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 2010  aprile 25 Domenica calendario

SCIOPERI E SCONTRI IL TURISMO E’ A RISCHIO

La cura imposta dall’Unione europea e dal Fondo monetario ha fatto saltare la già precaria pace sociale ad Atene. I sindacati greci hanno annunciato «un’escalation delle proteste» specie dopo la frase di Papandreou sulla «Nuova Odissea» che attende il suo Paese. In sostanza lacrime e sangue.
La confederazione del settore pubblico, Adedy, dopo lo sciopero del 22 aprile insieme al Pame (il sindacato vicino ai comunisti), il quarto contro i tagli alla spesa pubblica, ha annunciato una manifestazione per martedì prossimo «contro il nuovo barbaro attacco ai diritti dei lavoratori» e «le impopolari misure imposte dal governo, dall’Ue e dal Fmi».
Anche il grande sindacato del settore privato, Gsee, che non aveva aderito all’ultimo sciopero, definisce «estremamente negativa e dolorosa» la decisione del governo di chiedere l’intervento del Fmi ed esprime l’intenzione di «difendere i diritti dei lavoratori, dei disoccupati e dei pensionati» su cui pende la nuova minaccia «neoliberista».
Non si potrà chiedere al turismo di cambiare repentinamente una situazione economica così fortemente compromessa, ma molti osservatori attendono con grande interesse l’imminente stagione delle vacanze, che in Grecia è tra le più lunghe d’Europa (giugno-inizio ottobre). Il turismo, peraltro, pesa sul Pil della Grecia per il 18%, quasi il triplo dell’incidenza che ha in Italia, ed è straniero per il 74% (contro il 32% dell’Italia), quindi una fonte netta di risorse.
Gli italiani sono tra i più assidui frequentatori dell’Ellade, solo lo scorso anno 1.357.000 nostri concittadini vi si sono recati, per un totale di 10,5 milioni di pernottamenti. «Sia per il turista italiano che per quello europeo in generale - dice Stefano Landi, titolare della SL&A, azienda leader nel marketing turistico -, la Grecia è stata sempre una meta conveniente in quanto poteva garantire due prodotti a prezzi certamente concorrenziali: il cibo e l’alloggio, che saranno ancora più convenienti ora, in un momento di recessione in cui tutta la filiera del turismo ha bisogno di fare cassa». In particolare saranno gli alberghi ad offrire soluzioni molto vantaggiose, nel tentativo di aumentare le presenze, ed è molto probabile che la già ampia «alta stagione» possa essere ulteriormente dilatata.
Su questa lusinghiera prospettiva pesa però un inedito «rischio paese»: «Uno degli slogan della Grecia - dice Landi - era ”un paese tranquillo e sicuro”, e questo era un fattore di forte richiamo, che faceva la differenza con altre mete concorrenti, come per esempio la Spagna. In questo frangente, tutto questo potrebbe svanire, perché la gente non vuole né disordini né, tantomeno, sangue».