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 2010  aprile 23 Venerdì calendario

ATENE AFFOSSA EURO E BORSE MOODY´S DECLASSA IL DEBITO GRECO - MILANO - A

pochi giorni dal via libera al piano di aiuti da 45 miliardi di Bruxelles e del Fondo Monetario, la Grecia (e l´euro) tornano nell´occhio del ciclone. A far tremare Atene è stato ieri un uno-due da brivido: Eurostat, l´ente statistico della Ue, ha rivisto per l´ennesima volta al rialzo il deficit 2009 del paese, portandolo dal 12,7% al 13,6% del Pil e preannunciando una possibile ulteriore revisione all´insù da 0,3-0,5 punti percentuali. Moody´s invece ha abbassato il rating ellenico da A2 ad A3 senza escludere nuovi tagli. Le due notizie hanno fatto decollare i rendimenti sui bond di Atene ai massimi dal ´98, anno in cui c´era ancora la dracma: i titoli a due anni (che scontano i timori di un default e una ristrutturazione dei 300 miliardi di debito nazionale) rendevano ieri più dell´11% mentre i decennali sono saliti oltre il 9%, il triplo dei bund tedeschi.
Un problema serio per il governo socialista di George Papandreou che deve raccogliere sui mercati 8,5 miliardi di euro entro il 19 di maggio ed è costretto a fare i conti con a una situazione sociale interna sempre più esplosiva: ieri 10mila lavoratori del Pame (il sindacato comunista) e i dipendenti pubblici hanno sfilato per le vie del centro di Atene dietro un enorme striscione "Basta sacrifici". La delegazione di Bruxelles e del Fondo in missione in città intanto sta lottando contro il tempo per mettere a punto il piano di salvataggio del paese. I dettagli da mettere a punto sono ancora molti e l´intervento dovrà in ogni caso avere il via libera dei singoli paesi coinvolti (quindici) tanto che la Ue starebbe studiando l´ipotesi di un prestito ponte "pronto cassa" da mettere a disposizione in caso d´emergenza.
I guai della Grecia hanno messo ieri sotto pressione tutti i mercati finanziari del Vecchio continente: l´euro è scivolato ai minimi degli ultimi dodici mesi appena sotto quota 1,33. Il crollo (-3,9%) della Borsa di Atene ha contagiato gli altri listini continentali che hanno chiuso in forte flessione con Milano a - 1,8%. La speculazione è tornata a mettere nel mirino il Portogallo: il prezzo per assicurarsi contro il possibile default di Lisbona ha toccato ieri il suo massimo storico dal debutto dell´euro. «La crisi non è ancora alle spalle», ha ribadito ieri il ministro del Tesoro Giulio Tremonti. Qualche nube in effetti è tornata ad addensarsi persino sull´Irlanda che malgrado un piano di austerity lacrime e sangue è stata costretta a rivedere al rialzo dall´11,7% al 14,3% il rapporto deficit-Pil per contabilizzare i 4 miliardi di euro spesi per salvare la Anglo Irish Bank. Gli scricchiolii ellenici hanno finito per penalizzare persino Wall Street, tornata positiva solo nel finale malgrado i buoni dati (+6,8%) sulle vendite di case a marzo e sul calo delle domande di sussidi di disoccupazione.
I prossimi giorni saranno comunque decisivi per capire il grado di tenuta dei conti della Grecia. La via per Papandreou è molto stretta. L´impennata dei tassi sui mercati rende molto onerose le prossime emissioni. Per finalizzare il pacchetto di aiuti di Ue e Fmi ci vorranno almeno una quindicina di giorni, ma è probabile che a questo punto Atene (magari subito dopo le elezioni tedesche del 9 maggio) faccia scattare la richiesta di questa ciambella di salvataggio. A livello sociale il governo gode ancora di dati positivi nei sondaggi, ma la fiducia è in lento deterioramento mentre l´opposizione di centrodestra e i sindacati accusano il premier di voler svendere il paese al Fondo monetario. Il piano di austerity già avviato con l´ok della Ue e che prevede il taglio di quattro punti del rapporto deficit-Pil per quest´anno non cambierà in seguito alle revisioni dell´Eurostat. Ma molti ad Atene insistono per un giro di vite più deciso sull´evasione fiscale in un paese dove il sommerso, secondo le stime più attendibili, è pari al 25% del prodotto interno.