Frammenti, 19 aprile 2010
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FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "BRUNETTA, RENATO"
Renato Brunetta, economista veneziano: «Esiste un legame di solidarietà fra il cittadino che paga le imposte e lo Stato che offre i servizi. Se si rompe questo collegamento, si sbriciolano le istituzioni, i privati fanno per conto loro, e si arriva ad un punto in cui non hanno più senso né le tasse, né il mantenere in piedi un’organizzazione centrale. La sicurezza ambientale è un bene pubblico e come tale non ha prezzo: deve essere fornita dallo Stato a tutti senza alcuna discriminazione...».
Fonte: Cesare Roccati, La Stampa 06/12/1998; Raul Wittenberg, líUnit 06/12/1998; Marco Zatterin, La Stampa 07/12/1998; Bianca Di Giovanni, líUnit 08/12/1998; r.e., il Giornale 12/12/1998.
RECESSIONE. "Lo shock indurrà a comportamenti più razionali e ragionevoli degli operatori, con valutazioni meno speculative e più sul lungo periodo. Potrà sembrare un paradosso ma uno shock esogeno così forte può contribuire a limitare le oscillazioni forti del mercato" (Renato Brunetta, economista di Forza Italia).
Fonte: La Stampa, 14/9/2001 a pagina 14.
Correzioni all’articolo 18 di Renato Brunetta, l’economista di Forza Italia.
Fonte: SCH. 7546 (BIAGI Marco)
Renato Brunetta: «Perché uno yogurt deve costare meno in Italia che in Argentina? Quel 40% del bilancio europeo speso nella Pac è tutto tolto ai Paesi poveri. Accusiamo la Cina di dumping, poi i primi a farlo siamo noi europei con i nostri prodotti agricoli sussidiati».
Fonte: [6] Giuseppe Sarcina, ”Corriere della Sera” 17/6/2005
Libro "I compagni al caviale", volume a cura di Vittorio Feltri e Renato Brunetta e che fa parte della collana "Ma nuali di Conversazione Politica" distribuiti da Libero.
Fonte: Libero 9 gennaio 2008
Infine, stavolta sul lato delle imprese, nei giorni scorsi ha fatto capolino nel dibattito la proposta di abbassare l’Irap. Ad avanzarla è stato il vicecoordinatore di Fi, Brunetta, che in realtà nella versione più estrema della sua idea ha addirittura parlato dell’eliminazione dell’imposta. Il costo, più di 30 miliardi di euro, per l’economista dovrebbe essere coperto con una razionalizzazione (per non dire cancellazione) degli incentivi alle imprese.
Fonte: ItaliaOggi 21 febbraio 2008, Stefano Sansonetti
Fondazioni. Free foundation (Renato Brunetta),
Fonte: Libero 23 febbraio 2008, Salvatore Dama
GLI ELETTI DI CAMERA E SENATO NELLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2008 (prima delle opzioni)
CAMERA Veneto 1
PDL (6): Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini, Renato Brunetta, Adolfo Urso, Fabio
Fonte: La Stampa 16/4/2008
Quindi questi ministri senza portafoglio sarebbero? Sono nove, cioè molti più del previsto. Umberto Bossi (Lega) si occuperà di Riforme; Raffaele Fitto (Fi) dei Rapporti con le Regioni e Elio Vito (Fi), che prima doveva andare alla Giustizia ma non era gradito ai magistrati, dei Rapporti con il Parlamento. Andrea Ronchi (An) andrà alle Politiche europee; Renato Brunetta (Fi) alla Pubblica amministrazione e Innovazione (qui è stato fatto fuori Lucio Stanca); Roberto Calderoli (Lega) alla Semplificazione, quella che ieri abbiamo chiamato Delegificazione.
Fonte: La Gazzetta dello Sport Anno II, numero 457 8 maggio 2008
Offensiva, quella contro i fannulloni nella pubblica amministrazione, lanciata dal ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta.
