ALESSANDRO ALVIANI, La Stampa 23/4/2010, p.17, 23 aprile 2010
BABY CRIMINALI TEDESCHI CONDANNATI A LEGGERE
A prima vista ricorda quasi un ricettario. Problemi con gli alcolici? «Cercando Alaska» di John Green potrebbe aiutare ad affrontarli. Comportamenti violenti? Meglio «La fabbrica del male» di Jan Guillou. Famiglie a pezzi? «Vinterviken» di Mats Wahl dovrebbe essere la scelta giusta. E così via, di titolo in titolo.
Quello compilato dal tribunale per i minorenni di Fulda, nel Land tedesco dell’Assia, non è però un ricettario, bensì un catalogo di possibili condanne. Condanne particolari, certo: quelle che da qualche settimana il giudice Christoph Mangelsdorf infligge ai giovani alla loro prima esperienza criminale, fermati per aver provocato una rissa in discoteca o per essere stati trovati ubriachi alla guida di uno scooter. Piuttosto che inviarli in un canile per fare qualche ora di lavori socialmente utili o di spedirli addirittura in Siberia, come fecero qualche tempo fa proprio i servizi sociali dell’Assia con un sedicenne recidivo, Mangelsdorf «condanna» i ragazzi a leggere un libro. E non un mattone come «Guerra e pace» di Tolstoj o tutti e sette i volumi di «Alla ricerca del tempo perduto» di Proust, bensì libri che siano pensati per i ragazzi e che abbiano un qualche legame con la storia dei giovani criminali. Obiettivo: aiutarli a riflettere su quello che hanno fatto, ma anche stimolare la loro fantasia e conquistarli alla lettura.
Troppo leggera come pena? «Prima di tutto c’è bisogno che i giovani si dichiarino disponibili a leggere un libro dall’inizio alla fine e purtroppo per molti di loro questo rappresenta già un ostacolo difficilmente superabile», ha spiegato il tribunale presentando il progetto. Non a caso c’è già chi ha preferito ripulire un giardino piuttosto che sedersi e sfogliare un libro. In fondo alla base di tutto c’è la libera volontà dei ragazzi: se rifiutano il libro come condanna non resta loro che una punizione più tradizionale.
Dal lancio del progetto, a inizio anno, quelli che hanno accettato la pena proposta da Mangelsdorf sono una quindicina, tutti di età compresa tra i 15 e i 17 anni. Ognuno di loro ha dovuto leggere interamente uno dei quattordici titoli selezionati dal tribunale e dai servizi sociali: oltre a «Cercando Alaska», «La fabbrica del male» e «Vinterviken» ci sono ad esempio «Die Ameisensiedlung» di Mirijam Günter, storia di una quindicenne che vive insieme alla madre alcolizzata in un quartiere difficile di periferia, o «Kurzer Rock» di Christina Wahldén, romanzo su una ragazzina violentata da due compagni di scuola un giorno che indossava una gonna molto corta.
Il testo scelto deve avere uno stretto rapporto col giovane, con le sue condizioni di vita o col reato da lui commesso: «Die Ameisensiedlung» viene per esempio consigliato ai ragazzi con problemi di emarginazione sociale, «Kurzer Rock» a quelli che si sono fatti notare per reati a sfondo sessuale. I ragazzi hanno dalle quattro alle sei settimane di tempo per leggerli. Subito dopo devono scrivere un tema per rispondere ad alcune domande tipo «che rapporto c’è tra il libro e la mia vita?» o «come avrei agito se mi fossi trovato nella stessa situazione del protagonista?». Segue infine un colloquio con un esperto dei servizi sociali che deve stabilire se la pena è stata sufficiente o no.
Il primo bilancio del progetto sembra positivo. Al posto delle 5 pagine di tema richieste dai servizi sociali un ragazzo ne ha consegnate per esempio 13; un altro, dopo aver scontato la sua punizione, ha deciso di scrivere un libro. Mangelsdorf non può che dirsi soddisfatto. Dopo tutto lui si è già «auto-punito» abbastanza: il giudice ha letto quasi tutti i libri selezionati dal suo tribunale.