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 2010  aprile 17 Sabato calendario

LA CINA DEVE SGONFIARE LA BOLLA IMMOBILIARE

Chiunque pensi che in Cina non esista una bolla immobiliare farebbe bene ad ascoltare chi conosce la situazione. Il Consiglio di Stato cinese, il principale organo di governo del paese, ha annunciato un nuovo pacchetto di misure dirette a riportare alla normalità la spirale dei prezzi immobiliari. Ma per il momento pongono rimedio a due problemi su tre. Secondo l’ufficio di statistica, i prezzi degli immobili a marzo erano più alti dell’11,7% rispetto al 2009. Un forte aumento , considerando che il Pil presenta un tasso di crescita a due cifre. Secondo il ministero del territorio, il rialzo sarebbe stato del 25%. Insomma tutto farebbe pensare all’esistenza di una bolla del mattone. Secondo Credit Suisse, il costo medio di una casa a Pechino equivale a dodici anni di reddito famigliare. I prezzi residenziali sull’isola di Hainan, reclamizzata come le Hawaii cinesi ma in realtà sempre più simile alla Florida, sono aumentati del 50% negli ultimi 12 mesi.
I cambiamenti produrranno qualche effetto. Il rincaro delle caparre e dei tassi dei mutui sulle seconde case renderà più costose le speculazioni immobiliari. L’allocazione di nuovi terreni per la costruzione di alloggi poco costosi renderà meno esigua l’offerta di abitazioni per gli acquirenti in buona fede. Un deterrente sarà poi rappresentato dall’imposta patrimoniale. Ma l’eccesso di denaro e la scarsa offerta non sono gli unici problemi. Un’altra causa è il fatto che gli acquirenti si trovano in uno stato di panico misto a immobilismo. Temono che l’ iniezione di liquidità nel sistema finanziario possa essere seguita da un aumento d’inflazione. Temono anche di perdere il treno per l’acquisto della casa. Tuttavia, poiché l’immobiliare è il principale traino del Pil, non sono troppo preoccupati che Pechino decida di rinunciare alla gallina dalle uova d’oro. Per sgonfiare la bolla immobiliare, il governo dovrebbe dimostrare che si sbagliano. Il metodo migliore sarebbe quello di alzare i tassi d’interesse, una mossa che avrebbe l’effetto di ridurre il prezzo delle case e di lanciare un segnale chiaro sull’inflazione futura.