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 2010  aprile 19 Lunedì calendario

FININVEST NEL SEGNO DI MARINA E PIERSILVIO

Luigi, l’ultimogenito, 21 anni, in questi giorni ha reso più corposo il proprio pacchetto di incarichi con il prossimo ingresso nel consiglio di amministrazione di Molmed (biotecnologie), che ha Fininvest come primo socio e tra gli azionisti diretti anche, con 2 milioni di titoli, i tre figli minori del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, attraverso la loro Holding Quattordicesima.
« Le tv non mi interessano», ha detto Luigi Berlusconi, orientato invece alla finanza. nel Cda di Mediolanum, è stato per un periodo alla Sator di Matteo Arpe, nella quale pure ha investito 5 milioni insieme alle sorelle Barbara ed Eleonora.
Movimenti
Segnali. Come i dividendi, copiosi, che affluiscono nelle tasche di Silvio Berlusconi dalle quattro holding attraverso cui il premier controlla il 61,21% di Fininvest, capofila di un gruppo che spazia da Mediaset, aMondadori, a Mediolanum, al Milan fino alla Dolcedrago che contiene le proprietà immobiliari in Sardegna, a Macherio e ad Arcore. Oppure partecipazioni finanziarie strategiche come Mediobanca.
Ancora segnali. Magari numericamente piccoli, ma non secondari, come gli acquisti diretti di azioni Mediaset da parte di Marina Berlusconi, la primogenita del premier. Di più lunga data i 172 mila titoli Mondadori posseduti dal fratello Pier Silvio. Le due società – Mediaset dove Pier Silvio è vice presidente con deleghe operative, Mondadori dove Marina è presidente – che si dice siano destinate a restare ai due fratelli, per qualcuno intesa già fatta pur se ufficiosamente da tutti smentita non esistendo ufficialmente neanche una trattativa sul tema (Mediaset, in particolare, Marina e Pier Silvio l’avevano già difesa a spada tratta anni fa riuscendo a convincere il padre a non cederla a Murdoch ).
Costoso. Per fare qualche esempio, ai prezzi di Borsa di oggi l’1% di Mediaset vale 74 milioni di euro. Più semplice Mondadori, di cui l’1% vale 8 milioni. Impegnativa anche Mediolanum, la società che Berlusconi «condivide» con Ennio Doris: servono circa 32 milioni per prenderne l’1%.
Divisione
Da mesi si discute su come sarà la spartizione di uno dei maggiori gruppi del Paese, resa più complessa dalla personale, e difficile, separazione in corso tra Berlusconi e la moglie Veronica Lario.
Due figli dal primo matrimonio con Carla Dall’Oglio, tre dal secondo. Diciotto anni dividono Marina da Barbara, primogenita di Silvio e Veronica, diciannove Pier Silvio da Luigi. Due generazioni in una.
Nessuno di loro vuole parlare. Ma chiunque di un po’ informato ragioni sull’argomento, ripete che per capire il futuro di Fininvest non si può prescindere dalla personalità di Silvio Berlusconi, valida negli affari come nella politica. Primo: decide lui. Secondo: finché c’è lui, c’è lui, punto e basta.
Anche Marina in passato ha detto che «mio padre per fortuna gode di ottima salute, non c’è quindi un tema di successione sul tavolo, e comunque sono decisioni che spettano esclusivamente a lui, qualunque cosa mio padre dovesse decidere a me starebbe bene».
Scelte
Tra lei e Barbara, su Mondadori, Berlusconi ha scelto Marina. E lei a sua volta è sempre scesa in campo per difenderlo da ogni attacco.
La casa editrice di Segrate, in provincia di Milano, sarebbe piaciuta a Barbara, che lo ha esplicitato. Ma «Mondadori – ha detto pubblicamente poche settimane fa il padre – è affidata da molti anni aMarina che la sta gestendo con i manager molto, molto, molto bene. E continuerà a farlo. Barbara è una ragazza molto intelligente, ha voglia di fare, avrà la possibilità di scegliere tante altre strade nell’ambito di un gruppo diversificato come il mio».
Dei tre figli minori, Luigi, studente all’università Bocconi, appare quello con un indirizzo più disegnato. Barbara, come detto, era interessata a Mondadori («Amo l’editoria e la comunicazione, le tv mi interessano meno. Entrare in Mondadori? Studio per questo. Mi piace e me l’ha chiesto mio padre») e ora si attende di capire quali saranno le alternative. Eleonora, 23 anni, dopo gli studi a New York, ha da poco fatto uno stage in Fininvest per approfondire la legislazione italiana in tema di bilanci e per lei si era ipotizzato un ruolo di peso in Endemol, di cui però non c’è al momento traccia.
Ragioni anagrafiche ma non solamente. Se si guarda il grafico, che si concentra solo sulle società a monte di Fininvest, si vede come il presidio di Marina e Pier Silvio sia radicato non solo alle società operative.
I due fratelli sono strettamente legati e siedono reciprocamente nei Cda delle proprie holding personali. Finora solo loro, insieme al padre, sono azionisti diretti, pur se soltanto con lo 0,25% ciascuno, della Dolcedrago. E soprattutto ci sono solo loro, insieme a un collaboratore storico come Giuseppe Spinelli, a comporre i consigli delle quattro casseforti personali di Berlusconi, dove si alternano come vice presidenti. Forse anche ruoli meramente formali, come qualcuno dice («la gestione delle holding personali è in capo a Berlusconi e agli uomini che gli sono vicini dall’inizio»), ma certamente non senza significato. Con il bilancio al 30 settembre di quest’anno i consigli giungono alla fine del loro mandato triennale, potrebbe essere l’occasione per un cambiamento considerato che oggi tutti e tre i figli minori del presidente del Consiglio sono più che maggiorenni? Anche il consiglio di Fininvest, che viene rinnovato annualmente, vede oggi un peso maggiore del primo ramo familiare. Potrà cambiare qualcosa?
Maria Silvia Sacchi