Corriere della Sera 26/04/2010, 26 aprile 2010
IL PRIMATO ITALIANO DI OMICIDI IN CASA
«La famiglia uccide più della mafia». Può sembrare una boutade, una provocazione ma stando ai dati che cita Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti, è una realtà sulla quale occorrerebbe fare più attenzione. Da noi si consuma un omicidio in famiglia in media ogni 2 giorni, 2 ore, 20 minuti e 41 secondi. Il movente è passionale nel 25,9% degli omicidi, contrasti personali (21,8%), disturbi psichici (16,15%), liti per l’assegnazione della casa coniugale (15%) e solo nell’8% per ragioni economiche, come assegni di mantenimento o restituzioni di somme. Questi numeri (elaborati dal criminologo Vincenzo Mastonardi), posizionano l’Italia al primo posto in Europa per numero di violenze intrafamiliari. «Non ci si rende conto abbastanza che la famiglia e le separazioni come i divorzi, sono quotidianamente la causa di omicidi o stragi familiari», dice Gassani. Nei giorni scorsi ha fatto molto parlare la vicenda della mamma di Gela che ha ucciso i suoi due figlioletti. Gassani invita a non sottovalutare il fenomeno. Soprattutto i sintomi che solitamente precedono i colpi di follia: «Nel 65% dei casi di omicidio in famiglia vi erano già stati segnali pericolosi di violenze e di minacce. Negligentemente sottovalutati da chi di dovere. Non è possibile che l’80% delle risorse vada alla lotta alla mafia e pochissimo alla giustizia familiare e minorile».