Fonte: Corriere della Sera 20 maggio 2008, Sergio Rizzo
Anche se poi la diplomazia del Partito democratico si è dovuta mettere all’opera per rimediare all’altro strappo antigovernativo già compiuto da Epifani: l’abbandono dopo 15 minuti del tavolo di trattativa sui dipendenti pubblici con il ministro Renato Brunetta.
Fonte: Panorama 12 giugno 2008, RENZO ROSATI
Magari è soltanto colpa delle dimensioni. Forse la nave delle consulenze pubbliche era troppo grossa per invertire la rotta in pochi mesi. Forse. Ma dire che nei dati che ieri, a sorpresa, il ministro Renato Brunetta ha pubblicato sul sito Internet della Funzione pubblica si possa scorgere anche un timido segnale del cambiamento di direzione che era stato tante volte promesso, davvero non si può. Sapete quanti incarichi esterni hanno pagato nel 2006 le amministrazioni? Diamo un’occhiata all’elenco dei consulenti che nel 2006 sono stati pagati dalla presidenza del Consiglio dei ministri. Alla lettera B è inevitabile imbattersi in Brunetta Renato. Proprio lui, il ministro dell’operazione trasparenza, che prima dell’arrivo di Romano Prodi era consigliere economico di Berlusconi: 22.464 euro.
Fonte: Corriere della Sera 13 giugno 2008, Sergio Rizzo
Scure pesante sulle consulenze esterne nelle pubbliche amministrazioni, quella lista di miliardi di euro che il ministro Brunetta pochi giorni fa ha messo su internet.
Fonte: www.repubblica.it 19/6/2008
C’è però il ragionamento del nostro ministro Renato Brunetta: «La Fao ha due facce. Una è quella formale e burocratica, da passerella, magari con i banchetti opulenti e gli africani in vestito da cerimonia. Però esiste anche l’altra: è l’unica agenzia globale su una materia globale. Brutta, sporca, cattiva, costosa che sia, è la sola agenzia ad avere il know how globale. La Fao conosce quanti cereali ci sono in Africa e in Asia, mercato per mercato, segmento per segmento, condizione geopolitica per condizione geopolitica. il luogo giusto per valutare. Le manca soltanto un po’ di politica decisionistica».
Fonte: La Gazzetta dello Sport Anno II, numero 484 4 giugno 2008
Ci sono poi nove ministri senza portafoglio (cioè non hanno soldi e devono ricorrere ai fondi della Presidenza del Consiglio):
Ministro della Pub. amministr. Renato Brunetta (Fi)
Altri provvedimenti Matteoli ha ribadito che il Ponte sullo Stretto, accantonato da Prodi, sarà costruito insieme con una serie di altre grandi opere, Brunetta ha dichiarato guerra ai fannulloni e detto che interverrà sulla Pubblica amministrazione come un ciclone: entro due-tre anni tutti i rapporti col pubblico (compresa la richiesta di documenti) saranno regolati via Internet: «dedicherò a questo il 90 per cento del mio tempo, per i sindacati non resterà che il residuo 10».
Fonte: Anno V - Duecentodiciannovesima settimana Dal 5 al 12 maggio 2008
Cgil La Cgil ha lasciato dopo il tavolo della trattativa col ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta dopo appena un quarto d’ora di discussione. Brunetta aveva preparato un suo piano di riforma della pubblica amministrazione (che prevede tra l’altro la persecuzione dei fannulloni), chiedendo ai sindacati di fornirgli un parere entro 48 ore. Cisl, Uil e gli altri non sono andati dietro alla Cgil ed Epifani ha poi fatto marcia indietro: anche dentro il suo sindacato i dubbi su una difesa a oltranza dei privilegi degli statali sono molti. In particolare da parte del sindacato dei chimici.
Fonte: Anno V - Duecentoventiduesima settimana Dal 26 maggio al 2 giugno 2008
Brunetta Il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, il quale dichiara tutti i giorni di voler cambiare la faccia della Pubblica amministrazione e di voler buttare fuori dai ruoli i fannulloni - anche se fossero centinaia di migliaia -, ha intanto messo su internet la lista dei consulenti dello Stato e i denari che ciascuno di loro incassa. Si tratta - relativamente all’ultimo anno disponibile che è il 2006 - di 251.921 persone alle quali viene riconosciuto un compenso di un miliardo 323 milioni 557.591 euro. 95 milioni più del 2005.
