Varie, 17 aprile 2010
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Salzano Edoardo
• Napoli 5 febbraio 1930. Urbanista • «’La figura dell’urbanista è simile a quella del diplomatico, nel senso che per nessuno dei due è pensabile un lavoro al servizio del privato”. questa la convinzione di Edoardo Salzano [...] professore a Venezia, dove è stato anche assessore, artefice del piano paesaggistico della Sardegna consule Renato Soru e, ora che è in pensione, promotore di eddyburg.it diventato il più importante e consultato sito per chi si occupa di urbanistica e territorio [...] appartiene alla stessa generazione di Italo Insolera, di poco più giovane di Leonardo Benevolo. D’accordo con loro, ma anche in dissenso, ha condiviso le aspettative dell’urbanistica italiana dopo la frana di Agrigento (1966), quando si scoprì - loro, però, lo sapevano - che il dissesto del paese non era frutto del caso o di una natura matrigna, ma del modo in cui si era costruito dopo la guerra e del modo d’essere del paese. L’aver messo al centro dello sviluppo il mattone e l’edilizia era un’anomalia italiana e il prodotto di un’arretratezza imprenditoriale che si faceva forte più della rendita che non del profitto d’impresa. Salzano si è fatto promotore di riforme che al tempo si chiamavano ”di struttura”, perché incidevano nel corpo vivo dei rapporti economici e sociali. Si è impegnato nel Pci (la sua formazione avvenne con Franco Rodano e Claudio Napoleoni), nel consiglio comunale di Roma e poi, da assessore a Venezia, ha elaborato un piano per il centro storico della città lagunare attento a evitare che la città diventasse un suk per turisti. Ora Eddyburg raccoglie il lievito di queste esperienze e soprattutto le elaborazioni culturali che lì sono maturate. Ma continuamente le aggiorna, le confronta con le più avanzate realtà internazionali e ne fa la linfa per una scuola aperta a giovani pianificatori. Eddyburg si mette anche all’ascolto dei tanti comitati che sorgono in ogni parte del paese e che esprimono sofferenza per le vessazioni di un territorio, avanzando proposte che quasi mai trovano sbocco nella rappresentanza politica. Il fulcro delle riflessioni [...] è l´idea che la città e il territorio sono un bene comune, a disposizione di interessi collettivi, e non sono merce, non si contrattano. Di questo è garante - dovrebbe essere garante - proprio l’urbanista. [...]» (Francesco Erbani, ”la Repubblica” 17/4/2010).