Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  aprile 23 Venerdì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "BRUSCA

GIOVANNI"

Quale sia la situazione lo racconta bene la faccia di Salvatore Cintola, 69 anni, uomo forte dell’Udc siciliano dopo che pure in secondo grado Totò Cuffaro ha incassato una condanna (sette anni) per favoreggiamento mafioso. Pier Ferdinando Casini lo ha fatto entrare al Senato (come Cuffaro) sebbene Giovanni Brusca, il boss che uccise il giudice Falcone, lo considerasse un suo ”amico personale”.
Fonte: Peter Gomez, il Fatto Quotidiano 25/02/10
*
«Nel 1994 Salvatore Barbagallo ha parlato di due schieramenti interni a Cosa Nostra: uno fa capo a Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca, Antonino Giuffré e Mariano Tullio Troia, l’altro a Pietro Aglieri».
Fonti: varie per un interrogatorio in cui non si capisce chi sia l’interrogato
*
[Maurizio Gasparri] «Amato, insieme a Giovanni Brusca, andrebbe studiato all’università per imparare cosa non fare da grandi»
Fonte: Catalogo dei viventi 2009
*
Giovanni Brusca è stato insieme a Vito Vitale l’unico boss di cui I.D.M. (un sovrintendente di polizia della Squadra catturandi di Palermo, ndr) ha sentito la voce al telefono.
Fonte: Laura Maragnani, Panorama, 3 dicembre 2009
*
(…) il piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del pentito Santino, strangolato e sciolto nell’acido per ordine di Giovanni Brusca.
Fonte: Francesco La Licata, La Stampa, 16/11/09
*
[SABELLA Alfonso] Ed è proprio davanti a lui che Giovanni Brusca mette a verbale le prime dichiarazioni sulla trattativa del Ros con la mafia che, disse l’esecutore materiale della strage di Capaci, produsse quella di via d’Amelio perché ”siamo stati pilotati dai Carabinieri” (…)
Fonti: varie (Massimo Parrini)
*
Il 23 dicembre 1991 viaggiano casualmente sullo stesso volo Roma-Palermo Luciano Violante e Giovanni Brusca, già all’epoca noto mafioso.
Fonte: Geronimo, Libero, 21/10/09
*
La caccia al «papello», infatti, è in atto da quando il pentito Giovanni Brusca ne rivelò l’esistenza per dar forza all’ipotesi (allora era tale) che fra Stato e mafia si fosse svolta una trattativa che aveva visto protagonisti da un lato il capo di Cosa nostra, attraverso i buoni uffici dell’ex sindaco Vito Ciancimino, dall’altro il generale Mario Mori.
Fonte: Francesco La Licata, La Stampa 16/10/09
*
Anche Giovanni Brusca (21 settembre 1999) racconta che «dagli anni ottanta Ignazio Pullarà, boss di Santa Maria del Gesù, a Berlusconi e a Canale 5 gli faceva uscire i piccioli».
Fonte: articoli di Claudia Fusani in "Il labirinto delle società", l’unità.it
*
Da qualche tempo, però, il papello è diventata una sorta di «parola chiave» che introduce ai misteri delle stragi siciliane e non. Il termine è stato inventato dal pentito Giovanni Brusca: «Riina presentò il papello allo Stato».
Fonte: Francesco La Licata, La stampa 10/08/09
*
[Vinicio Marchioni] Qual è la storia che più l’ha colpita?
«Quella di Giovanni Brusca, lo "scannacristiani". Ha fatto saltare Falcone e Borsellino, avevo 15 anni e ricordo come adesso il pianto della vedova dell’agente di scorta dentro la Chiesa. Con Brusca si va oltre la ferocia».
Fonte: Andrea Scanzi, La stampa 07/08/09
*
(…) Giovanni Brusca (detto «lo scannacristiani» per la sua ferocia: colui che scioglie nell’acido il piccolo Giuseppe Di Matteo e aziona il telecomando della strage di Capaci, l’assassino del giudice Giovanni Falcone, della moglie e della scorta; egli pure ”pentito”) (…)
Fonte: Fabio Isman, Il Messaggero 17/06/09
*
L’uomo che aveva azionato il teleco­mando di Capaci, cioè Giovan­ni Brusca, aveva già ammazza­to il giudice Rocco Chinnici e confesserà poi di avere sulla co­scienza almeno 150 persone, di molte delle quali non ricordava neanche il nome.
Fonte: Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 24/05/2009
*
CORTESE Renato Santa Severina (Crotone) 1964 (~). Poliziotto. Capo della Mobile di Reggio Calabria • «[...] rientrato nella sua terra d’origine dopo una lunga esperienza alla Squadra Mobile palermitana e al Servizio centrale operativo della Polizia. C’è lui dietro la cattura di ”Zu’ Binu” Provenzano e del boss Strangio, ma anche di padrini del calibro di Pietro Aglieri, Giovanni Brusca (…)
Fonti: varie (Massimo Parrini)
*
(…) il capoluogo da San Giuseppe Jato, la cittadina in cui spadroneggiava Giovanni Brusca, uno dei più sanginari killer di mafia.
Fonte: Antonio Rossitto, Panorama 29/01/09
*
[MONTICCIOLO Giuseppe] Imparato il mestiere del padre, diventa così bravo da aprire un’impresa, in società con Enzo (mentre il fratello di Enzo, Giovanni Brusca, gli fa da padrino di cresima) • Si innamora della sua futura moglie, Laura, a dodici anni (è la figlia di Giuseppe Agrigento, noto capomafia di San Cipirello, paese attaccato a San Giuseppe Jato). Dopo il fidanzamento, non sopportando che uno spasimante tempesti Laura di telefonate, chiede a Giovanni
Brusca il permesso di bruciargli l’auto, Giovanni Brusca invece gli ordina di andare con Enzo ad
ammazzare «stu figghiu e bottana» (Enzo chiede e ottiene l’onore di farlo lui personalmente) • Le
sue prime prove di mafiosità consistono nel costruire il rifugio di Giovanni Brusca, costretto a darsi alla macchia, e nell’uccidere ”Culofino”, uno che per vizio bruciava macchine, finché non scelse quella sbagliata («’Ammazzate Culofino”, ci disse Giovanni, nello stesso modo che avrebbe potuto dire: ”Compratemi un chilo di triglie”») • Entra così nelle grazie di Giovanni Brusca (…)
Fonti: Catalogo dei viventi 2009
*
[DI MAGGIO Baldassarre] Con Giovanni Brusca erano cresciuti insieme (abitando sulla stessa via
ed essendo lontanissimi parenti), finché, un bel giorno (all’inizio dell’81), il compagno di giochi di
un tempo gli chiese di andare con lui a bruciare qualche macchina, e qualche mese dopo di andare
da solo ad ammazzare un tale detto ”Caino” (il nome non lo seppe mai).
Fonte: Catalogo dei viventi 2009
*
[CHIODO Vincenzo] Ogni volta che Giovanni Brusca (capo mandamento di San Giuseppe Jato) glielo ordinava, gli faceva sparire i cadaveri delle sue vittime.
Fonti: Catalogo dei viventi 2009
*
Marmitte. Per individuare la villa in cui si nascondeva Giovanni Brusca (intercettato da tempo al telefono), un poliziotto in borghese si recò nella zona sospetta a bordo di un motorino senza marmitta all’ora in cui il boss faceva la sua telefonata quotidiana a un affiliato, e non appena sentito il rumore del motorino gli agenti della mobile fecero irruzione, trovando il latitante davanti alla tv (stava guardando uno sceneggiato su Giovanni Falcone, e pochi minuti dopo vide scorrere in sovrimpressione la notizia del suo arresto) (20 maggio 1996).