Fonte: Anno V - Duecentoventiquattresima settimana Dal 9 al 16 giugno 2008
L’ultimo caso italiano di riscatto dalla povertà è quello del Ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, figlio di un ambulante che vendeva gondolette in plastica e piccoli souvenir.
Fonte: Anna Corradini Porta Libero 29/6/08
E’ un altro ministro, un altro economista, Renato Brunetta. Per lui tutto è sotto-controllo. «Sì - ammette - io sono più ottimista. Per me la crisi del subprime è limitata. E i fondamentali dell’economia mondiale, a parte il petrolio, vanno bene. Va bene la globalizzazione. Si sta sviluppando il mercato cinese. Semmai c’è un problema di fiducia che bisogna ridare ai cittadini. Ecco perchè bisogna stare attenti a parlare di crisi del ”29. Sono, invece, d’accordo con Giulio sul fatto che c’è un problema di governance, di trasparenza. Che si è esagerato nei ”derivati”, ma questi non sono problemi che possono portarci sull’orlo del precipizio».
Fonte: Augusto Minzolini, La Stampa 16/7/2008
ROMA - Basta chiacchiere. Ora si fa sul serio. stato sufficiente che il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, lanciasse questo avvertimento a far guarire da malattie troppo frequenti una parte dei dipendenti pubblici. Come bravi scolaretti sono tornati dietro la scrivania e ben prima che il decreto legge contro i fannulloni entrasse in vigore, il 25 giugno 2008. Lo dimostra un´indagine pilota che ora è sul tavolo del ministro. Tra maggio e giugno, mentre Brunetta lanciava dichiarazioni di fuoco alla stampa, annunciando controlli e penali, gli statali si sono convinti che la pacchia era finita. L´effetto annuncio è stato dirompente e i giorni di assenza si sono assottigliati: a maggio del 9 per cento rispetto all´anno prima, a giugno del 18.
Fonte: Barbara Ardu, la Repubblica 27/7/2008
ROMA - La norma anti-precari sta scatenando un vero pandemonio. L’opposizione chiede a gran voce la sua cancellazione («Siamo al paradosso» commenta Pierluigi Bersani, ministro ombra del Pd), mentre per ora il governo si limita a disconoscerne la paternità. Con una eccezione, quella del ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, che prima afferma senza esitazione che la «norma va rivista» e poi in serata si schiera con la presa di distanza assunta dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi.
Fonte: STEFANIA TAMBURELLO CORRIERE DELLA SERA 28 LUGLIO 2008
Arte. Riconosce di trovarsi in difficoltà anche il ministro Renato Brunetta: «Se non capisco tendo a dare la colpa a me stesso, poi però penso che l’autore poteva usare strumenti tali da farsi capire. L’arte deve essere sempre popolare senza bisogno di grandi spiegazioni».
Fonte: Francesca Schianchi, La Stampa 13/8/2008, pagina 15
Il passaggio successivo è stato formalizzato con metodi di rara efficacia da Brunetta, che lo ha pure teorizzato nelle numerose interviste concesse durante l´estate. Nello schema del ministro della pubblica amministrazione, la popolazione nazionale si divide in due parti ben individuate: da un lato, «sessanta milioni» di italiani per bene, contrapposti a un milione di farabutti, fannulloni, lavativi, buoni a niente, sabotatori. Dal lato dei fondamenti empirici, il modello descrittivo di Brunetta è irrilevante. Ma quanto a capacità di mobilitazione è formidabile. Il format del ministro è un perfetto produttore di consenso, perché colloca la stragrande maggioranza dei cittadini dalla parte del buon senso e della buona volontà, e consegna a una gogna ipotetica un imprecisato milione di italiani (questi sì «imbarazzanti», quindi licenziabili, punibili, penalizzabili dagli ukase ministeriali).
