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 2010  aprile 18 Domenica calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "IOTTI

NILDE"

La Bonelli ha vissuto splendori e miserie della nazione. E demonizzazioni. «Dalla Chiesa, ma non solo: ci si mettevano contro anche Nilde Iotti e Togliatti» (Francesco Specchia, Libero 8/4/2010)

Sui pianisti e la Dc. Bassanini se ne accorse e gridò al complotto, e Zamberletti sbucò da dietro lo scranno facendo «cucù», col presidente Nilde Iotti vanamente impegnata a mantenere lo sguardo austero (Mattia Feltri, La Stampa 11/6/2008)

Alberto Arbasino sui presidenti della Camera: ”Nilde Iotti era scrupolosissima: ascoltava tutti, anche gli ostruzionisti, senza farsi mai sostituire; contava i minuti, al massimo 45, e al quarantaseiesimo scampanellava. Una vera preside” (Catalogo dei viventi 2009)

La segreteria decide, il compagno esegue. Togliatti con la Iotti e l’aborto di partito, D’Alema con la convivente… Oppure, se si scoprono in tempo, ci si mette una toppa nascondendo il peccato sotto un paravento di moralità, come è accaduto con l’aborto imposto alla Iotti o con le nozze coatte di D’Alema. Tutto, purché sia salva l’apparente superiorità morale, in un gioco di prestigio che sa di ipocrisia (Paolo Bracalini, il Giornale 1/2/2010, pagina 9)

Così Marisa (Malagoli) fu adottata dal Migliore e da Nilde Iotti, anche se tecnicamente si tratta di un’affiliazione e non di un’adozione in senso stretto, e a 15 anni il cognome Togliatti andò ad aggiungersi al suo…. «Avevano la capacità di trattarmi alla pari e non come una poveretta. Togliatti mi seguiva nei compiti, anche la Iotti mi aiutava. E’ stato Palmiro che mi ha insegnato a scrivere in italiano, rileggendo i miei temi»…. «Non l’ho praticata molto per non trovarmi nella stessa situazione dell’onorevole Iotti, credo». (sulla politica) (Franco Giubilei, La Stampa 10/1/2010)

(sui senatori a vita scelti da Cossiga). Ma ricevette anche un paio di no grazie. Oltre a quello di Nilde Iotti, fece un certo rumore quello di Indro Montanelli (Gianna Fregonara, Corriere della Sera 5/1/2010)

Che pensa delle donne in politica?
Pippo Baudo «Tutto il bene. Stimavo Nilde Iotti, stimo Rosy Bindi, e Tina Anselmi…” (Silvia Fumarola, Repubblica 28/12/2009)

(Antonio Pallante) Attese davanti a Montecitorio e quando Togliatti uscì assieme a Nilde Iotti sparò 4 colpi di pistola, tre dei quali andarono a segno. Il Migliore venne ricoverato in condizioni gravissime e in molte città italiane scoppiarono incidenti e scontri di piazza. (Alfio Sciacca, Corriere della Sera 16/12/2009)

Nel libro di di Francesco ”Ciccio” Cundari: ”Comunisti immaginari. Tutto quello che c’è da sapere sul Pci” (Vallecchi, 16 euro): Nel libro c’è ovviamente tutto quello che si sa – la Iotti e Togliatti conviventi nel sottotetto di Botteghe Oscure (Stefano Di Michele, Il foglio 7/11/2009)

Palmiro Togliatti, il capo del Partito comunista, regolarmente sposato, aveva arredato nella mansarda della sede del partito un nido d’amore segreto per sé e la senatrice Nilde Iotti. Il diritto a divorziare entrò nel codice civile italiano solo nel 1974. (Peter Hartmann, Die Weltwoche n. 27/09 (Zurigo, luglio 2009)

Il presidente Iotti era agli occhi degli italiani di destra e di sinistra ”la Nilde” e basta, non l’ex amante di Palmiro Togliatti. La chiesa del Pci non parlava mai di quella relazione (fu un colpo di fulmine in un ascensore di Montecitorio) chiusa a tripla mandata dal partito al sesto piano di Botteghe oscure; venne allo scoperto dopo l’attentato al Migliore, nel 1948, quando il leader era già sposato. Il servizio d’ordine del Pci fermò Iotti in ospedale, lei voleva stare vicino all’amato, un’umiliazione. Fu Luigi Longo a urlare: ”Ma è la compagna di Togliati!”. Il destino si diverte, perché fu proprio Longo a lasciare, con un comunicato all’Unità, l’irascibilissima moglie Teresa Noce (Mario Sechi, Panorama, 14 maggio 2009)

