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 2010  aprile 17 Sabato calendario

E LA LEGA VA ALL’ATTACCO DELLO SPORT

Ci sono troppi stranieri nei campionati italiani delle varie discipline e troppi giovani nostrani che invece non praticano nessuno sport, perché costa troppo magari, ma anche perché sono stati cresciuti senza una sana cultura agonistica. Con il risultato di avere un popolo di persone in sovrappeso e prive di formazione sportiva. E allora la Lega ha deciso di imbracciare le armi (legislative, of course) e di andare a fare una nuova battaglia, dopo quelle già avviate sui binari del successo del federalismo fiscale e scolastico. In nome di un popolo più sano e più forte, nel corpo e nella mente. Il progetto, che gode dell’appoggio del lider maximo, Umberto Bossi, e del suo delfino, il giovane figlio Renzo, è pronto e sarà annunciato prossimamente in una conferenza stampa, dove si conta di coinvolgere supporter d’eccezione, come Sara Simeoni. L’idea è di istituire i nuovi Giochi della Gioventù aperti agli studenti della scuola dell’obbligo, una manifestazione dall’eco un po’ fascista ma che in verità si ispira all’evento che nel 1968, in anni di piena contestazione giovanile, fu ideato dall’allora presidente del Coni, Giulio Onesti. Per offrire a tutti la possibilità di praticare una disciplina, anche minore, saranno utilizzati- e questa è la seconda parte del progetto- gli impianti delle federazioni presenti sul territorio. «Basta con le caste, basta con le federazioni chiuse», attacca Giovanni Torri, senatore, responsabile sport del Carroccio e primo firmatario del ddl «per la promozione della pratica sportiva nelle scuole e istituzione dei nuovi Giochi della Goventù». Leghista doc, tra i padri della vittoria verde nella rossa Parma alle ultime politiche, sportivo a 360 gradi, appassionato di moto da enduro, Torri consiglierebbe un po’ di pratica anche ai colleghi parlamentari, «ce ne sono tanti, quasi tutti, nel Pdl come nel Pd, che non saprebbero fare il salto della corda». E bolla come «vergognosa la scarsa attenzione politica che è stata riservata allo sport nella formazione individuale e nella promozione del benessere fisico e mentale del singolo». Le due ore di educazione fisica che si fanno oggi a scuola «sono sacrosante, ma sono un minimo sindacale che non basta più. Ci penseremo noi leghisti». Il ddl in questione sarà messo in rampa di lancio nelle prossime settimane a Palazzo Madama per diventare legge entro il 2010, anno delle Olimpiadi della Gioventù di Singapore. Il provvedimento inserisce lo sport nelle scuole come attività extracurriculare pomeridiana da realizzarsi presso le sedi delle federazioni. Ogni giovane sarà indirizzato allo sport più idoneo per le sue attitudini e preferenze. E chi frequenta regolarmente i corsi potrà gareggiare ai Giochi della Gioventù, da svolgersi sotto l’alto patronato della presidenza della repubblica. I vincitori, prevede l’articolato, saranno ammessi alle selezioni per le Olimpiadi della Gioventù. Per andare in gara bisognerà però essere anche buoni studenti: chi non ha la sufficienza in tutte le materie nel semestre precedente quello di svolgimento della manifestazione, non potrà essere ammesso ai giochi. Il progetto reca una copertura annua di 40 milioni di euro, da attingere al fondo per l’ampliamento dell’offerta formativa del ministero dell’istruzione.
Alessandra Ricciardi, ItaliaOggi 17/4/2010