Fonte: Edmondo Berselli, la Repubblica 18/9/2008, pagina 48
Facebook. Renato Brunetta che vanta 5.129 estimatori e che si presenta così: «Attivo da sempre nelle battaglie riformiste. Colui che smantellerà il Carrozzone Italia!!!!».
Fonte: Concetto Vecchio, la Repubblica 17/11/2008
Renato Brunetta ha invocato la privacy sulle sue proprietà immobiliari.
Fonte: Emiliano Fittipaldi, L’espresso 4/12/2008, pagina 86
Alcuni giorni fa il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha raccontato al Corriere della sera uno dei casi più grotteschi della voglia di intralciare che si è impadronita di molti in Italia. Proprio mentre Venezia era sommersa da un’ondata di acqua alta da record degli ultimi 22 anni, il ministro ha spiegato che il completamento del Mose, sistema che salverebbe la città dalle maree, rischia di slittare per l’ennesima volta a causa di un variegato fronte dell’interdizione. Gli anti Mose si sono appellati all’Europa sostenendo che l’opera darebbe noia agli uccelli selvatici della laguna e la Commissione europea ha aperto una procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese. Nel frattempo il governo italiano ha concordato con la Bei (Banca europea degli investimenti) la concessione dei fondi necessari per ultimare l’infrastruttura (ferma a metà dell’opera), finanziamenti che, però, potrebbero essere ritirati nel caso l’Europa non archiviasse la denuncia per gli uccelli. Quello del Mose (un progetto nato in seguito all’alluvione del 4 novembre 1966) sta diventando una sorta d’emblema di quanto costa il non fare in Italia: se potessimo contare sulla velocità che hanno gli olandesi nell’approvare e costruire dighe e frangiflutti, l’acqua alta di Venezia sarebbe un ricordo di qualche decennio fa. Dall’ultimo comunello fino ai ministeri passando per regioni e province, in Italia tutti sembrano impegnati, invece, in una gara a chi frena meglio.
Fonte: Daniele Martini, Panorama, 11 dicembre 2008
Strenne Regali di Natale nel segno dell’ironia. Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, presidente e vice dei senatori del Pdl, regalano dvd agli amici del governo. A Renato Brunetta (Pubblica amministrazione), che invece scova i fannulloni, Il malato immaginario.
Fonte: Panorama, 18 dicembre 2008
Renato Brunetta ha proposto che le donne possano andare in pensione a 65 anni.
Fonte: Filippo Facci, il Giornale 16/12/2008
Europarlamento. Anche il ministro Renato Brunetta non può fare la morale: assente una volta su tre, nessuna relazione all’attivo.
Fonte: Emiliano Fittipaldi, L’Espresso, 12 febbraio 2009
Il disegno di legge che regolamenta il diritto di sciopero è all’esame del governo, e dovrebbe essere approvato già nel prossimo Consiglio dei Ministri, previsto per domani, ha confermato nella trasmissione "Panorama del giorno", su Canale 5, il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta.
Fonte: www.repubblica.it 26/2/2009
Su Facebook il politico con più ammiratori è Silvio Berlusconi. Al terzo posto c’è Renato Brunetta (41.402).
Fonte: Corriere della Sera 3/3/2009, pagina 15
Crozza. E a Renato Brunetta cosa invidia? ”Anche lui sa comunicare. La sua è la politica dell’annuncio… «Maestro unico ben pagato. Fatto». «Bonus per i bravi dipendenti. Fatto!». «Aiutatemi, non ho la bacchetta magica»...
Fonte: Stefania Berbenni, Panorama, 19 marzo 2009
Daria Bignardi durante la trasmissione L’era glaciale ha litigato con il ministro Renato Brunetta. Tutto è cominciato quando lei ha sbagliato il nome del sindacalista Giacomo Brodolini chiamandolo «Brandolini». Brunetta l’ha accusata di non aver letto il libro, lei gli ha dato dell’antipatico
Fonte: Maria Laura Rodotà, Corriere della Sera 28/4; Luca Mastrantonio, Il Riformista 28/4/2009
Nel governo Berlusconi i sostenitori dell’abolizione del valore legale della laurea sono molti. Il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, è a favore: «Tanto più viene meno il valore legale dei titoli di studio tanto più aumenta il valore dei contenuti degli stessi».
