Francesco Piccolo, l’Unità 26/04/2010, 26 aprile 2010
CORSIVI
La mossa di Fini è rilevantissima e avrà conseguenze politiche nei prossimi mesi. Ma invece di guardare a ciò che succede con interesse, facciamo un tifo scomposto. La speranza del tramonto di Berlusconi è talmente pressante che si trasforma in una faziosità senza alcuna coerenza. Imbarchiamo dalla nostra parte qualsiasi essere respirante abbia da dire contro Berlusconi: che siano giornalisti di destra, o ex fascisti che hanno messo in piedi leggi violente contro l’immigrazione. Chiunque può diventare il nostro eroe, da un giorno all’altro; perfino Bocchino. E nascono, a sinistra, improvvise necessità di festeggiamenti retorici dell’Unità d’Italia; si rintracciano temi sociali che noi da soli ci eravamo quasi dimenticati; si è persino capaci di citare, a difesa del diritto di Fini di fare politica pur coprendo una carica istituzionale, il ”precedente” di Irene Pivetti che quando era (sì, è successo) presidente della Camera, andava ai raduni leghisti più sguaiati. Senza ricordare che eravamo inorriditi in quanto persone democratiche dalla disinvoltura della Pivetti, ma adesso, che ci è utile come prova a favore, la usiamo senza nessun pudore.
vero, l’Italia in questi anni è peggiorata. Quando lo diciamo, pensiamo a Berlusconi e Bossi. Ma la sinistra è lo specchio e la misura concreta di questo peggioramento: basta vedere tutte le sue anime difendere con passione e senza spirito critico le posizioni (ora più sensate, ma di destra) di Fini come se fossero le nostre, senza nessun pudore.