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 2010  aprile 17 Sabato calendario

IL FOGLIO, GLI USA SON GIOVANI

L’America può essere davvero un mondo strano. Soprattutto se lo vedi con gli occhi di un giovane italiano, corrispondente per un quotidiano della Penisola. il caso di Mattia Ferraresi, anni 25, appena sbarcato a Washington per il Foglio di Giuliano Ferrara. Negli Stati Uniti, un po’ come tutti immaginano in Italia, «la vita politica è al servizio dei cittadini, le istituzioni vogliono comunicare col pubblico», racconta a ItaliaOggi Ferraresi. «La gestione della cosa pubblica è un incarico tenuto in grande considerazione. Eppure va a finire che l’ultima polemica nata in questi giorni è quella che coinvolge l’amministrazione Obama, criticata di non essere tanto trasparente quanto promesso in precedenza». Dibattito che sembra sia nato dalle lamentele di alcuni giornalisti trattati male durante il Summit nucleare.
E siccome tutto il mondo è paese, c’è anche un mito da sfatare: quello dell’efficienza a stelle e strisce. «Giuro che non mi lamenterò più dell’Italia», prosegue Ferraresi. «Il sistema organizzativo degli Stati Uniti è farraginoso. Si passano ore al telefono o in attesa di appuntamenti che poi saltano solo per attivare un cellulare o installare un router (dispositivo di rete, ndr)».
Il neocorrispondente ha frequentato la scuola di giornalismo Ifg Carlo De Martino di Milano, ha lavorato in passato allo stesso Foglio e al settimanale Tempi. La laurea di cui «non si vanta» (come recita il suo cv pubblicato dal giornale di Ferrara) è in filosofia, «una materia di cui sono appassionato», confida il giornalista modenese, «ma che non ha senso studiare all’università». Adesso Ferraresi si deve cimentare con la cronaca politica (ma non solo) americana, con campo base a Washington perché «è un osservatorio privilegiato dove sono presenti i principali think tank che si occupano di politica estera, interna, sanità o Medioriente». Ferraresi pensa comunque di viaggiare tra le diverse città Usa, New York innanzitutto che «è più culturale, entusiasmante».
Se non rivela su che cosa si sta concentrando per i prossimi servizi, il reporter precisa che «qui succedono molte cose, ti piovono addosso tanti eventi ed è facile ricevere input. La parte più impegnativa è selezionarli». La mattina, allora, si affida alla lettura di Politico, giornale on-line «divertente, scafato» che esce nei giorni di apertura del Congresso Usa (il martedì, mercoledì e giovedì), oppure a The Hill dedicato ai retroscena della politica, mentre il Washington Post resta, tra le grandi testate, «una miniera di spunti».
Curiosità della vita politica d’oltreoceano, dettagli e gossip dal Congresso, storie divertenti e anche un po’ di mondanità caratterizzeranno invece il suo blog sul Foglio on-line. E proprio a proposito di mondanità, Ferraresi è già entrato a far parte del mondo dei corrispondenti italiani nella capitale Usa. Impressioni? «Spero di conoscere meglio Vittorio Zucconi. una persona che m’incuriosisce».