Francesco Piccolo, lཿUnità 19/04/2010, 19 aprile 2010
CORSIVI - A
che serve pensare a una proposta seria per il paese, occuparsi della crisi identitaria del partito maggiore della sinistra, porsi il problema delle derive di pensiero degli altri gruppi della sinistra, immaginare un progetto politico che riavvicini gli elettori alle forze di sinistra? Non c’è bisogno di ricostruire un progetto politico, basta sperare. Se una escort dorme a Palazzo Grazioli, elimina consenso al premier e quindi la sua possibilità di andare al Quirinale. Certo, dopo pochi mesi il premier riacquista per miracolo il consenso che serve e si riapre come per incanto la sua possibilità di approdare al Quirinale. Ma arriva un’altra possibilità: una lista arriva in ritardo a depositare i propri nomi, si ha l’occasione concreta di conquistare una regione, salvo poi perderla nonostante il vantaggio nel poterla acquisire. Ma la sinistra non perde le speranze, che sono più consistenti e appassionanti dei programmi. Perché arriva ancora un’altra possibilità: se Fini abbandona Berlusconi perché si ingelosisce della Lega, fa un gruppo autonomo e toglie la consistente maggioranza alla coalizione di governo, si potrebbe andare di nuovo alle elezioni e se quelli continuano a restare divisi, si potrebbe vincere. Poco importa se non succederà. Perché ci sarà il miraggio di una condanna a un processo, la speranza che la Lega si stanchi, l’auspicio che Tremonti perda la pazienza. Può succedere sempre qualcosa di più emozionante e meno stancante della ricostruzione di una credibilità dire quello che vuole. Certo più ricopri incarichi di responsabilità, più dovresti capire che le tue parole pesano come macigni. Per fortuna certe affermazioni iniziali sono state poi corrette. Del resto non credo che nessuno possa seriamente credere che Emergency sia collusa con il terrorismo.