di pc, a cominciare da Dell con i suoi modelli da tavolo Dimension. Dopo aver toccato l’apice della popolarità – nel 1998 furono venduti nel mondo circa due miliardi di floppy disk da 3,5 pollici – per i mini dischetti neri (le versioni multicolor arrivarono negli anni ’90) fu l’inizio della fine.L’affermazione dei cd prima, l’avvento dei dvd e di supporti removibili avanzati come gli zip e le pen drive poi, misero rapidamente nell’angolo i floppy, che hanno forse trovato nelle attuali popolarissime chiavette Usb il loro ideale successore.
Nel 2007, il 98% dei computer in commercio era già privo della fessura per leggere il dischetto di memoria e un desktop dotato di questo "add on" ancora in attività oggi non può che passare per obsoleto.
Per Sony e altri produttori quello che è ora un business destinato all’estinzione è stato comunque fonte di grandi ricavi. Proprio la casa di Tokyo aveva distribuito oltre 47 milioni di floppy da 3,5 pollici nel 2002 e ne ha venduti in terra nipponica ancora 8,5 milioni di pezzi nell’esercizio 2009 (su un totale di 12 milioni). Il trentesimo compleanno del floppy disk coinciderà quindi con la morte di una tecnologia che ha fatto epoca.