Fonte: Flavia Amabile, La stampa 21/5/2009
Renato Brunetta invita i dipendenti delle pubbliche amministrazioni a vestire in giacca e cravatta anche il venerdì. «Quando si è in un’azienda pubblica e si ha a che fare con il pubblico, si hanno doveri maggiori rispetto al privato», commenta così il ministro l’abitudine del friday casual in uso presso alcune aziende italiane e straniere.
Fonte: Daniele Mastromattei, Libero, 30/5/2009
Proprio il progetto di innalzamento dell’età pensionabile per le lavoratrici del pubblico impiego, messo a punto nelle scorse settimane dal ministro Renato Brunetta per recepire le indicazioni della Ue e destinato a essere vagliato dal Governo dopo la tornata elettorale, potrebbe avere l’effetto di "start" per il confronto. La proposta Brunetta L’idea di Brunetta è introdurre cinque scalini (a partire dal 1° gennaio 2010) per elevare il requisito di vecchiaia da 60 a 65 anni. L’allineamento alla soglia degli uomini avverrebbe entro il 2018, con lo scatto di un anno ogni 24 mesi. Ma c’è anche un’opzione alternativa su cui ha già lavorato la maggioranza: un meccanismo gradua-le e flessibile per garantire, a regime, uscite comprese tra i 62e i 67 anni di età.
Fonte: Marco Rogari, ”Il Sole-24 Ore” 1/6/2009;
Elisabetta Gardini. Candidata al Parlamento Europeo per il Pdl, dove tra l’altro siede dall’anno scorso, quando ha preso il posto di Renato Brunetta chiamato a fare il ministro da Berlusconi.
Fonte: Novella 2000, n. 24, 11/06/2009, pp. 74-78
«Più arrivano attacchi, più il consenso aumenta». questa la conclusione più significativa che si può trarre dal sondaggio effettuato lunedì scorso dall’istituto di ricerca di Nicola Piepoli e diffuso ieri da Affaritaliani.it. «In primis Renato Brunetta, titolare della Pubblica amministrazione, è visto come il fustigatore.
Fonte: RI, Il Giornale, 3/9/2009
Renato Brunetta, che dopo tante battaglie vinte per modernizzare la pubblica amministrazione ha dovuto arrendersi di fronte ai numeri. L’operazione trasparenza, avviata con la legge n. 69/2009 («Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione e la competitività») che imponeva a tutte le p.a. di rendere noto attraverso i propri siti internet, curricula e retribuzioni dei dirigenti e dei segretari comunali e provinciali, oltre ai tassi di presenza al lavoro del personale distinti per ufficio dirigenziale, si è rivelata un flop.
Fonte: Francesco Cerisano, ItaliaOggi, 05/09/09
Il ministro Renato Brunetta ha parlato dei «parassiti del cinema» dicendo che alla Mostra c’è «un’Italia placida e leggermente schifosa».
Fonte: Valerio Cappelli, Corriere della Sera, 14/09/09
Contro i tutti i magistrati è partito l’attacco del ministro Renato Brunetta che chiede l’introduzione del badge perché, ha detto, «se si va in un qualsiasi tribunale si trova il caos e dopo le 14 non c’è più nessuno». Il ministro anti-fannulloni ha poi aggiunto che i magistrati «sono servitori dello Stato come tutti gli altri, solo che forse si sono montati un po’ la testa», infine si è scagliato contro l’Anm, l’associazione che li rappresenta definendola «un mostro».
Fonte: Lucia Esposito, Libero 29/09/2009
Gli ayatollah iraniani, nemici mortali della società aperta, una di quelle amabili élite (per usare una parola tornata di moda grazie al ministro Renato Brunetta, che gli ha aggiunto un ”di m_.” per darsi un tono da uomo del popolo).
Fonte: Diego Gabutti, ItaliaOggi 30/09/09
POSTO FISSO. Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, conferma invece la sua contrarietà all’impostazione data da Tremonti. «Tornare indietro è più facile ma non risolve i problemi – afferma ”. Il ministro dell’Economia vorrebbe una società di salariati ma questa non risponde alle esigenze di flessibilità del sistema».
