ELENA DUSI, la Repubblica 26/4/2010, 26 aprile 2010
A OGNI EMISFERO UN COMPITO, TRE CONTEMPORANEAMENTE LO MANDANO IN TILT: LO RIVELA UNO STUDIO SU "SCIENCE" QUELLO SINISTRO SI IMPEGNA NELLE ATTIVIT PI DIFFICILI, QUELLO DESTRO IN QUELLE PI FACILI, NEI MANCINI IL CONTRARIO
Parlare al conducente si può, ma senza aggiungere altre distrazioni. Svolgere due compiti insieme è infatti il massimo che un cervello umano possa tollerare. Di fronte al terzo, le sue capacità di giocoliere si confondono. E tra guidare, conversare e mandare un sms si rischia di creare un pericoloso corto circuito.
Il motivo per cui l´uomo può svolgere due compiti insieme - ma non di più - è semplice: il nostro cervello è diviso in due emisferi. Quanto l´attenzione è focalizzata su una sola attività, entrambi vi si dedicano all´unisono. Quando i compiti da svolgere sono due, ogni emisfero si prende un incarico. Davanti a tre performance contemporanee l´organo del pensiero inizia invece a saltare dall´una all´altra come un funambolo, sprecando energia e commettendo molti errori. La dimostrazione arriva da uno studio pubblicato su Science e condotto a Parigi nei laboratori dell´Institut national de la santé et de la recherche médicale.
I neurologi hanno sottoposto alcuni volontari a un gioco in cui dovevano completare delle parole con le lettere mancanti. Il gioco veniva poi sdoppiato in due sessioni leggermente diverse che andavano svolte contemporaneamente. Nel frattempo la risonanza magnetica funzionale osservava come gli emisferi del cervello si dividevano i compiti, con un´area della corteccia frontale situata al di sopra degli occhi incaricata di smistare i due giochi fra le due metà dell´organo del pensiero. Ai volontari era stato promesso un premio in denaro per ogni manche del gioco conclusa senza errori. Ma quando il puzzle delle lettere passava da due a tre sessioni simultanee, la quantità di sbagli commessi addirittura triplicava nonostante gli sforzi dei giocatori. La ricerca di Science, spiega uno degli autori Etienne Koechlin intervistato dalla Bbc, spiega come mai «le persone riescano a scegliere bene quando si trovano di fronte a due opzioni, ma finiscano col prendere decisioni irrazionali quando le strade possibili diventano tre o più».
Di fronte a troppi birilli da far roteare nell´aria, la corteccia prefrontale perde le sue doti di giocoliere e finisce col "far cadere a terra" uno dei tre compiti da affrontare. «Questo limite - scrivono ancora i ricercatori su Science - è purtroppo un freno alla nostra capacità di effettuare ragionamenti profondi, in cui siamo chiamati a prendere in considerazione molte alternative. Il nostro cervello funziona secondo un sistema binario e sa scegliere bene quando è chiamato a valutare solo due opzioni».
Oltre a scoprire che il nostro cervello è ben capace di svolgere due compiti insieme - gli studi precedenti di neuroscienze avevano messo in luce più che altro i limiti del multitasking - i ricercatori francesi si sono accorti che i volontari impegnati nel gioco delle parole non si dedicavano alle due partite in maniera esattamente simultanea. La corteccia prefrontale infatti faceva slittare di continuo l´attenzione da una partita all´altra, impegnando ora l´uno ora l´altro emisfero. L´area del cervello che svolge il compito di vigile urbano tra i due emisferi, deviando in continuazione l´attenzione fra un compito e l´altro, è molto più sviluppata negli esseri umani che non nelle altre specie. Sembrerebbe questo il motivo per cui le scimmie non vengono osservate mangiare mentre spulciano un compagno o viceversa.
L´abilità del cervello umano dunque sta tutta nel saltare da un compito all´altro con grande velocità, riprendendo la partita lasciata in sospeso senza perdere il filo e dando l´impressione che l´attenzione non sia mai stata distolta da nessuno dei due compiti. Tanto rapidi sono i salti di campo che il cervello riesce a compiere, da darci l´impressione di giocare effettivamente in contemporanea sui due tavoli, come i grandi scacchisti impegnati in partite simultanee ma che in realtà devono focalizzarsi su un match alla volta per decidere la prossima mossa.