Vedove. Quella volta che Giovanni Brusca (dopo essersi pentito), interrogato sull’omicidio di un giovane di Altofonte (ucciso giusto una settimana prima della data fissata per il matrimonio), spiegò ad Alfonso Sabella perché tanta fretta di ammazzarlo: «Ma dottore, non potevamo certo lasciare una vedova».
Fonte: Alfonso Sabella, Cacciatore di mafiosi, Mondadori 2008
*
CINTOLA Salvatore Partinico (Palermo) 29 luglio 1941. Politico. «[...] un uomo che Giovanni Brusca, il capomafia killer del giudice Giovanni Falcone, considerava ”un amico personale”
Fonti: varie (Massimo Parrini)
*
[Gioacchino La Barbera] «Rividi Giovanni Brusca (l’uomo che premette il pulsante dell’esplosione, ndr), poche ore più tardi. Lui e gli altri avevano già festeggiato in una casa, quando la tv disse che il dottor Falcone era morto. Ci incontrammo a Palermo, lo accompagnai a Piana degli Albanesi. Era contento, avevamo raggiunto l’obiettivo. Gli dispiaceva un po’ per quelli della scorta, ma era inevitabile».
Fonte: Giovanni Bianconi, Corriere della Sera, 21/05/02
*
[PUCCI Elda] Subì numerose minacce e con una potente carica di esplosivo fu semidistrutta la villa di sua proprietà a Piana degli Albanesi, a 30 chilometri da Palermo. Giovanni Brusca [...] ha ammesso di essere stato l’autore dell’attentato.
Fonti: varie (Massimo Parrini)
*
Brusca. Giovanni Brusca, l’uomo che aveva sciolto un bambino nell’acido e ammazzato Falcone, è stato arrestato perché trovato in possesso di un telefonino durante un permesso-premio. Proprio questi permessi-premio, concessi a norma di legge per la collaborazione prestata da Brusca agli inquirenti, avevano grandemente indignato l’opinione pubblica.
Fonti: varie (Giorgio Dell’Arti)
*
Milioti Carmelo, di anni 51. Boss mafioso a Favara (Agrigento), gestiva gli appalti pubblici per conto di Cosa nostra, aveva curato la latitanza di Giovanni Brusca (…)
Fonti: varie
*
Giovanni Brusca, ”il verro”, vestiva solo Armani e Versace, maglieria Moschino, scarpe Pollini. Nel suo covo in contrada Cannatello (alle porte di Agrigento) furono trovate una cinquantina di camicie di marca e un’intera collezione di orologi d’oro.
Fonte: Sandra Rizza, La Stampa, 11/07/96
*
(…) Giovanni Brusca, l’uomo che azionò il tritolo che uccise Giovanni Falcone, amico vero di Arnaldo La Barbera che nel frattempo di Palermo era diventato questore.
Fonti: varie (Massimo Parrini)