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 2010  aprile 18 Domenica calendario

INTER-BARA VALE 10 MILIONI

Quasi 10 milioni di euro. Tanto vale la sfida di martedì sera tra Inter e Barcellona, semifinale di andata di Champions League. In realtà da molti indicata come la vera finale.
Una cifra sorprendente se si considera che in Italia viene raggiunta al netto del merchandising, una cultura che nel nostro paese continua a non prendere piede. Il dato trova una doppia conferma: l’Ufficio Studi Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) e le Camere di commercio di Milano e Monza e Brianza. Ai circa 10 milioni si arriva con l’indotto e il ricavato della vendita dei biglietti. Gli 8,6 milioni di spese previste verranno sostenute per il 27,6% dai sostenitori spagnoli (5mila i tagliandi riservati a loro) e per il 72,4% da tifosi in arrivo da tutta italia.
Essere arrivata fino alla semifinale di Champions vale per l’Inter circa 100 milioni, che salirebberoa 110 in caso di vittoria della coppa. Una parte di questa torta arriva dall’Uefa. La fase a gironi vale una quota minima di 7,1 milioni di euro: un bonus fisso da 3,8 milioni più 550mila euro per ogni gara disputata. A questi vanno aggiunti incentivi di 800mila euro per ogni vittoria e di 400mila per ogni pareggio. Per le quattro semifinaliste sono previsti altri 4 milioni di euro. Poi c’è il market pool televisivo: lo scorso anno l’Inter incassò circa 18 milioni.
San Siro si avvia al tutto esaurito e quasi certamente a un record di incasso (poco meno di 4 milioni). Ufficialmente ci sono ancora tagliandi disponibili ma reperirli è un’impresa.
Ritardatari e tifosi spagnoli rischiano di diventare una gallina dalle uova d’oro per i bagarini. Il prezzo dei biglietti più costosi (1? anello, tribuna d’onore rossa) ufficialmente in vendita a 370 euro, lieviterà fino a superare, nelle ore immediatamente precedenti la gara, i mille euro; i più economici (3?anello rosso-verde) in vendita a 22 euro, vengono piazzati anche a 150 euro. I bagarini sono ormai organizzati anche in rete.
Gli ultimi tagliandi si possono reperire infatti attraverso siti internet che riescono, non essendo registrati in Italia, a sfuggire ai controlli della Guardia di Finanza.
Dall’evento attende una boccata d’ossigeno anche Remo Eder, presidente di Federalberghi Lombardia: «Gli alberghi più vicini allo stadio e al centro sono tutti prenotati, diciamo un 65%». Le imprese dell’indotto calcio sono oltre 11 mila a Milano, una su tre in centro città, una su dieci intorno allo stadio.