Andrea Manganaro, Il Sole-24 Ore 17/4/2010;, 17 aprile 2010
LE COMPAGNIE PERDONO 150 MILIONI AL GIORNO
Il risveglio del vulcano islandese fa perdere alle compagnie aeree 200 milioni di dollari di ricavi al giorno (circa 150 milioni di euro). A questi soldi bisogna aggiungere i costi di riprogrammazione dei voli, della sistemazione dei passeggeri rimasti a terra e della manutenzione degli aerei fermi nei vari scali. la stima «iniziale e prudente» dell’International air transport association (Iata) che ha predisposto un centro di crisi nel quartier generale a Montreal.
Il primo bilancio dei danni della Iata, che riunisce 230 compagnie aeree in tutto il mondo, è più alto di quello diffuso ieri mattina dall’Associazione europea delle compagnie aeree (Aea) che riunisce 36 vettori e calcola una perdita di 100 milioni di euro al giorno. «Non è facile dare cifre precise sulle perdite, ma possiamo ricavare i primi dati considerando quale sarebbe stato il giro d’affari previsto », ha detto David Henderson, portavoce dell’Aea. «In un giorno normale di aprile, il fatturato dei nostri associati sarebbe stato di circa 200 milioni di euro al giorno. Giovedì è stato cancellato il 17,5% dei voli, ma oggi (ieri ndr) la cancellazione riguarda il 60% dei voli in Europa. I danni sono quindi consistenti ».Anche l’Aea fa presente che bisogna aggiungere i costi aggiuntivi dei passeggeri da sistemare in hotel e non dà previsioni sulla durata della situazione di emergenza.
Le compagnie aeree non diffondono stime anche perché non sanno quanto si prolungherà il problema che stanno gestendo e quanti saranno i passeggeri che chiederanno rimborsi. Ma ieri in Borsa i titoli sono crollati: Lufthansa ha perso il 4,1%, Air France il 3,42%, Iberia il 3,2% e British Airways il 3,13 per cento. Ryanair, la maggiore low cost europea, ha perso il 2,5% (3,89 euro ad azione). Secondo le stime degli analisti che hanno preso in considerazione gli incassi annuali dividendoli per 365 giorni, la perdita è stata di 30 milioni di euro per Air France-Klm, 25 milioni per British Airways, 10 milioni per Lufthansa. Per il settore aereo tedesco il danno è di circa 50 milioni. Il Times ha stimato che le linee aeree britanniche potrebbero perdere fino a 100 milioni di sterline se il caos negli aeroporti continuerà per tutto il weekend. Alitalia non ha fatto stime ma in questi due giorni i disagi sono stati contenuti: 25 voli cancellati giovedì e 50 ieri ( meno del 10% dei collegamenti).
A Londra gli economisti interpellati hanno escluso ripercussioni della cenere vulcanica sulla fragile ripresa inglese a meno che la nuvola non riesca a lasciare a terra gli aerei per intere settimane.