Tonino Guerra, Corriere della Sera 18/04/2010, 18 aprile 2010
PREMIATE IL BUONO DI ADRO
Cari direttore e giornalisti del Corriere della Sera, vi prego di pubblicare ancora, e per più giorni, le parole dense di significati che, rotolate fin quassù in cima alle montagne della Valmarecchia, meritano un ascolto ammirato e amplificato da parte di scuole pubbliche e private, centri religiosi, famiglie. Quelle parole dell’imprenditore di Adro non sono soltanto discorsi per risolvere un problema, ma parole felici a tutt’Italia per raddrizzare nostre dichiarazioni scorrette e vergognose, molte delle quali cadono sotto gli occhi indifferenti di milioni di persone (penso, dopo i bambini a pane e acqua, a Rachel, la bimba di 13 mesi immigrata nel Milanese, morta una settimana fa all’ospedale di Cernusco sul Naviglio perché al padre licenziato dalla fabbrica in crisi era scaduto il permesso di soggiorno e non aveva i soldi per rinnovarlo). Vi prego, riempiamoci di quei suggerimenti che ci arrivano da questa lettera stupenda. Una commovente lezione non solo di bontà verso l’infanzia indifesa ma un insegnamento civile per una società di uomini decenti come noi tentiamo di essere. Brava, brava quella persona nascosta che sento di chiamare «uomo illuminato» nel buio della cattiveria che sempre più ci circonda.
Tonino Guerra
poeta e scrittore Post scriptum: non sarebbe male se il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, chiamato a scegliere il nome per riempire il seggio attualmente vacante al Senato, dimenticasse la proposta generosa nei confronti del mio nome fatta da alcuni senatori e deputati (e altre segnalazioni di nomi ancor più prestigiosi) e assegnasse idealmente quel seggio all’italiano di Adro. Perché mai come in questa occasione imprenditore fa rima con senatore.