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 2010  aprile 17 Sabato calendario

L’ ISLANDA MALTRATTATA PER IL CRAC E L’IRONIA SUL VULCANO VENDICATORE

Whitney Huston che va a cantare in Irlanda in ferry boat. Il presidente ceco Vaclav Klaus che si prepara a recarsi a Varsavia in treno per le esequie di Lech Kaczynski. Angela Merkel bloccata a terra a Lisbona, mentre in tutta Europa vanno a ruba posti sui treni, gli autobus, i battelli fluviali. Gli aeroporti si svuotano, le vecchie banchine dei treni e dei porti si affollano.
La natura ha un suo modo di insegnare l’umiltà agli uomini e riportarli all’altezza del suolo (o del mare) dov’erano sempre stati. Uno sbuffo da un luogo deserto e remoto chiamato Eyjafjallajokull basta ad azzerare decenni di progressi di una tecnologia che diamo così per scontata da non andarne neanche fieri. L’unico manuale attuale in queste condizioni è stato scritto un po’ più di due secoli fa, quando Voltaire rifletté sull’inutilità dell’arroganza dei filosofi di fronte al potere della natura. Lo stop dei voli a causa delle ceneri islandesi è provvisorio, è vero. Ma provvisorio per quanto tempo? Pare che l’ultima volta che Eyjafjallajokull ha eruttato le sue ceneri, le esplosioni si trasmisero al vicino vulcano di Katla. E negli annali d’Europa resta «l’estate delle ceneri» del 1783 quando un altro vulcano islandese, Laki, proiettò nubi nei cieli europei dall’8 di giugno fino al febbraio dell’anno dopo. Come allora, non abbiamo la più pallida idea di quanto durerà e sono davvero poche le condizioni nelle quali ci sentiamo come allora.
Visto che siamo così piccoli, meglio allora pensare a questioni commisurate a noi. La crisi finanziaria, per dirne una. Per un paio d’anni gli europei hanno criticato e sottilmente umiliato gli islandesi per il crac delle loro banche. La loro colpa, in fondo, è stata di aver creduto ai dettami di coloro che in seguito li hanno derisi e minacciati per riavere qualche soldo. Ma se ora i pochi abitanti dell’isola di ghiaccio si sentissero un po’ vendicati dal loro vulcano, forse Voltaire li capirebbe.
Federico Fubini