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 2010  aprile 18 Domenica calendario

SONO PIU’ PERICOLOSE LE POLVERI SOTTILI IN CITTA’

«Non credo ci siano reali pericoli per la salute». La nube che spaventa l’Europa al professor Sergio Baldi, primario del reparto di Pneumologia all’ospedale Molinette di Torino, non fa poi così paura.
Come mai è così sicuro, professore?
«L’eruzione è piuttosto lontana, la nuvola è molto alta ed è difficile immaginare che una grande quantità di cenere si posi a terra. In ogni caso il punto decisivo è un altro».
Quale?
«La dimensione delle particelle. Tutte quelle di diametro superiore ai dieci micron (millesimi di millimetro) vengono fermate dal naso. Non a caso, quando si parla di inquinamento si fa riferimento al Pm10, perché soltanto al di sotto di quel valore le particelle vengono respirate e finiscono dritte ai polmoni».
La nube è formata da nuclei di grandi dimensioni?
«Difficile dirlo, ma nulla finora ci fa immaginare che sia composta da elementi molto piccoli».
Perché?
«Leggo che se si depositano sui vetri provocano smerigliature. Per raggiungere un effetto simile non possono essere così sottili da raggiungere la parte più profonda dell’apparato respiratorio».
D’accordo, ma se la cenere dovesse posarsi a terra?
«Potrebbe sorgere qualche problema. Una parte di quel che si deposita verrebbe respirata. Il vero pericolo, in questo caso, riguarderebbe chi già soffre di patologie croniche: bronchite, enfisema, asma».
Con quali conseguenze?
«Il riacutizzarsi della patologia»
E su tutti gli altri?
«Non credo si andrebbe oltre fenomeni acuti ma temporanei: irritazione delle vie aeree, lievi insufficienze respiratorie».
Davvero nessun rischio?
«I veri danni sono provocati da un’esposizione costante e prolungata nel tempo. Ad esempio chi lavora nelle zone minerarie a lungo andare può sviluppare gravi patologie croniche. Difficilmente, però, si verificano danni immediati».
 quindi prematuro parlare di precauzioni?
«Direi di sì».
Se la cenere dovesse depositarsi a terra per i malati cronici sarebbe necessario indossare una mascherina?
«Sarebbe inutile. Le uniche mascherine utili sono quelle utilizzate negli ospedali, ad esempio per le broncoscopie: aderiscono al naso e sono dotate di un filtro che trattiene le particelle sottili. Ma non sono in commercio. Le altre non sono in grado di trattenere le polveri sottili, quindi non possono arginare l’unico motivo di pericolo».
Nessuna contromisura speciale, quindi?
«No. Nel peggiore dei casi la nube produrrà gli stessi effetti che si verificano quando l’aria è molto inquinata e il Pm10 ad alti livelli. In quel caso per chi soffre di patologie croniche l’unica è restare a casa».