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 2010  aprile 24 Sabato calendario

LA TRASPARENZA IN PROFONDA CRISI

La causa mossa dalla Sec a Goldman Sachs (GS) è finita in prima pagina, con un´eco internazionale, eccezionale per una causa civile (nessuna ipotesi di frode), economicamente irrilevante per GS, e che a detta di diversi giuristi sarebbe poco fondata. Ma, la coincidenza con il discorso di Obama a Wall Street, per promuovere una riforma bancaria fortemente osteggiata dal mondo finanziario, le ha conferito un profondo significato politico.
Ma c´è anche un´altra ragione. Finora, dibattito e iniziative di riforma finanziaria si sono concentrati sull´eccesso di indebitamento degli intermediari, la struttura distorta dei compensi, e l´onere per il pubblico dei dissesti bancari. L´intervento della Sec ricorda che c´è un quarto aspetto critico: la trasparenza dei mercati. Trasparenza che Obama, non a caso, ha invocato più volte nel suo discorso.
Infatti, la Sec accusa GS di mancata trasparenza: cioè di non aver fornito tutte le informazioni in suo possesso alle controparti, pur non essendo obbligata a farlo, trattandosi di investitori istituzionali. Secondo l´Economist, un caso più di etica che di diritto: ma senza etica non c´è fiducia; e senza fiducia i mercati diventano inefficienti.
Il caso: un grande hedge fund, Paulson, vuole scommettere sul crollo dei mutui, e si rivolge a GS, che in cambio di una commissione organizza un CDO sintetico. Lo strumento funziona così: si selezionano delle obbligazioni, garantite da un pacchetto di mutui ceduti da banche; il compratore del CDO (Paulson) paga un premio, come fosse una regolare cedola, al venditore (ACA, un´assicurazione specializzata nella copertura del rischio credito, e la banca tedesca IKB), che a sua volta versa alla controparte una somma pari alla riduzione di valore dei mutui presi a riferimento, in caso di insolvenza. Secondo l´accusa, Paulson ha collaborato attivamente con GS e ACA alla selezione dei mutui per il CDO, interessato ovviamente a scegliere quelli più rischiosi, senza che GS informasse ACA o IKB della volontà di Paulson di scommettere al ribasso. Alla fine Paulson ha guadagnato 1 miliardo, mandando ACA e IKB sul lastrico. A prescindere dal merito, il problema di trasparenza è evidente.
Una parte crescente delle transazioni finanziarie viene oggi dagli hedge fund; che si servono di istituzioni (prime broker) per qualsiasi transazione, anche su misura come nel caso Paulson; in aggiunta il prime broker fornisce la leva finanziaria, e a volte agisce da controparte. Il problema è l´enorme concentrazione del mercato, controllato da GS e poche altre banche (si dice 65% in tre). Dovrebbe preoccupare che pochissimi, GS in primis, abbiano una visione privilegiata di tutti i flussi finanziari nel mondo. Un vantaggio informativo enorme, che le favorisce negli investimenti propri e permette loro di attrarre i grandi investitori (come Paulson). A danno di tutti gli altri, controparti inconsapevoli, o costretti a prendere rischi con un handicap. come scommettere con un bookmaker che è socio degli allevatori di cavalli e, all´occasione, indossa la divisa da fantino.
Il modo migliore per sfruttare il vantaggio informativo, sono i derivati over-the-counter (Otc), meglio se complessi: non perché derivati, ma perché rappresentano il minimo in tema di trasparenza. Per questo la parte della riforma Obama che impone la separazione dell´attività bancaria da quella di trading e di hedge fund, il ricorso per i derivati Otc a mercati organizzati, laddove possibile, e comunque a una stanza di compensazione, che fornirebbero più trasparenza su prezzi e condizioni, e maggiore informativa, sta incontrando l´opposizione furiosa dell´industria bancaria americana. In Europa tutto tace: perché di una riforma come quella di Obama non c´è traccia. Eppure il problema della trasparenza l´abbiamo anche noi. Chiedetelo agli enti locali che hanno acquistato derivati negli ultimi anni; o ai risparmiatori che hanno investito in bond e polizze strutturate, senza sapere cosa fossero.