varie, 26 aprile 2010
Daniela Gardoni, 40 anni, Maria Bianchera, 71 anni, Walter Platter, 35 anni. Tutti e tre del Mantovano
Daniela Gardoni, 40 anni, Maria Bianchera, 71 anni, Walter Platter, 35 anni. Tutti e tre del Mantovano. La Gardoni era l’ex moglie del camionista Omar Bianchera, 44 anni, ombroso e solitario, soprannominato Rambo per la stazza (un metro e novanta d’altezza e 105 chili di peso), la passione per le armi, i corsi di sopravvivenza, i muscoli pompati da palestra e anabolizzanti. Noto al vicinato perché più volte aveva minacciato pubblicamente la Gardoni che gli chiedeva soldi di continuo («la aspettava sul marciapiede per insultarla»), qualche giorno fa, dopo che una sentenza aveva affidato all’ex moglie la casa coniugale, aveva confidato a un amico: «In paese devono preparare tre bare». L’altra mattina alle 7, a Volta Mantovana, s’appostò sotto casa della donna a bordo della sua Punto, sul sedile una 44 magnum, sul tappetino un fucile a pompa, e prese a sparare alle finestre. Lei scese giù, saltò sulla sua Focus, corse verso la caserma dei carabinieri, ma lui continuò a sparare, la mandò a sbattere contro un muro, si fermò, scese dall’auto, scansò uno scooterista che si stava mettendo in mezzo e le scaricò addosso due colpi. Risalito in macchina raggiunse Monzambano, entrò nel bar del paese e tirò cinque pistolettate contro Maria Bianchera, lontana parente con cui aveva questionato per il confine che divideva le loro case. Poi guidò fino a Pille, a un chilometro di distanza, e qui andò a cercare il viticoltore Walter Platter, da lui odiato perché tardava a pagare il canone di certi locali adibiti a birreria che gli aveva affittato: trovatolo in auto, nel cortile di casa, con la moglie e i due figli piccoli che stava portando in vacanza, gli sparò addosso più colpi, ferendo a un braccio anche la consorte, Virginia Deidonè, che aveva tentato di difendere il marito col proprio corpo. Dopo il terzo delitto scappò verso i boschi che stanno tra Mantova e Brescia e si nascose per tutto il pomeriggio in auto, vicino a un canale. Poi telefonò alla madre Laura («ho fatto un macello) e cercò scampo ad Anfo, minuscolo centro sul lago d’Idro, Brescia, noto per una rocca del XV secolo. Ai carabinieri che lo trovarono mentre tentava di confondersi tra i turisti farfugliò: «Dovevo farlo. Ero stressato. Anche adesso sono molto stanco». Mattinata di domenica 25 aprile nel Mantovano.