Oliviero Baccelli, Il Messaggero 18/4/2010, 18 aprile 2010
E’ POSSIBILE VALUTARE I DANNI ECONOMICI CHE DERIVANO DA QUESTA PARALISI NEI CIELI?
Per valutare i danni economici del blocco del trasporto aereo possiamo partire da un dato certo: l’Aea, associazione delle compagnie europee, ha quantificato in 100 milioni al giorno la perdita complessiva per i propri associati. Ma ai voli di queste 36 compagnie vanno aggiunti quelli intercontinentali dall’America, dal Sud-Est asiatico, dal Medio-Oriente (voli che hanno un valore economico maggiore) e quelli delle low-cost. Per cui, si può stimare il danno complessivo per le compagnie in circa 200 milioni di euro al giorno.
Poi ci sono gli effetti sulle società di gestione aeroportuale: le sole tasse valgono normalmente circa il 10 per cento dei biglietti, dunque altri 20 milioni di perdita. Senza contare che in aeroporto si svolgono altre attività commerciali, che normalmente vengono stimate in 7 euro a passeggero. E poi ci sono i tassisti, quelli che si occupano di catering e tutte le altre attività che ruotano intorno ad un aeroporto. Lo scalo di Malpensa da solo dà lavoro direttamente o indirettamente a 10.000 persone.
Insomma alla fine le conseguenze economiche saranno consistenti, ed è significativo il fatto che nella giornata di venerdì la Borsa abbia penalizzato i titoli delle compagnie aeree. Società come Air France o British Airways sono già in difficoltà ed i bilanci non potranno non risentire di quanto sta accadendo in questi giorni.
Bisogna anche considerare che da quando sarà possibile tornare a volare, servirà almeno una settimana per recuperare la piena normalità, visto che gli aerei si trovano ora nei posti sbagliati; e questo vale soprattutto per i voli intercontinentali e i cargo.
Vicedirettore CERTET-Bocconi