Leonardo Martinelli, Il Sole-24 Ore 18/4/2010;, 18 aprile 2010
LE MONDE, PER IL RILANCIO OCCORRONO 50 MILIONI - E
se il destino di Le Monde finisse, almeno indirettamente, nelle mani di un hedge fund americano? Sarebbe il colmo per il quotidiano parigino, da sempre geloso della sua indipendenza, con i giornalisti (260, dopo diverse cure dimagranti subite dall’organico) soci e muniti di poteri senza pari, rispetto agli altri giornali, nella gestione del loro gruppo. Eppure è quello che potrebbe avvenire con la nuova ricapitalizzazione: necessaria, estremamente necessaria per la sopravvivenza.
Cominciamo proprio dalle dolenti note. Le Monde ha chiuso il 2009 con perdite nette pari a 25,2 milioni di euro (su un fatturato di 390). E’ stato il decimo esercizio in rosso consecutivo. Il giornale è andato avanti a forza di aumenti di capitale e prestiti, strappati faticosamente. Ora la situazione è tale che, se il gruppo (del quale fanno parte pure altre pubblicazioni, come il settimanale di spettacoli Télérama) non trova una cinquantina di milioni di euro da qui all’estate, porterà i libri in tribunale. Le vendite di Le Monde sono state in media di 319mila copie l’anno scorso (336mila nel 2008 e 354mila nel 2007). E nel 2009 i ricavi pubblicitari sono calati del 18%. Il giornale soffre della crisi strutturale di tutti i quotidiani, non solo in Francia. Ma in misura maggiore e da più tempo, forse per l’incapacità a rinnovarsi e per il peso dato alle «non notizie» (vedi, di recente, pagine intere sul cancro alla prostata o sulla difesa delle specie animali in estinzione nel Sud-Est asiatico): un tempo il suo lato originale, un marchio di qualità. Oggi, nei tempi di Internet, un approccio irrimediabilmente anacronistico.
I 50 milioni di euro serviranno a ridurre l’esposizione del gruppo, sul quale pesa un debito di oltre 100 milioni. Deve anche rimborsare entro l’anno prossimo un prestito di 25 milioni contratto nel 2009 prendendo come garanzia Télérama (che, malgrado la crisi, continua ad andare molto bene) e pure 67 milioni di obbligazioni rimborsabili in azioni, in scadenza fra il 2012 e il 2014. Il consiglio di sorveglianza (il Cda) del gruppo ha deciso di procedere all’aumento di capitale lo scorso 9 aprile. Il progetto, da definire nei dettagli, sarà votato in assemblea a fine giugno. Ma il consiglio ha già sottolineato che l’operazione «porterà a diluire nel capitale il peso degli azionisti storici. Questi diventeranno minoritari». Attualmente il 60,4% di Le Monde Sa è proprietà di Lmpa (Le Monde et partenaires associés), che raggrupa soprattutto gli azionisti interni, in particolare la Srm (Société des rédacteurs). I giornalisti in sostanza, che possono addirittura esercitare il proprio veto sulla scelta del presidente del Cda: un diritto che è destinatoa naufragare, ora che la quota della Lmpa scivolerà sotto il 30%.
Ebbene, nella redazione si oscilla fra la rassegnazione e una residua voglia di riscatto. «Sappiamo che le cose cambieranno, ma vorremmo riuscirea preservare la nostra indipendenza - dichiara al Sole 24 Ore Gilles Van Kote, giornalista della testata e presidente della Srm- . Puntiamo a mantenere il diritto di veto sulla nomina del presidente del consiglio di sorveglianza, da esercitare al limite assieme ad altri azionisti interni, come l’Associazione Hubert Beuve-Méry o la Società dei lettori. E, una volta definito il nuovo azionista di riferimento, vorremmo che ci fosse riconosciuto il diritto a opporsi in futuro alla cessione da parte sua della propria quota ad altri gruppi». Ma appunto, chi è disposto a fornire risorse fresche e a divenire il nuovo «padrone »? Quasi sicuramente sarà il gruppo spagnolo Prisa, quello di El Pais. Nelle mani della famiglia Polanco, vicina ai socialisti spagnoli, già detiene il 15% di Le Monde Sa. Il problema è che pure Prisa ha sofferto della crisi, scivolando sull’orlo della bancarotta. I Polanco hanno accettato l’ingresso nel capitale (da definire in questi mesi) di un hedge fund americano, Liberty Aquisition, che potrebbe diventare il padrone effettivo di Prisa. Anche del radical chic, autorevole, indipendente, austero, molto parigino e poco americano Le Monde.