Mark Twain, Vanity Fair n.16 28/4/2010, 28 aprile 2010
A LI MORTACCI TUI QUANTE MOSCHE
Sulle abitudini di un Paese... Vi racconterò che c’è una cosa sparsa qua e là in questi paesini italiani che chiamano cappella. una specie di casetta di campagna, con una croce inchiodata sul davanti (è la Croce del Salvatore) e un gallo che ci sta seduto sopra (quello che fece chicchirichì quando Pietro lo negò) e un martello, e alcuni chiodi e una spugna, e poi una lunga scala e una lunga lancia e un mazzo di canne inchiodate in modo diagonale alla croce il tutto d’aspetto elegante, ma io la vidi soltanto come una casetta di campagna e non vi prestai particolare attenzione, finché pensai che fosse una succursale dei pompieri. Ma quando cominciarono a scampanare per quello che chiamano i Vespri, credetti si trattasse d’un incendio e mi precipitai ad aiutare i ragazzi... un prete s’irritò con me e ora non mi vedrete più correre alle cappelle se c’è un allarme. Mi resi conto velocemente delle abitudini del Paese.
Le lingue straniere... la parte peggiore. Io non so niente d’italiano a parte Buona notte che vuol dire Good night, e Mannaggia a li mortacci tui che significa: «Che siano maledette le anime dei tuoi morti». Il resto credo si possa indovinare: ma dovete conoscere queste: perché la prima è quella che dite ai contadini quando li incontrate per strada, e l’altra è quella che dite ai cocchieri delle carrozze pubbliche. In principio le mescolavo, e dicevo quella sbagliata, e finivo col venir maltrattato.
Non ci sono mosche in Italia? Ce ne sono milioni senza dubbio. Ce ne sono milioni. Senza dubbio. Vagabondano in qualsiasi luogo e possono pizzicare il re nel suo palazzo o i mascalzoni nel loro covo. mostruoso come siano indifferenti con chi mordono. Affronteranno qualsiasi uomo. Se siete a letto e sganciate un manrovescio, fingono d’arretrare; vi danno un morso e saltano fuori dalla finestra. Sono temerarie al massimo. Ma se siete con delle signore e sanno che vi hanno intrappolato, procederanno sulla vostra caviglia come possono, e continueranno a viaggiarci intorno e intorno sullo stesso percorso, finché non ne potrete più. inutile tentare di bloccarle con l’altro tacco, perché continuano a danzare intorno dall’altra parte, e probabilmente vi beccheranno. Tale è la natura della mosca italiana: incerta, vendicativa, senza principi. Quando arrivate a casa e vi togliete gli stivali e sfilate le calze, e credete d’averla presa, brilla nell’oscurità soltanto per un momento e vola via, e il vostro dito ci arriva lì con un quarto di secondo di ritardo, di regola.
a causa di questi insetti che gli italiani sono così agitati con i loro gesti. Lo sapete che dicono che un italiano sia capace di scrollare le spalle e far funzionare le mani con tale agilità da poter condurre una conversazione senza nemmeno dire una parola. Lo imparano facendo pratica con quegli insetti. Spesso vedete un italiano in vacanza che si diverte, e in momenti come questi si gratta la schiena contro un palo, il petto con una mano e lo stinco con l’altro piede... Un uomo che fa pratica in quel modo impara a parlare senza usare la bocca. Date a un’altra persona le stesse possibilità che un italiano ha, e potrebbe batterlo gesticolando in poco tempo.