STEFANO PASINI, la Repubblica Affari&finanza 26/4/2010, 26 aprile 2010
LA SVOLTA ECOLOGICA DELLA PORSCHE CAMBIA LA CAYENNE E ARRIVA L’IBRIDA 270
MILA
- Uscita non priva di cicatrici dal 2009, l’annus horribilis dell’industria automobilistica mondiale, la Porsche ritrova se stessa e torna al mestiere che sa fare meglio, cioè produrre automobili di altissimo livello. Come la nuova Cayenne, uno dei modelli più importanti del suo piano strategico.
Alla primo modello (2002), che definì una nicchia di mercato a mezza via fra il fuoristrada ultraveloce e la grande berlina lussuosa, va riconosciuto il merito di avere trasformato la Porsche. Fino a quel momento era una casa quasi monomodello, da sempre legata all’inestinguibile 911. All’epoca, qualcuno ne preconizzò un fallimento epocale; le oltre 270.000 Cayenne uscite finora dall’impianto di Lipsia dimostrano evidentemente la bontà di quella ricetta e il favore con cui è stata accolta.
La nuova Cayenne, più snella, leggera e più attraente sfoggia una gamma molto completa. Quelli a benzina partono dalla versione base con motore V6 da 300 cavalli, passando per la classica "S" con V8 da 4,8 litri e 400 cavalli per arrivare alla potentissima "Turbo"’, il cui V8, dotato di due compressori, eroga 500 cavalli per una velocità massima di 278 km/h. Ad affiancare i tre tradizionali modelli a benzina compaiono due varianti che fino a qualche tempo fa sarebbero state considerate eretiche, cioè la diesel con un V6 a gasolio 3 litri da 240 cavalli e infine la novità più attesa: la "Cayenne Hybrid".
Le moderne automobili dotate di un sistema di propulsione misto fra motori a scoppio e elettrici hanno lo scopo dichiarato, certamente non facile, di abbassare i consumi e le emissioni. Questa Cayenne si avvale di un motore a benzina V6 3 litri sovralimentato da 333 Cv a cui viene accoppiato un elettrico da 47 Cv in grado di far marciare l’auto da solo oppure in unione al propulsore a benzina, facendo anche da avviatore e generatore. L’energia elettrica recuperata durante la marcia e la frenata viene conservata in un grande accumulatore al NiMh (idruro metallico di nichel) a 288 Volt che permette di percorrere brevi tratti col solo motore elettrico fino alla velocità di 60 km/h. Il motore a scoppio è governato da un sistema start/stop automatico che lo fa entrare in funzione solo quando l’elettrico non ce la fa più. Il motore spento non pregiudica, naturalmente, il funzionamento dei principali sistemi di bordo (servosterzo, servofreno, impianto di climatizzazione) che sono tutti elettrici.
La guida della Hybrid è del tutto naturale, priva di soluzioni di continuità fra le varie modalità di propulsione, il tutto fluisce senza problemi nonostante il display centrale mostri flussi continui di corrente fra le varie parti dell’auto in maniera fin troppo esplicita. Ottima la ripresa: in questo caso ai 333 cavalli del motore a scoppio vengono aggiunti i 47 dell’elettrico e i 380 Cv finali sono quindi appena meno dei 400 di una Cayenne S, cosicché una Hybrid va da zero a 100 km/h in soli 6,5 secondi e la sua velocità massima è di 242 km/h. Una fase interessante è quella del cosiddetto "veleggiare": a qualsiasi velocità sotto ai 156 km/h il rilascio dell’acceleratore provoca lo spegnimento del motore a benzina per ridurre consumi e emissioni, rimanendo ovviamente attiva tutta la parte elettrica e quindi intatta la guidabilità della vettura.
Mentre il design di tutte le nuove Cayenne è decisamente più snello e compatto di quello dei modelli precedenti, l’interno si presenta stilisticamente ed ergonomicamente allineato allo stile della Panamera. Il comfort è notevole, l’altezza della posizione di guida, tradizionale per questo genere di vetture, dà un rassicurante senso di padronanza del paesaggio. Insomma, dal punto di vista tecnico la Hybrid è promossa a pieni voti, come del resto le sue quattro sorelle. I prezzi su strada vanno dai 117.650 euro della Turbo alla Hybrid (80.450), "S" (74.470), Diesel (61.270) e "normale" (57.075).