Esponente storico della stampa parlamentare, Frasca Polara è stato quarantatré anni all’Unità, che comprendono anche i tredici trascorsi a Montecitorio da portavoce di Nilde Iotti, la prima donna a essere eletta presidente della Camera… ”Il resocontista abituale di Togliatti era Luca Pavolini, ma quel giorno era malato e io ero da solo in redazione. Mi dissero: «Vai tu». Mi venne una strizza tremenda: il comizio era alle nove di sera quando il giornale era già in stampa. Cosa accadde? Andai da Togliatti in albergo e lui mi consegnò gli appunti del comizio che avrebbe fatto, ovviamente scritti con l’inchiostro verde. Tornai poco dopo con l’articolo già pronto. Togliatti lo prese e lo passò a Nilde Iotti, accanto a lui sul divano: «Nilde, vedi un pò cosa ha fatto il nostro giovane compagno». Lei si alzò e si mise seduta a un tavolo: cambiò un aggetivo e tolse una frase” (Fabrizio D’Esposito, il Riformista 17/4/2009)

(Sulla revisione del concordato con la chiesa): nel dicembre del 1968 c’è la Commissione di studio presieduta dal guardasigilli Gonella, la quale presenta i risultati nell’aprile del 1971. Alla pubblicazione di questi, si ebbe come effetto l’ordine del giorno Andreotti, Bertoldi, La Malfa, Iotti e Taormina che invitava il Governo a fare proposte alla Santa Sede (Achille Silvestrini, il Sole 24 Ore, 12/2/2009)

(Sui pianisti): I primi e del tutto vani giri di vite risalgono all´autunno-inverno del 1990, quando la Iotti organizzò uno speciale nucleo anti-brogli formato da commessi e funzionari che avrebbero dovuto ritirare le tesserine ai votanti telepatici per conto altrui. Da allora si sono inutilmente rincorsi i più vari metodi (Filippo Ceccarelli)

Staino: ”Vincino, ai tempi del ”Male”, era stato allontanato dalla Camera da Nilde Iotti» (La Stampa 15 giugno 2008, Franco Giubilei)

Fino a pochi anni fa le biblioteche erano ospitate dallo stesso edificio delle assemblee: solo nel 1989, con un trasloco caldeggiato dalla presidente Iotti, la Biblioteca della Camera ha lasciato Montecitorio (L’espresso 6 marzo 2008, Angiola Codacci-Pisanelli)

BASSETTI PIERO. Che sarà di questo Paese”, gli disse una sconsolata Nilde Iotti presidente della Camera, ”se le persone come lei lasciano il Parlamento per andare a presiedere una Camera di commercio, sia pure quella di Milano?” (Catalogo dei viventi 2009, xxxx italiani notevoli, aggiornato al 24/10/2007)

Da anni Erminia Gianfelice tiene in ordine il sepolcro di Gramsci al cimitero cattolico della Piramide Cestia e il mausoleo comunista del Campo Verano, dove con Togliatti e la Iotti, sono sepolti Di Vittorio, Grieco, Scoccimarro, Concetto Marchesi, Alicata e diversi altri (Filippo Ceccarelli, La Repubblica 4/08/2007)

Poi Berlinguer negherà a Novelli il posto in direzione, altro che ”palmo di mano”, e la Iotti gli dirà che avrebbe dovuto saper ”portare la croce” invece di fare il bullo sui finanziamenti illegali ai partiti (compreso il suo) di cui ovviamente sapeva tutto, preferendogli il pragmatico ”uomo Fiat” Piero Fassino (Giuliano Ferrara, Il Foglio (Dagospia))

INDICE DEI NOMI DEL VOLUME: SERGIO RIZZO - GIAN ANTONIO STELLA "LA CASTA. COSI’ I POLITICI ITALIANI SONO DIVENTATI INTOCCABILI" MONDADORI 2007: Iotti, Nilde, 65

E qui, forse il trauma peggiore, papà Palmiro abbandona mamma Rita e si rifà una famiglia. Né Nilde Iotti né la figlia che adotterà insieme a Togliatti, Marisa Malagoli (poi, ironia della sorte, affermata psichiatra) avranno mai a che fare con lui. Aldo non sopporta di essere, sempre e dovunque, «il figlio di Togliatti» (Alberto Mattioli, La Stampa 7/6/2007, pagina 21)