Fonte: Roberto Bagnoli, Corriere della Sera 21/10/09
Lo sa bene il ministro italiano della Funzione pubblica Renato Brunetta, che qualche settimana fa aveva confermato l’intenzione di garantire la banda larga a tutti gli italiani, assegnando a ognuno una casella di posta elettronica certificata (quella che ha la validità giuridica di una raccomandata) e - ancora di più - un computer a chi non ce l’ha. Stuzzicato dall’esempio finlandese, dove internet veloce è ormai un diritto garantito dalla legge a tutti i cittadini, forse Brunetta voleva strafare: "La Finlandia garantisce la banda da un mega? Noi la daremo da due", ovvero al doppio della velocità.
Fonte: Marco Sodano, La stampa 9/11/2009
Il ministro per la Pubblica Amministrazione ha appena annunciato: «Normerò l’obbligo della gentilezza e della cortesia nei confronti dei cittadini». E già il sindacalista Carlo Podda ribatte: «Chissà se con l’occasione il ministro riuscirà a ”normare” la sua, di gentilezza...».
Fonte: Roselina Salemi, la Stampa 13/11/2009
Per queste ragioni, la corruzione dovrebbe trovare una sua assoluta priorità nell´agenda politica e gli italiani se ne rendono conto anche se magari non sanno, come ha scritto il ministro Renato Brunetta, che il balzello occulto della corruzione «equivale a una tassa di mille euro l´anno per ogni italiano, neonati inclusi».
Fonte: Giuseppe D’Avanzo, la Repubblica 18/11/2009
Il ministro Brunetta, tra i più insistenti nell’incalzare Tremonti, per l’anno prossimo chiede in realtà ben poco in più per il suo dicastero: pochi milioni per avviare la Commissione di valutazione della Pa. FUNZIONE PUBBLICA Renato Brunetta Parte la commissione per valutare la Pa Il ministro Renato Brunetta è in pressing per chiedere scelte più coraggiose di politica economica, sia pur nel rispetto dei vincoli di bilancio. L’attenzione più ricorrente, negli ultimi giorni, sono gli 800 milioni di fondi per il finanziamento della banda larga. Per quanto riguarda il ministero da lui diretto, invece, gli impegni di spesa per il 2010 variano di pochissimo: 3-4 milioni per finanziare la nuova Commissione di valutazione delle performance della Pa. I due dipartimenti che fanno capo a Brunetta hanno un budget di 737.350 euro (Innovazione) e 14,6 milioni di euro (Dipartimento Funzione Pubblica): due preventivi 2009 che dovrebbero essere confermati per l’anno venturo.
Fonte: Eugenio Bruno, Davide Colombo, Il Sole-24 Ore 24/11/2009;
ROMA – Lucia Annunziata, ha sentito quello che ha detto il ministro Renato Brunetta? Vuole far inserire nei titoli di testa e di coda dei programmi il compenso dei conduttori e dei giornalisti.
« un’idea geniale. Me l’aveva anticipata, il ministro».
Fonte: Al. Ar. , Corriere della sera 3/12/2009
Natale. Basta con i bigliettini-fotocopia, le suonerie invadenti, il reciproco augurarsi via e-mail, (come vorrebbe il ministro Renato Brunetta, per risparmiare carta e tempo).
Fonte: Roselina Salemi, La Stampa 20/12/2009
Renato Brunetta ha ragione quando dice che l’articolo 1 della Costituzione che afferma che l’Italia è una Repubblica democratica «fondata sul lavoro» è una norma ormai inutile.
Fonte: Francesco Forte, Il Giornale 5/1/2010
PRECEDENZE Gianni Letta ha inviato a tutti i ministri un documento del cerimoniale di Stato che indica «l’ordine protocollare di precedenza», cioè l’ordine in cui si assegnano le poltrone ai ministri nelle cerimonie ufficiali: 20° Renato Brunetta (Pubblica amministrazione).
