Giovanna Gabrielli, il Fatto Quotidiano 16/4/2010;, 16 aprile 2010
IL FATTO DI IERI - 16 APRILE 1943
Era partito da una ricerca sull’ergot, un fungo parassita della segale, usato dalle ostetriche nelle emorragie post-parto. Puntava a isolarne la sostanza chimica e a farne un cardiotonico, un anti-dolore per i malati terminali. Scoprì l’LSD. L’allucinogeno della beat generation, la droga simbolo della controcultura underground anni ”60, che, per dirla con Aldous Huxley, apriva ”le porte della percezione”. Una scorciatoia per l’estasi firmata Albert Hofmann, lo scienziato svizzero che in un famoso 16 aprile 1943 sperimentò casualmente su se stesso gli effetti psichedelici di quella sostanza ”magic a”, in grado di ”trasformare il mondo esterno in un sogno abbagliante, fitto di giochi caleidoscopici di colore, fantasmi di figure minacciose e di oggetti dilatati semoventi”. Con quel primo trip bad inizia la mitologia dell’LSD. Bandito per anni come farmaco, diventerà l’acido dell’introspezione, il ”crazy diamond” dei Pink Floyd, il manifesto della Summer of love dei Figli dei Fiori, della rivoluzione sessuale e dell’Amer ic a che dice no al Vietnam. Un rituale di massa segnato da una lunga lista di morti eccellenti e di cervelli bruciati. Nel nome di quella molecola che garantiva paradisi artificiali.