Wall Street Journal, 27 aprile 2010, 27 aprile 2010
Molte prigioni americane danno la possibilità ai carcerati (e ai loro parenti) di ordinare menu da fast food da consumarsi dietro le sbarre
Molte prigioni americane danno la possibilità ai carcerati (e ai loro parenti) di ordinare menu da fast food da consumarsi dietro le sbarre. Il servizio è nato nel 2006, ideato dal colosso del catering Aramark. Gli ordini si fanno su Internet e il servizio è calibrato sulle esigenze delle diverse carceri. I prezzi vanno dai 7 ai 12 dollari per un pasto caldo ai 20-100 per una grossa confezione piena di junk food. Le prigioni usano questo sistema per finanziarsi. La prigione di San Antonio, per esempio, ha diritto a 45 centesimi per ogni dollaro speso. Quest’anno pensa di guadagnarci 500mila dollari. I crtici dicono però che il servizio a domicilio alimenta le gelosie tra i carcerati, promuove diete poco salutari e fa ingrassare i prigionieri.