Fonte: Alessandro Trocino, Corriere della Sera 16/01/2010
La decisione di candidare Renato Brunetta a sindaco di Venezia, uno dei ministri più popolari del governo, ma anche uno dei rappresentanti più vicini all’anima originaria di Forza Italia, quella radicalmente liberista e populista, sembra costituire l’eccezione che conferma la regola di una estrema debolezza del partito di Berlusconi nel radicamento territoriale italiano.
Fonte: Luigi La Spina, La Stampa 21/1/2010, pagina 1
ORSONI Giorgio Venezia 19 agosto 1946. Politico. Dal 2010 sindaco di Venezia. Vinte le primarie del centrosinistra del 24 gennaio (46% contro il 35,37% di Gianfranco Bettin e il 18,62% di Laura Fincato) sconfisse al primo turno Renato Brunetta.
Fonte: SCH. 196009 (ORSONI Giorgio)
BAMBOCCIONI, CIO GIOVANI NE’ NE’ - Dunque il problema è vecchio. E che l’abbia risollevato il ministro Renato Brunetta con la proposta, chiaramente provocatoria, di una legge che obblighi le famiglie a mandare fuori casa i figli al compimento del 18esimo anno di età non può sorprendere più di tanto.
Fonte: Luca Ricolfi, Panorama 28/01/2010
REGIONE SICILIANA, STIPENDI RECORD: +40% SUGLI STATALI – Nel suo ultimo libro Renato Brunetta dice che per sollevare il Sud dalla sua condizione si dovrà fare un’altra spedizione dei Mille. Ma quando il ministro della Funzione pubblica sbarcherà a Marsala, anziché picciotti disposti a combattere con la camicia rossa troverà più verosimilmente un esercito di sindacalisti sulle barricate. Brunetta dichiara guerra ai distacchi sindacali, sostenendo che in questi anni se n’è «fatto abuso», e li taglia del 15%, riducendoli a una media di 76 minuti l’anno per ogni dipendente?
Fonte: Sergio Rizzo, Corriere della Sera 30/01/2010
Da oggi 13 febbraio, tutti gli impiegati a contatto diretto col pubblico dovranno indossare un cartellino con il proprio nome e cognome o avere una targetta identificativa sulla scrivania: la norma fa parte della riforma antifannulloni di Renato Brunetta e mira a far diminuire comportamenti scorretti da parte degli impiegati pubblici. Il cartellino è già obbligatorio per medici e infermieri, sarà obbligatorio negli uffici pubblici, ma alcune categorie ne saranno esenti, non si sa ancora quali. La norma ha ricevuto il via libera dal Garante della privacy e trova d’accordo anche la Cgil.
Fonte: Caterina Pasolini, la Repubblica 13/02/10 - scheda all’estero: La Stampa, 13/2/2010
APPALTI. Qualcosa comunque si muove, a partire dalla commissione indipendente istituita con la legge di riforma della pubblica amministrazione, voluta dal ministro Renato Brunetta, che giovedì presenterà il suo primo piano d’azione.
Fonte: Il Foglio 24/02/2010
La Lega ha fatto mancare a Renato Brunetta i voti che lo avrebbero eletto sindaco di Venezia al primo turno.
Fonte: Stefano Filippi, il Giornale 31/3/2010, pagina 11
Lo sa bene Renato Brunetta, ministro per la pubblica amministrazione e l’ innovazione che ha pensato addirittura a un’ iniziativa dal titolo «Burocrazia, diamoci un taglio»: un sito Internet in cui gli italiani possono dare sfogo alle loro lamentele e suggerire possibili soluzioni.
Fonte: Corinna De Cesare, CorrierEconomia 29/03/2010
Uscito di scena Luca Zaia, ora governatore del Veneto, la «classifica» dell’Istituto Piepoli vede come ministri più amati: «Renato Brunetta, Franco Frattini, Roberto Maroni, Stefania Prestigiacomo e Giulio Tremonti». Si consolerà Brunetta dopo la sconfitta di Venezia: come ministro continua a piacere molto agli italiani.
Fonte: EFo, Il Giornale 16/4/2010