(Sul libro «60 anni di memorie» (Schena editore), Mario Spallone, medico di Togliatti) Colpisce, semmai, che per tutto il libro nomini la Iotti con l´iniziale del cognome sbagliato («Jotti»: e lei ci teneva moltissimo). In compenso si viene a sapere che la futura presidente della Camera cucinava una fantastica paella a Togliatti (La Repubblica 21/10/2006, pag.26 Filippo Ceccarelli)

La casa, sempre quella da allora, si trova in via dei Serpenti (rione Monti). La lasciarono solo dal ’92 al ’94 per l’appartamento che era stato abitato da Nilde Iotti per tredici anni, a Montecitorio. Ricorda la signora Napolitano: «Arredato in maniera gradevole e femminile, i divani a fiori, però lì alle sette si rimaneva assolutamente soli» (varie, Il Foglio dei Fogli 15/05/2006)

Almirante che alla camera ardente di Berlinguer, accolto dalla Iotti e da Pajetta, deve rientrare due volte per esigenze di riprese tv: la prima volta, quella vera, non avevano filmato il fatto storico. Le polemiche per la mancata diretta ai funerali di Togliatti: era il 1964 la storia gira in tondo, e la smorfia sul viso della moglie - Rita Montagnana - quando Breznev porge le condoglianze a Nilde Iotti (La Repubblica 30/04/2006, pag.36 Concita De Gregorio)

A informare Nilde Iotti, dopo l’attentato a Togliatti, che l’insurrezione popolare non si sarebbe fatta, fu l’uomo che l’insurrezione sognava. Pietro Secchia si presentò sulla soglia della camera operatoria. La Iotti capì: «D’accordo. A meno ovviamente che Palmiro muoia». «No - rispose Secchia con il calore di uno stalinista piemontese -, anche se muore. Se l’insurrezione è un errore, lo è qualsiasi sia l’esito dell’operazione» (Aldo Cazzullo Corriere della Sera, 04/10/2003)

Teodori: «Fu dura, perché la Iotti non era tollerante come Ingrao. Nel cuore della notte, quand’eravamo rimasti in tre, tentò più volte di interrompermi contestandomi le citazioni storiche. Ma io niente» (Corriere della Sera 15/09/2005, pag.5 Aldo Cazzullo)

Vincino: Allora presi un permesso per il pubblico. Sotto il cartello che diceva: ”Vietato prendere appunti’, mi misi a disegnare sul mio taccuino. Successe un casino. Nilde Iotti mi fece venire a prendere dai commessi. Io mi attaccai al cornicione rifiutandomi di consegnare il taccuino. I radicali urlavano: ”Guardate lassù: c’è un giornalista che vuole fare il suo lavoro’. I comunisti: ”Macché giornalista, è un cialtrone’. E cominciarono a picchiarsi. La Iotti interruppe la seduta. (Claudio Sabelli Fioretti, ”Sette” 31/10/2002).

LANZILOTTA LINDA Si fece invece detestare dalla presidente comunista della Camera, Nilde Iotti, pur essendo vicina alla sua parrocchia. Di una pignoleria al cubo, Lanzillotta le creava un problema regolamentare all’ora, con questioni di ammissibilità, procedure e altre amenità (Catalogo)

Nel dicembre del 1980, alla camera, il radicale Cicciomessere saltò sul banco del governo, puntando il dito contro il presidente della camera Nilde Iotti. Venne bloccato in tempo (Francesco Alberti sul Corriere della Sera del 31/1/2001 a pagina 15)

(Eduardo De Filippo che cucinava per gli amici) Nilde Iotti andava pazza per i "mucilli", peperoni ripieni messi stretti stretti in una teglia da forno, l’uno accanto all’altro, come micetti nel nido (Giacomo A. Dente su Amica del 05/09/01 a pagina 62)

INGRAO PIETRO ”Andavo a trovare Togliatti nella casa a Montesacro che divideva con Nilde Iotti; avevano un mastino terribile, per entrare dovevo attendere che uscisse Togliatti ad ammansirlo. Nel partito c’era stata ostilità perché egli si era separato dalla Montagnana, e lui soffriva per quella meschina bigotteria” (Aldo Cazzullo, ”Corriere della Sera” 21/3/2005).)