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 2010  aprile 24 Sabato calendario

VIVA LE DONNE DEL NOSTRO TENNIS SENZA TECNICI

Panatta, da oggi il Foro Italico è in festa: centrale nuovo, la Fed Cup, poi due settimane di torneo. I suoi primi ricordi legati a quel luogo?
«Ci sono nato, andavamo a palleggiare contro i marmi, sarà stato il ”57. Per me è stato un posto magico. Anche complicato però. Prima di vincere nel ”76 ci avevo giocato sempre male. Non era questione di emozione, ma non arrivavo mai in forma, rendevo meglio a Parigi».
Visiterà il nuovo centrale?
«Spiacente. Per me il centrale vero resta il Pallacorda».
Intitolato a Nicola Pietrangeli. Il centrale meritava il suo nome.
«Per carità, non ci tengo».
La rivedremo nel tennis?
«Sono stato a Montecarlo, ho visto la finale. Magari quando andrò in pensione: insegnerò ai nipotini».
Lei è stato capitano di Fed Cup e di Coppa Davis, come spiega la prevalenza delle donne?
«Hanno qualità superiori. Tecniche e caratteriali. Ai miei tempi la squadra di Davis era "cazzuta". Adesso non vedo più nemmeno il settore tecnico. Si parla di Quinzi, 14enne promettente, di cui mi accorsi io. Si allena negli Usa: fosse successo quando ero direttore tecnico io, mi avrebbero crocefisso».
Motivi della crisi?
«Chiedetelo ai coach. Sono cresciuti in centri tecnici dove c’era gente che capiva di tennis - io, Bertolucci, Zugarelli che ora sono fuori perché "non allineati" alla Fit - ma non sono riusciti a produrre un giocatore. Meno male che Bertolucci il tennis lo spiega benissimo su Sky».
Come giudica il rifiuto alla Davis di Seppi?
«Non lo conosco. So che ci sono tre giocatori su cui si sarebbe potuto costruire una squadra seria. Volandri, a cui nessuno però è stato capace di insegnare il servizio. Bolelli, che come colpi vale i primi 15 del mondo, a cui andava spiegato come funziona un campo da tennis. Seppi, che andava aiutato in modo diverso. Con Starace e Fognini avrebbero potuto fare bene. I giocatori ci sono, ma i "grandi" coach non sono riusciti a farli emergere. Io vincevo, e mi attaccavano. Ora nessuno dice nulla: strano no?».
Maggio 1970, 40 anni fa, il ventenne Panatta esordisce in Davis al Tc Monviso di Grugliasco. Ricorda?
«Perdemmo 3-2 con la Cecoslovacchia, io vinsi con Kukal e in doppio, persi con Kodes».
Adesso i più forti la Davis la snobbano. Va riformata?
«No, sono le idee di manager che non sanno di sport».
Ai tennisti va bene così.
«Pensano da impiegati. Poi ce ne sono 10 a cui interessa vincere i tornei».
Nel Cile di Pinochet per la finale di Davis del ’76 andaste con la maglietta rossa. Oggi giocherebbe in Birmania o in Iran?
«Certo. I politici si riempiono la bocca di demagogia, ma dello sport non gliene frega niente. Un atleta gareggia per se stesso, per la gioia dei tifosi».
Ha visto Nadal: è tornato quello di prima?
«Per me no. Intendiamoci, sulla terra è fortissimo, ma a volte è in difficoltà negli spostamenti».
Lei batteva Borg sulla terra. Come si ferma Nadal?
«Con la fantasia, entrando nel campo. Giocare di controbalzo è difficile, ma se uno pensa di batterlo da fondo, finisce come Barazzutti contro Borg. Il problema è che 9 su 10 dei suoi avversari se tentano di fare una smorzata, cappottano».
Per Ivan Lendl Obama è un pericoloso comunista. Lei che politico ammira?
«Obama. Che Lendl non capisse nulla già lo sospettavo…».
60 anni a luglio. Che voto si dà?
«Mi do una sufficienza. Vorrei camparne altri 25. Conservando la capacità di emozionarmi. Come alla mostra di Caravaggio: mi è sembrato di entrare nel cervello di un genio».Oggi allo stadio Nicola Pietrangeli del Foro Italico va in scena la Fed Cup, preludio alle due settimane degli Internazionali d’Italia. Italia e Repubblica Ceca si giocano l’accesso alla finale (per l’Italia sarebbe la quarta, due vinte) contro la vincente di Usa-Russia. I precedenti sono 3-3. Il programma: alle 14 (diretta tv su SuperTennis, canale 224 Sky e digitale terrestre) Pennetta (nella foto) contro Hradecka; a seguire Schiavone-Safarova. Domani, ore 12.30 Pennetta-Safarova; a seguire Schiavone-Hradecka e Errani-Vinci contro Kvitova-Peschke. Prezzo del biglietto 11 euro, con accesso ai ground e al Pietrangeli. Alle 12.30 in Campidoglio si svolgerà il sorteggio del tabellone maschile degli Internazionali, presente il sindaco di Roma Alemanno. Assegnate le 4 wild card: Potito Starace, Paolo Lorenzi, Simone Bolelli e Filippo Starace.