GIORGIO LONARDI, la Repubblica Affari&finanza 26/4/2010, 26 aprile 2010
EDITORIA, PARTE IL RISIKO DELLE LIBRERIE SONO IN CRESCITA SOLO I GRUPPI MAGGIORI. CHE NEL 2009 SONO PASSATI DAL 36,1% AL 37,4% DEL MERCATO. E’ GI PARTITA LA RISTRUTTURAZIONE DEL SETTORE
Trovatelo, un settore che ha chiuso il 2009 con una crescita del 3%. Eppure, nel pieno della crisi economica peggiore degli ultimi 80 anni il vecchio caro libro ha fatto il miracolo. I dati forniti dall’Aie, l’associazione italiana degli editori, parlano chiaro: 1.389 milioni di ricavi (editoria scolastica esclusa) a dimostrazione che gli italiani non hanno perso il gusto di leggere. Lo conferma il fatto che, sempre l’anno scorso, è salita di un punto dal 44% al 45% la quota dei connazionali con più di 6 anni di età che hanno letto almeno un libro nei dodici mesi precedenti. Anche se secondo alcuni osservatori la «fame di libri» nasconderebbe solamente l’aumento dei prezzi di copertina.
Ad ogni modo lo scenario del comparto è tutt’altro che idilliaco. La crescita, infatti, ha premiato solo i gruppi maggiori. E tutto lascia credere che siamo alla vigilia di una severa ristrutturazione che favorirà acquisizioni e concentrazioni. Anzi, le prime avvisaglie ci sono già state. E hanno coinvolto soprattutto il comparto della distribuzione. Lo certifica la crescita del peso delle grandi catene di librerie che da un anno all’altro sono passate dal 36,1% al 37,4% del mercato mentre le librerie indipendenti sono calate dal 43% al 40,9%.
Ad aprire le danze è stata l’accoppiata formata dal gruppo Giunti e dalle Messaggerie che hanno unito le loro forze nel comparto distributivo (le rispettive case editrici sono rimaste autonome) creando in gennaio la jointventure paritetica Giunti & Messaggerie. Un colosso che controlla circa il 30% delle vendite di libri nel Bel Paese con posizioni di forza nel segmento Internet (47%) con la controllata Ibs e nella grande distribuzione (45%) con la società Opportunity. Ma non basta. Perché il nuovo protagonista del settore, attraverso la controllata Fastbook detiene il 51% dell’ingrosso librario, una sorta di «polmone logistico» in grado di rifornire in tempi stretti la maggioranza delle librerie. E allora?
«Grazie a questa operazione», spiega Alberto Ottieri, presidente di Giunti & Messaggerie, «siamo nelle condizioni di contenere i costi e di rilanciare la crescita delle nostre attività». La scommessa della società guidata dallo stesso Ottieri assieme all’amministratore delegato Martino Montanarini, infatti, è di crescere nel 2010 fra il 6% e l’8% passando dai 458 milioni di ricavi potenziali del 2009, quando le loro attività erano divise, a circa 493 milioni al 31 dicembre di quest’anno. Un’espansione che punterà parecchie carte anche sullo sviluppo delle librerie (12,5% del mercato). Oggi, sommando le catene GAP, Ubik e Mel Bookstore, le librerie sono circa 180 e dovrebbero raggiungere quota 190 entro fine anno.
Anche Carlo Feltrinelli è convinto che il settore stia procedendo verso un rapido cambiamento ma rivendica al suo gruppo il merito di averlo innescato. E sottolinea come l’acquisto nel 2008 di Pde, società operante nella distribuzione, sia stata la mossa che ha convinto Messaggerie e Giunti ad accordarsi. Lui, Feltrinelli ricorda che oggi circa 200 piccoli editori utilizzano i servizi di Pde e che quest’ultima ha contributo sensibilmente alla forte crescita del gruppo che nel 2009 ha raggiunto i 460 milioni di ricavi, il 13% in più dell’anno precedente. A questo proposito bisogna rammentare che oggi la casa editrice fondata da Giangiacomo Feltrinelli contribuisce solo per il 30% ai ricavi del gruppo mentre il 70% va attribuito alle librerie.
Riguardo ai primi quattro mesi del 2010, la Feltrinelli dichiara un vero e proprio boom: +40%. Si tratta, però, di un dato che sarà certamente ridimensionato nei mesi prossimi, condizionato com’è dal successo di una serie di volumi (Sorrentino, Tabucchi, Baricco, Gad Lerner, Erri De Luca) usciti a Natale e che sono «esplosi» all’inizio di quest’anno.
Soddisfatti anche alla Mondadori. «Nel 2009 il fatturato a copertina delle attività retail del gruppo Mondadori», dice Renato Rodenghi dal 1998 responsabile della Divisione Direct del Gruppo Mondadori, nonché Presidente di Mondadori Franchising «si è attestato a 315 milioni di euro, registrando sui libri un incremento del 3% rispetto al 2008». Poi spiega che sempre l’anno scorso il numero dei punti vendita è salito a quota 555 anche grazie ad «una strategia di vendita multicanale, articolata in librerie, multicenter, club del libro e online, uno dei canali in maggiore crescita».
Tanto marketing, dunque. E un colpo d’acceleratore sulle acquisizioni. Dice Roderighi: «Nei primi mesi del 2010 abbiamo siglato un accordo con il Gruppo Bertelsmann finalizzato a incrementare dal 50 al 100% la nostra quota in Mondolibri, leader nella vendita di libri per corrispondenza e uno dei principali operatori italiani di ecommerce con Bol.it». L’obiettivo: «Mettere in atto significative sinergie tra i club del libro e la nostra rete di librerie, ma anche gestire in autonomia un canale strategico e in forte crescita come quello delle vendite su Internet».
Quanto alla Rizzoli da una parte afferma di aspettarsi per il 2010 una crescita in linea con quella del mercato. Dall’altra, invece, il gruppo si prepara a uno sbarco natalizio in grande stile nel comparto dell’ebook mettendo in cantiere 500600 titoli. Ma non è tutto: negli ultimi mesi Rcs Libri ha completato l’acquisto di Lizard, il marchio della letteratura disegnata e del fumetto d’autore ideato da Hugo Pratt. Contemporaneamente un marchio storico come Sonzogno è stato trasferito a Marsilio, uno degli editori del gruppo, che ne curerà il rilancio. Rizzoli ha inoltre appena lanciato sul mercato la linea editoriale HD per promuovere la lettura d’intrattenimento e di genere (thriller, action, horror) con titoli di qualità a prezzo contenuto.