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 2010  aprile 17 Sabato calendario

GOLDMAN SACHS COME LA SPECTRE

Ieri gli sceriffi americani della Sec hanno accusato la regina delle banche mondiali, la Goldman Sachs, di aver truffato i propri clienti. I mercati mondiali hanno preso una botta immediata. Goldman ha fatto anche peggio. Senza entrare in inutili dettagli, l’accusa (che la banca d’affari respinge in toto) è di aver capito per primi che la bolla dei mutui residenziali
stava per scoppiare. Alcune mail interne testimonierebbero che quei geni di Goldman all’inizio del 2007 avevano già capito che aria tirasse. E da una parte hanno fatto un mucchio di quattrini vendendo la cartaccia che avevano in portafoglio e dall’altra hanno nascosto la loro intuizione ai clienti e anzi hanno continuato a vendere loro titoli tossici. Sui mercati da settimane girano rumors (tutti da verificare) che anche sul debito greco ci sia stato lo zampino di GS. Roba forte per la banca più sofisticata, premiata, considerata del mondo. molto difficile diventare capo economista della Casa Bianca o ministro del Tesoro Usa, senza aver nel proprio curriculum un passaggio in Goldman. GS è Wall Street. Lehman può anche fallire, a Goldman non succederà mai. In un anno la banca ha recuperato il 50 per cento in Borsa: è stata la prima delle grandi banche Usa che ha chiesto, preteso, di restituire i fondi pubblici che le erano stati elargiti nel momento più acuto della crisi. Sin da subito non li aveva granché graditi, in fondo poteva farne a meno e soprattutto non voleva che nessuno mettesse bocca sulle sue strategie. Non altrettanto si poteva dire per il sistema finanziario mondiale, sull’orlo del collasso. E anche l’infortunio, chiamiamolo così, dell’indagine Sec resa pubblica ieri, con la possibile multa, si porterà via, come commentavano ieri sul Wall Street Journal, più o meno un giorno di profitti da trading. Il manager imputato all’epoca dei fatti aveva 29 anni, oggi è vicepresidente e si è trasferito a Londra. in una botte di ferro, anzi d’oro.
Goldman non è la Spectre di James Bond, semplicemente perché non esiste alcun agente segreto così abile. Ma GS è ciò che oggi più si avvicina a una rete di eccellenze, di inossidabili rapporti che vanno oltre la carriera in Banca. una rete che è nella posizione di forza nel campo dove da un po’ di anni si fanno più quattrini, e cioè la finanza. Ellroy scelse di descrivere la perversa e segreta saga dei Kennedy in AmericanTabloid solo perché all’epoca i soldi si facevano con i casinò di Cuba e la bacchetta magica l’aveva in mano Hoover. Cinquant’anni dopo, la «compartecipazione», gli intrecci, i soldi, la forza e il potere sono altrove: nella finanza. E Goldman è lasuaregina.
L’indagine della Sec ha dato una bastonata ai mercati. Ma è quello che volevano (i mercati). Dopo mesi e mesi di crescita, con poche soste, erano alla ricerca di una scusa per fare un passetto indietro. Quanto ampio sarà è impossibile prevederlo. Ma là fuori quelle migliaia di persone che campano di Finanza sanno bene che le fabbriche, i lavoratori e le macchine non girano bene come tre anni fa. E che uno stop alla corsa delle quotazioni occorreva darlo: meglio se l’arresto viene da uno scandaletto e non dalla consapevolezza della fragilità (per ora) di questa ripresa. Goldman invece restalà. Farà fuori (metaforicamente, mica come ai tempi di Ellroy) qualche manager. E nei prossimi mesi cercherà di recuperare il «danno reputazionale» di queste ore. Ci riuscirà. Sono indiscutibilmente bravi e hanno i governi, le authority, i gestori di mezzo mondo che a GS sono «sentimentalmente e personalmente» legati.